Giulio Righele: "fare, oggi, il consigliere comunale"

Righele, questo è un periodo in cui sono davvero in pochi ad amare la politica. Con quale spirito ha accolto il nuovo ruolo di consigliere comunale?
Con più emozione del previsto. E poi resisto, per forza, perché credo che ci sia bisogno di avvicinare la 'politica' ai cittadini, e viceversa. Da una parte mi piacerebbe spiegare le difficoltà che si incontrano nell'amministrare, ma anche fare attenzione un po' di più alle richieste di chi è meno ascoltato e le istanze - ultimamente in aumento - di maggiore partecipazione.
Lei finora è stato consigliere di circoscrizione. Qual è stata la sua esperienza? Le circoscrizioni da tempo si lamentano per il loro poco ‘peso’…
Il lavoro in circoscrizione non sempre è stato gratificante, anche perché è difficile fare quanto detto sopra, e perché le possibilità di azione sono limitate. In ogni caso devo dire che si è trattato di un lavoro interessante, utile e costruttivo. Devo anche dire che ci sono - quantomeno a Gries-San Quirino, negli altri quartieri temo di meno - delle dinamiche meno conflittuali, e fare le cose insieme tra 'maggioranza' e 'opposizione' (volutamente tra virgolette) è più fattibile.
Ultima domanda: lei subentra per pochi mesi a fine legislatura. Cosa ne pensa di Michaela Biancofiore che, eletta, non ha mai partecipato nemmeno ad una riunione e nemmeno ha lasciato il posto al primo dei non eletti?
Preferisco non commentare.