Politics | Manovre

Gioco delle parti

La SVP di Bolzano alza i toni ricordando agli alleati il proprio DNA. Le trattative per il governo nel capoluogo partono decisamente in salita.

Sulla pagina Facebook di Klaus Ladinser troneggia ancora la scritta Bozen@Bewegen. Con l’invito agli elettori a recarsi al voto in occasione del primo turno delle elezioni comunali.
Da allora parecchia acqua è passata sotto i ponti e gli elettori hanno, per così dire, riassestato gli equilibri politici. Senz'altro squilibrandoli, se dobbiamo considerare la visuale della maggioranza virtuale Spagnolli-SVP-PD, entrata robusta nei seggi ed uscita piccola piccola dalle urne

Interessante da questo punto di vista è la contraddizione con cui si trovano a fare i conti i leader cittadini della Stella Alpina. In sofferenza a causa di astensionismo e debolezza complessiva del risultato, ma forti del fatto che il candidato Spagnolli è stato eletto solo grazie a loro

Mentre il sindaco Spagnolli dopo 2 settimane di manovre informali iniziato finalmente oggi i suoi colloqui ufficiali partendo con i colleghi candidati sindaci, a prendersi la scena in questi giorni sono stati soprattutto la segretaria del PD Liliana di Fede (“recuperiamo gli ecosociali”), gli ecosociali stessi (“non provate a dividerci e nulla è scontato”) ed infine i leader cittadini della SVP Dieter Steger e Klaus Ladinser

Le reazioni di questi ultimi alle ‘forzature’ della Di Fede e ai corrispondenti paletti degli ecosociali sono particolarmente veementi, a quanto si legge queste ore sui media cartacei. 
Mentre il vicesindaco uscente Klaus Ladinser sventola il fantasma del commissariamento e delle elezioni anticipate a novembre (“non abbiamo paura”), Dieter Steger si prende il compito di ‘ricordare’ oggi sulle pagine del quotidiano Alto Adige che “la SVP non è di sinistra”). 

Il controcanto del PD alla reazione stizzita della SVP è affidato al grande manovratore, cioè a Gianclaudio Bressa che da Roma, veicolato dal quotidiano Corriere dell’Alto Adige, invita la Volkspartei a non scherzare con il fuoco. Il riferimento diretto è al comune di Laives dove si è consumata la doppia spaccatura con il sindaco uscente nonché segretario provinciale del PD. 

Nel suo richiamo Bressa usa la formula magica (“futuro dell’autonomia”) richiamando la SVP al livello più alto della posta in gioco, ben al di sopra dei destini locali di Laives ed anche di Bolzano, da sempre ‘capitale povera’ del Land. 

Insomma: le premesse non sono delle migliori, nella consapevolezza che le partite in corso, interne ed esterne ai partiti, sono talmente tante da rendere difficile non solo qualsiasi previsione ma anche qualsiasi accordo. A tutto ciò va aggiunta la comune preoccupazione che le strategie potrebbero far innervosire altri elettori, rendendo in prospettiva ancora più monca la democrazia rappresentativa in salsa biancorossa