L'Italia non è più un Angstgegner
Prima o poi doveva accadere. Tra Italia e Germania, almeno per quanto riguarda gli incontri in partite ufficiali nelle grandi competizioni (Europei e Mondiali), non si era mai verificato che un match finisse ai rigori e, soprattutto, che la spuntasse la Germania. Ieri sera è accaduta sia la prima che la seconda cosa, dunque la leggendaria sequenza di vittorie azzurre, che fa parte dell'epica di ogni tifoso, ha trovato la parola “fine”.
A Bordeaux non si è comunque vista una bella partita. Per lunghi tratti del primo tempo e anche del secondo, anzi, pareva che i giocatori nuotassero in una bolla priva non solo di idee, ma anche di furore agonistico. Il risultato: trame lente, prevedibili e poche occasioni da gol. A non farci tutti morire di tattica solo un paio di guizzi dei germanici, apparsi complessivamente superiori, nella seconda parte della gara: uno andato a segno con Özil e, subito dopo, un tacco ravvicinato di Mario Gomez respinto sopra la traversa da Gigi Buffon. Fosse finito dentro, è più che probabile che la partita sarebbe stata chiusa nei novanta minuti regolamentari. L'Italia è riuscita però a trovare il pareggio grazie a un rigore causato da un fallo di mano in area e trasformato da Bonucci.
Nei tempi supplementari le due squadre non hanno mai dato la sensazione di volersi esporre al contropiede altrui, non restava quindi che aggiudicarsi il passaggio alle semifinali grazie ai rigori. Che infatti sono puntualmente arrivati e, dopo una serie di sbagli anche grossolani da una parte e dall'altra, hanno consentito ai bianchi di battere finalmente l'Angstgegner, lo spauracchio che li aveva sempre sconfitti.
Ma come hanno vissuto la partita gli sportivi bolzanini? In piazza Walther era stato allestito un maxi schermo e poco prima del fischio d'inizio un folto numero di tifosi era lì a sventolare bandiere e urlare il proprio incitamento agli azzurri. C'erano ovviamente anche i “tedeschi”, in piazza, perlopiù seduti comodamente nei bar circostanti e intenti a guardarsi la partita senza voler dare troppo nell'occhio. Rispecchiando l'andamento della gara, il tifo si è acceso quasi solo alla fine, quando ben 18 calciatori hanno dovuto presentarsi davanti ai portieri per battere dagli undici metri. Impressionante l'altalena delle emozioni, conclusa dal tiro di Jonas Hector che si è infilato sotto la pancia di Buffon. Per quanto si era visto in precedenza, una vittoria meritata.
Adesso il cammino della Germania prosegue con la semifinale in cui affronterà la vincente dell'incontro (in programmazione domani sera) tra Francia e la grande sorpresa Islanda. All'Italia l'amaro in bocca per non aver saputo proseguire la tradizione dei trionfi sui tedeschi, ma anche la consolazione di aver chiuso tra le protagoniste del torneo mostrando a tratti un calcio di pregevole fattura. Eredità che il successore di Antonio Conte dovrà impegnarsi a non smarrire.
"successore di Antonio Conte"
"successore di Antonio Conte": bin kein Insider, aber schon vor dem Spiel bekannt oder erst nachher angekündigt?
In reply to "successore di Antonio Conte" by Martin B.
Conte aveva già firmato un
Conte aveva già firmato un contratto con il Chelsea qualche mese fa. http://www.gazzetta.it/calcio/europei/2016/italia/03-07-2016/italia-ven…