Environment | Energia

Rifiuti, polemiche, ritardi

Il termovalorizzatore di Bolzano al via tra polemiche, rettifiche e qualche ritardo. Ma il teleriscaldamento “si farà” e l’import di rifiuti da fuori provincia “è una balla”.

Quello del termovalorizzatore di Bolzano non solo è un progetto che rimane valido, ma è “validissimo”. Parola di Florian Mussner, assessore provinciale con competenza all’energia. Certo, è stato un work-in-progress, spiega. “All’inizio, nel 2003, quando siamo partiti, si parlava solo di costruire l’inceneritore. Poi la tecnica ci ha dato la possibilità di utilizzare l’energia. Per un padiglione dell’ospedale, ad esempio. Di seguito si è visto che si può fare di più, infine che oltre a tutto l’ospedale si può raggiungere anche una parte della città”. Tutto questo per dire che, rispetto ai piani iniziali, si sono aggiunti man mano nuovi lavori, da progettare, da suddividere, per i quali acquisire terreni. Insomma, dice Mussner “non poteva andare tutto così velocemente”. Quindi “si inizierà impiegando una parte dell’energia e poi la si utilizzerà totalmente”.

Sugli inceneritori si costruiscono le campagne elettorali a livello nazionale. A Bolzano non può certo mancare un costante dibattito sull’argomento. Ora che siamo al dunque e parte la fase di rodaggio, hanno dato fiato alla polemica alcune affermazioni di Stefano Fattor, presidente di Eco Center e, come lo definiscono, “padre dell’inceneritore”. Ieri Fattor ha voluto chiarire “alcuni concetti per evitare speculazioni gratuite”. Innanzitutto non ci saranno aumenti delle tariffe, poiché “l’ottenimento da parte della Provincia Autonoma di Bolzano degli incentivi statali … sarà in grado di supplire alla mancata immediata cessione in rete di calore”. In secondo luogo, “da subito saranno trattati nel nuovo impianto i rifiuti del tradizionale bacino Eco Center, più i rifiuti di Pusteria e Venosta, arrivando a circa il 90% del carico. Ogni affermazione in merito al presunto sovradimensionamento dell’impianto – dice Fattor – è quindi totalmente fuori luogo”. L’ipotesi di reperimento di rifiuti da altre regioni per far funzionare la struttura, poi, non è “neppure meritevole di commento”: la legge provinciale “vieta esplicitamente l’import di rifiuti”.

Tutti gli attori in gioco (Provincia, Comune di Bolzano, Ecotherm, SEAB, Eco Center), stanno facendo la loro parte, però è vero che “nel primo anno e mezzo la rete di teleriscaldamento non verrà potenziata, causa numerose e in parte imprevedibili concause. Ciò non consentirà l’ottimale sfruttamento del calore prodotto dall’impianto” e non è certo buona cosa sul piano ambientale.

Interviene nella polemica anche SEL, per bocca del responsabile della comunicazione Stefan Stabler. Ecotherm (società che fa capo a SEL), scrive, “è in grado di prelevare gran parte del calore generato dal nuovo impianto di incenerimento dei rifiuti”, “attiverà la sua conduttura il giorno stesso dell’entrata in funzione dell’inceneritore e prenderà in carico il calore prodotto” che “sarà distribuito tramite l’esistente rete di teleriscaldamento”. Per l’espansione della rete Ecotherm ha un piano di investimenti di oltre 60 milioni di euro. In definitiva, però, “la fornitura del calore deve avvenire a condizioni economiche che consentano ad Ecotherm di offrire il calore ai cittadini di Bolzano a equi prezzi di mercato”.

L’inceneritore a suo tempo spaccò i verdi bolzanini. Oggi metterà in crisi la Giunta comunale? Il sindaco Spagnolli lo esclude. “Siamo persone serie, non ci mettiamo a ridiscutere le cose già decise. Si tratta di una scelta fatta ancora prima che noi ci insediassimo la prima volta. L’inceneritore per noi era un dato di fatto”. Del resto, continua il sindaco, “ci sono diversi modi per smaltire i rifiuti. La termovalorizzazione è uno, ce ne sono anche altri. Qui è stata fatta una scelta ed ora è opportuno seguirla. Sono interventi estremamente costosi e complessi. Cambiare in corso d’opera costerebbe ancora di più”.

Quanto all’“importazione di rifiuti da fuori provincia”, Spagnolli non ha dubbi: è “una balla”. E l’aumento delle tariffe non ci sarà se “la Provincia manterrà gli impegni che ha preso nel finanziare questo impianto con la stessa percentuale con cui ha finanziato altri impianti in giro per la provincia”.

Il teleriscaldamento “si farà sicuramente”, anche se il piano ha subito dei ritardi. “Abbiamo già una rete immediatamente utilizzabile sia in Zona industriale, sia nel quartiere Casanova e, nei prossimi anni, anche in tutto il quartiere Don Bosco”. In questo periodo di rodaggio, in buona sostanza, non è stato possibile metterci tutto. “Poi certo, ogni cosa si può fare meglio. Vedremo di trarre il meglio anche da questa situazione”.