Environment | Energia

Più gas ai Comuni. O è solo un’idea?

La Provincia ha deciso di vendere quote ai Comuni nella distribuzione del gas? Ma i Comuni avranno i mezzo per aumentare la loro partecipazione? Voci e controvoci dal settore energetico.

L’energia in Alto Adige è roba che scotta. Negli ultimi mesi ha fatto vittime illustri. Lo scandalo SEL è costato il posto in Giunta e un processo all’ex assessore Michl Laimer. La politica energetica sta alla base del ritiro di Richard Theiner dalle primarie SVP. L’intero settore e la sua gestione rappresentano per Durnwalder, la sua giunta e il suo partito un punto di particolare vulnerabilità.

In questo contesto, lunedì scorso, la Provincia comunica che “non sarà più socio di maggioranza di SELGAS: la Giunta – così il comunicato – ha deciso di ridurre dal 51% al 40% la sua partecipazione nell’impresa distributrice di gas e ha offerto l’11% delle proprie azioni a SELFIN Srl, la società dei Comuni che attualmente detiene il 9% di SELGAS e che quindi salirebbe al 20%”.
Il presidente del CdA di Azienda Energetica, Massimiliano Sturaro, si mostra perplesso. “A quanto mi risulta, non dovrebbe essere proprio così. Mi pare sia solo una proposta di delibera e il tutto riguarderebbe la rete e non l’intero asset”. La comunicazione della Provincia è stata un po’ precipitosa? In casa SEL ne sembrano convinti. Stefan Stabler, responsabile area marketing: “Siamo stati colti di sorpresa. Abbiamo ora verificato che non si trattava di una decisione, ma di un promemoria”. Insomma al momento ci sarebbe solo una pia intenzione. E riguarda non “SELGAS” (che si occupa di vendita di gas), ma “SELGAS NET” (che cura la distribuzione del metano). “A quanto mi risulta non è stata ancora presa una decisione”, dice Stabler. “Dobbiamo anche verificare in che termini il diritto societario potrà permettere un’operazione del genere”. In questo momento, oltre il 51% della Provincia e il 9 di SELFIN, c’è un 40% di proprietà della TIGAS di Innsbruck. In merito alle motivazioni dell’iniziativa, si tratterebbe di scelte politiche e non tecniche, dice Stabler: “Internamente non ne abbiamo mai parlato”.

Secondo il verde Riccardo Dello Sbarba non siamo di fronte “ad una grande operazione: la presenza di SEL nel settore gas è piuttosto contenuta e i comuni non hanno mai pensato che attraverso SELFIN si possa realizzare l’auspicato trasferimento della politica energetica ai comuni...” Da parte sua l’Assessore Florian Mussner, che ha portato in giunta la questione, invece conferma tutto: “Quella di lunedì è una decisione definitiva ed è una precisa scelta nel senso di un maggiore coinvolgimento dei comuni. È una politica generale… anche in altre società potremo scendere sotto il 50%”.

I Comuni, del resto, non sembrano guardare con sfavore all’iniziativa della Provincia. Mauro De Pascalis (PD), che rappresenta Bolzano nel CdA di SELFIN, trova “corretto che la Provincia non abbia più la maggioranza”. E poi: “Che si guardi ai Comuni come enti di riferimento per il settore energetico è una grande opportunità per poter riequilibrare la finanza locale. Considerare l’energia un’opportunità pubblica può e deve essere la strada da percorrere”. A confermare la posizione favorevole dei Comuni è Sebastian Helfer, sindaco di Racines e presidente di SELFIN: “La richiesta parte proprio da noi. Certo che siamo interessati. Però è tutto da vedere… Ci saranno delle trattative. Bisogna sentire anche TIGAS…”

“La Provincia – secondo Dello Sbarba – vuole vendere, ovviamente, a prezzo di mercato”. E si chiede: “SELFIN comprerà? C’è da avere qualche dubbio. Noi abbiamo sempre detto che il passaggio di quote SEL da Provincia a Comuni deve avvenire gratuitamente, attraverso un apposito articolo in legge finanziaria… Ci vuole un disegno complessivo per come riorganizzare l’intero settore e la stessa SEL, dopo lo scandalo. E questo manca. La vendita dell’11% di quote non ha nulla di strategico. Comunque vedremo cosa ne pensano i Comuni”.

Ai Comuni, ribadisce Helfer, la cosa interessa. Ma compreranno a prezzo di mercato? “Spero proprio di no!” Ride, il sindaco di Racines, ma ha le idee chiare: “È un punto sul quale va trovato un accordo”. Allora è proprio questo il nodo della questione? “Ovvio”, risponde Helfer.