A Strasburgo per conoscere l'UE

Visioni d’Europa è un progetto della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi che si occupa di sensibilizzare i giovani in primis, ma in generale tutta la cittadinanza, sul tema dell’Unione Europea. Negli anni si è sviluppato attorno a un principale evento, che è lo European Youth Event di Strasburgo: Visioni d’Europa ha dato la possibilità ad un gruppo di ragazze e ragazzi di prendervi parte, accompagnandoli in un percorso di formazione e preparazione che li porta a vivere l’evento – che si tiene ogni anno (salvo Covid) e fa incontrare centinaia di ragazzi presso la sede del Parlamento Europeo per parlare d’Europa – in maniera informata e responsabile.
Di norma, Visioni d’Europa si svolge in due fasi. La prima è preparativa, con un fine settimana a Pieve Tesino, paese d’origine di Alcide De Gasperi, primo presidente del Consiglio italiano e tra i padri fondatori delle Comunità europee. La seconda, la fase clou del progetto, è proprio lo European Youth Event al Parlamento europeo di Strasburgo.
Lisa Bonetti, studentessa di politiche pubbliche a Padova diplomatasi lo scorso autunno presso la facoltà di studi internazionali di Trento con una doppia laurea in italiano e tedesco, ha raccontato la sua esperienza vissuta a fianco di una ventina di altri giovani nell’edizione 2017/18 di Visioni d’Europa. “La prima parte, a Pieve Tesino, l’ho persa – racconta Bonetti –, perché sfortuna vuole che non mi ammali quasi mai, ma quando accade è proprio nei momenti in cui non dovrei. Ma i miei coetanei me ne hanno parlato tutti bene. Mi sono unita al gruppo, invece, per la seconda parte, a Strasburgo: l'esperienza mi è piaciuta un sacco. Li ricordo come dei giorni intensissimi, pieni, ma belli. La sera arrivi distrutto in camera, ma con quella stanchezza che dà soddisfazione e felicità. È bellissimo. Perché ti trovi con centinaia di ragazzi della tua età di tutta Europa... e non solo. È un’esperienza molto arricchente. Anche per l’offerta proposta. Ogni giorno ci sono un sacco di attività tra le quali puoi scegliere. E devo dire che una cosa bella è che, anche se ero nel gruppo di Trento, non ero vincolata a fare determinate atttività piuttosto che altre. Siccome erano veramente tante, era raro che ci incrociassimo tra noi di Trento. Anche il format svariava molto: alcune attività erano in stile conferenza e altre, con meno partecipanti, in stile seminario, dibattito o insomma con richiesta di partecipazione attiva. Devo dire la verità: ho avuto difficoltà a scegliere, perché c’erano un sacco di cose interessanti e spesso gli orari coincidevano. In conclusione, è stato molto bello sia dal punto di vista personale, perché hai la possibilità di approfondire determinate tematiche e di parlare con persone esperte – ricordo che c’erano, ad esempio, l’allora presidente del parlamento europeo Antonio Tajani e alcuni Commissari europei – e sia perché hai l’opportunità di conoscere un sacco di coetanei non italiani che hanno a cuore l’Unione Europea, avendo spesso una visione simile alla tua, ma non sempre, ed è bello anche vedere le differenze che ci sono tra ogni persona”.
La sera arrivi distrutto in camera, ma con quella stanchezza che dà soddisfazione e felicità (Lisa Bonetti)
A causa del Covid, invece, l’edizione 2020 è stata in un certo senso rivoluzionata: saltati gli incontri in presenza – salvo una giornata a Pieve Tesino durante l’estate – il coordinatore di Visioni d’Europa, Jacopo Nicolodi, e i ragazzi che sono stati scelti per partecipare dopo una selezione curriculare si sono reinventati organizzando, presentando e conducendo degli eventi online di sensibilizzazione a vari temi europei aperti alla cittadinanza, ospitando alcune personalità di assoluto rilievo nel panorama dei singoli argomenti trattati: da Leone Rizzo, funzionario della Direzione Generale Comunicazione del Parlamento europeo, a Roberto Barbiero, climatologo a capo del Tavolo provinciale di coordinamento e di azione sui cambiamenti climatici.
A testimoniare l’ultima edizione di Visioni d’Europa è intervenuto Emanuele Paccher, studente di giurisprudenza a Padova, laureato a Trento in economia aziendale e diritto: “È stata un’iniziativa molto coinvolgente. Peccato che non sia culminata con il viaggio a Strasburgo, che penso fosse l’obiettivo del 90 per cento degli iscritti, ma detto questo direi che grazie al lavoro straordinario che ha fatto Jacopo (Nicolodi, coordinatore del progetto, ndr) siamo riusciti a reinventarci in modo egregio e avvincente. E per me è stata davvero un’esperienzta interessante. In primis, perché ho potuto conoscere un sacco di persone di altre facoltà, ed è stato uno scambio culturale non da poco, e in secondo luogo, perché sono potuto entrare in contatto con delle persone importanti e competenti, oltre al fatto che ho potuto vedere come si organizza una serata pubblica… È un’opportunità veramente molto formativa e divertente allo stesso tempo. La rifarei subito”.
Insomma, Visioni d’Europa, che sia dal vivo o via web, è un serbatoio di esperienze e conoscenze europee da cui attingere e di cui abbeverarsi, confrontandosi con altre persone più e meno giovani, più e meno esperte: un’opportunità di confronto. E il confronto, in qualunque ambito, può solo arricchire.