Lapsus in fabula
Provate a cercare in Google "sarò breve e circonciso": vi darà migliaia di pagine che ridicolizzano la gaffe del deputato pentastellato Davide Tripiedi, che il 24 marzo 2014 ha cominciato in questa maniera così infelice un intervento alla Camera (che era anche dignitoso; ma è stato annullato da quell'infelice esordio).
Ecco, quell'episodio mi sembra emblematico di questa sciagurata legislatura. Ma non nel senso corrente, che verrebbe quasi spontaneo: Ah, guarda un po' che razza di ignorantoni ha messo dentro le istituzioni il M5S. No no no no: troppo scontato.
Guardate un po' il video e leggete qualche commento (ad esempio qui): si mette in rilievo la spassosa gaffe del deputato, e magari si dice pure qualcosa come "Simone Baldelli di Forza Italia, che presiedeva l’aula, lo ha subito ripreso". Nulla di più falso.
Simone Baldelli, uno che fa (faceva? boh) parte del partito guidato da uno che ha dato della culona a una a cui ha fatto pure "cucù", che ha parlato di Romolo e Remolo, ha dichiarato di volere incontrare il padre dei fratelli Cervi, ha raccontato barzellette su mele col sapore di fica, eccetera eccetera eccetera; questo Simone Baldelli, che stava presiedendo la seduta, con tono di supponenza ha voluto correggere lo sventurato autore del lapsus. Ma cosa dice, per correggere quel lapsus?
Ascoltate bene. Dice "COINCISO", lo scandisce pure bene, con tono da maestrina dalla penna rossa. "Coinciso", dice, "quella è un'altra cosa", con aria di superiorità.
Ora, che uno sbagli ci sta. Ma che uno si arroghi il diritto di correggere, ma dica una scempiaggine ancor peggiore, beh, questo è insopportabile.
Ma ancor peggio è che tutto ciò vada perso. Le pagine, i video, i servizi che potrete vedere vi diranno per lo più che Simone Baldelli, sconcertato, tra le risa dei presenti, ha corretto il povero Tripiedi e glio ha detto "Conciso". Eh no: lui ha detto "coinciso", però. Ma nessuno pare accorgersene.
Ecco, mi sembra un buon simbolo di questa legislatura: tutti a cercare il pelo nell'uovo in tutte le dichiarazioni di qualsiasi "grillino" osi esprimersi; nascondendo sotto il tappeto la monnezza che ci hanno in casa.