Staccato il tram ci attacchiamo al ticket e al blocco auto? Non mi sembra ANCORA il momento.
La possibilità di contributi statali per il trasporto pubblico ha rilanciato il dibattito. Potenzialmente (come altri mille progetti) la prospettiva è ottima. Cinque nuove linee, come descritto qui.
Ma.
C'è il problema delle corsie preferenziali, quello dei mezzi che devono essere solo ecologici, dei parcheggi periferici da creare e, soprattutto, del tempo che ci vuole.
Ecco che allora torna forte il tormentone dei ticket e dei divieti per le automobili che entrano a Bolzano. Questo è uno degli argomenti sostenuto da molti bolzanini stanziali che non hanno evidentemente bisogno di spostarsi da e per il capoluogo.
Molti di loro pensano che il pendolare goda massimamente nell'uso dell'auto, nel brivido della guida in città, nella caccia al parcheggio, nella minaccia di multa, nel conflitto col ciclo e con la moto. Che sia in fin dei conti un viziatone su ruota, insomma, il quale mai e poi mai rinuncerebbe ai piaceri suddetti. E che quindi vada educato con le cattive. Con la costrizione, col divieto e col ticket.
Il pendolare invece – io lo conosco bene – è in fin dei conti una brava persona. Una donna e un uomo che rinuncerebbe volentieri a spostarsi verso il capoluogo. Un lavoratore che mai si sarebbe sognato di accentrare tutto quanto nella meravigliosa Bolzano. Una lavoratrice che preferirebbe guadagnarsi il pane a casa propria. E, soprattutto, un viaggiatore che preferirebbe i mezzi pubblici. Quelli che funzionano, ovviamente.
Il bolzanino stanziale non è avvezzo allo stritolamento mattutino del bus SAD, non conosce il pestone al piede, non inala il fiato all'aglio, non ha nell'orecchio l'urlo scolastico, non esce frullato dal mezzo
Con il tram si è persa una buona occasione. Non tanto perché avrebbe risolto il problema del traffico bolzanino. Lo avrebbe risolto solo in piccola parte. Quanto piuttosto perché esso avrebbe lanciato un circolo virtuoso, un'abitudine, un altro modo di pensare e un altro modo di viaggiare. Com'è bello lasciare l'auto a casa, com'è comodo viaggiare così! E dopo il primo passo ce ne sarebbe stato un altro (Ponte Adige – Caldaro) e un altro ancora. E allora sì che il cambiamento sarebbe stato grande. Ne sono convinto.
La situazione invece adesso è diversa. Parlo dell'Oltradige. Il bolzanino stanziale non sa. Egli è spesso solo un teorico del mezzo pubblico extraurbano: non è cioè avvezzo allo stritolamento mattutino del bus SAD, non conosce il pestone al piede, non inala il fiato all'aglio, non ha nell'orecchio l'urlo scolastico, non esce frullato dal mezzo.
Dovrebbe cercare invece, il bolzanino stanziale e il Vincitore del Referendum, il dialogo col pendolare e con chi lo amministra (anche ad Appiano e Caldaro), capirne il problema.
Nessuno, d'altra parte, vuole una Bolzano asfissiata d'auto.
Però.
Sarà difficile introdurre ticket e blocchi PRIMA di avere dato parcheggi periferici (il Pillhof è un campo sterrato sempre pieno), parcheggi sicuri (Ponte Adige è continua preda di ladri e sprovvisto di telecamere), mezzi adeguati, mezzi più frequenti nelle ore di punta, mezzi puntuali e... basta: di tutto questo si è scritto mille volte.
Ticket e blocchi?
L'insurrezione pendolare, la petizione...e, perché no?, il referendum contro: mi sembrano ipotesi tutt'altro che remote.