Society | Fine vita

Biotestamento, cosa c’è da sapere

Pubblicate sul sito del Ministero della Salute le indicazioni pratiche per poter compilare le Dichiarazioni anticipate di trattamento. 15 le DAT consegnate a Bolzano.
Fine vita
Foto: upi

A quasi 4 mesi dall’approvazione della legge sul testamento biologico arriva il vademecum del Ministero della Salute. Si tratta in sostanza delle indicazioni operative dettagliate per stilare le cosiddette Dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT). 

La legge 219 del 2017 prevede che tutti i maggiorenni possano, in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, esprimere le proprie volontà (per iscritto o anche tramite videoregistrazione) di accettare o rifiutare trattamenti sanitari, accertamenti diagnostici, singole scelte terapeutiche comprese l’alimentazione e l’idratazione artificiali. È prevista anche la possibilità di indicare un fiduciario.

Le DAT possono essere redatte come atto pubblico, scrittura privata autenticata e scrittura privata semplice e consegnate personalmente all’ufficio dello stato civile del proprio Comune di residenza, che provvede all’annotazione in un apposito registro, ove istituito. Non esiste un modello predefinito di testamento biologico, “finora, in assenza di indicazioni dettagliate, abbiamo fornito informazioni e modelli di Testamento biologico a 14.667 cittadini”, puntualizza la segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo.

Verrà anche creata una banca dati nazionale delle DAT, per la cui realizzazione la Legge di bilancio 2018 ha stanziato 2 milioni di euro. Sulle DAT non saranno applicate imposte o bolli di alcun tipo e sarà possibile modificarle o revocarle in qualsiasi momento. Il medico è obbligato a rispettare il biotestamento a meno che non sia incongruo o non corrispondente alla condizione clinica attuale del paziente o se sussistano terapie non prevedibili all’atto della sottoscrizione capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita. 

15 le richieste finora pervenute al Comune di Bolzano riguardo le DAT, come riferisce l’assessore comunale Angelo Gennaccaro che sta seguendo la questione da vicino. Nel capoluogo il registro è ancora provvisorio, “siamo in attesa di istruzioni da parte del Ministero”, dice l'assessore.

Da non sottovalutare il fatto che le principali problematiche dell’applicazione della legge sono rappresentate da come e da chi debbano essere definite, autenticate e conservate le disposizioni anticipate di trattamento, aveva sottolineato qualche tempo fa l’assessora provinciale Martha Stocker aggiungendo quindi che “è fondamentale poter contare sulla consulenza professionale di un medico di famiglia, di un medico o di personale infermieristico di fiducia. Il nostro scopo è quello di trovare la procedura più semplice possibile per garantire alle persone una dichiarazione sicura e autentica. A questo fine - aveva chiarito Stocker - è stato costituito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell’Azienda sanitaria, del Consorzio dei Comuni, del Dipartimento e del Comitato etico provinciale. E verranno inoltre organizzati dei corsi di formazione per il personale medico e infermieristico affinché possa svolgere un importante ruolo di consulenza a favore dei pazienti”.

Non si ferma intanto la battaglia dell’Associazione Luca Coscioni contro la “norma fascista del Codice penale che prevede il reato di istigazione al suicidio”. L’associazione ha lanciato poco più di 10 giorni fa un appello di giuristi già sottoscritto da 15.000 italiani per chiedere al governo di non intervenire a difesa del reato. Scade oggi (3 aprile), per l’esecutivo, il termine per decidere di costituire l’avvocatura dello Stato nel procedimento sollevato dalla Corte d’Assise di Milano per il processo a carico di Marco Cappato.