Canili: meno ingressi, più adozioni

Nel 2020, sono 76.192 gli animali che in Italia hanno fatto il proprio ingresso (ovvero il numero di cani vaganti catturati sul territorio) all’interno dei canili sanitari, mentre sarebbero 42,665 quelli entrati nei rifugi. Sono dati in calo rispetto al 2019, rispettivamente 86.982 e 45.695. Ad aumentare sensibilmente sono invece le adozioni dei quattrozampe: ben 42,360 quelle dell’anno scorso contro le 29,512 del 2019.
Nella provincia di Bolzano sono rispettivamente 173 e 149 i cani accolti all’interno delle strutture sanitarie e nei rifugi, mentre ammontano a 153 le adozioni effettuate. A Trento risultano invece 183 gli ingressi all’interno dei canili sanitari, 70 nei rifugi e 127 i cani adottati.
“Nel confrontare i dati del 2020 e del 2019 va anche tenuto conto del periodo di lockdown, che ha reso più difficile il monitoraggio regionale e forse il salvataggio di molti animali, nonostante gli sforzi dei volontari e delle associazioni - ha specificato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto -. I cani abbandonati sono sempre tanti e, laddove le campagne di sterilizzazione sono lacunose, le molte femmine vaganti partoriscono cuccioli che, quando non muoiono di stenti, di malattia o d’incidente, diventando adulti alimentano la popolazione di randagi”.
Secondo il Ministero della Salute, negli ultimi vent’anni sarebbero state emanate diverse norme volte alla tutela degli animali e per prevenire il randagismo ma - secondo l'associazione animalista - le attività ispettive e i monitoraggi effettuati sul territorio avrebbero messo in luce numerose lacune e criticità circa l’applicazione delle norme stesse.
Per il Ministero, dovrebbero essere le Regioni, in connessione con le associazioni animaliste, protezioniste e venatorie che operano sul territorio, ad adottare i propri programmi di prevenzione del randagismo ma, specifica ancora Oipa, i fondi non sono mai sufficienti.