“Valutare di non proiettare”
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Il Comune di Bolzano “che da vent’anni con il suo Centro Pace promuove la non-violenza e ripugna la guerra, come dice la Costituzione” chiede al Cineforum di “valutare l’opportunità di non proiettare il film in considerazione”. Questa la posizione assunta dalla Giunta comunale sulla contestata proiezione de “Il testimone”, film ritenuto di propaganda filo-putiniana. Il Comune ha mandato due lettere: una al Cineforum e un’altra all’associazione “Liberi oltre le illusioni” nonché all’associazione della comunità ucraina che avevano chiesto di intervenire al sindaco Renzo Caramaschi e all’assessora comunale alla cultura Chiara Rabini. Dal canto suo, Caramaschi sottolinea la necessità di “spegnere le armi, come dice il Papa”.
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Le due lettere
“In considerazione del fatto che il film non pare possa fungere da strumento di promozione della cultura della pace” — scrive il sindaco nella lettera inviata oggi pomeriggio al presidente del Cineforum Bolzano Andreas Perugini — “semmai al contrario si vorrebbe contribuire a giustificare l’aggressione armata d'Ucraina che già tanta distruzione e morte ha cagionato in entrambi i belligeranti, La invito a valutare l’opportunità, come già avvenuto in altre città italiane, di non contribuire a una siffatta propaganda bellicistica di una parte, in questo caso evitando di conseguenza la programmata proiezione”, conclude il primo cittadino.
Nella lettera a Liberi oltre le illusioni (e all'associazione ucraina), l’amministrazione comunale ricorda che “la Costituzione garantisce la libertà d'espressione e vieta solo gli spettacoli contrarie al buoncostume e infatti non vige più in Italia il preventivo nullaosta, che veniva rilasciato dall'amministrazione statale. L'amministrazione comunale non ha mai avuto potere di censurare spettacoli culturali e non ne ha diritto”. Sebbene “la manifestazione sia solo per i soci”, “l'amministrazione comunale promuove la cultura della pace” e perciò il Comune ha inviato la lettera al Cineforum.