Society | lavoro

“Non c’è nessuna giustificazione”

Bolzano maglia nera d’Italia per infortuni e patologie imputabili al luogo di lavoro. Nel 2021 si registrano 16.000 incidenti e il 75,4% di lavoratori ammalati in più.
Lavoro, infortuni, operai
Foto: Unsplash

Sono stati 349.643 gli infortuni riconosciuti sul lavoro nel 2021, il 62% delle 564.089 denunce totali.1.361 quelle con esito mortale. Circa il 17,4% degli incidenti, riporta l’ultimo rapporto INAIL, si è verificato fuori dal posto di lavoro ovvero “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto o in itinere”, quasi totalmente infortuni stradali. Tra questi ben 16.000 sono quelli denunciati nella sola Provincia Autonoma di Bolzano, con un tasso di incidenti al di sopra della media nazionale e di gran lunga superiore al vicino Trentino, spiega Cristina Masera, segretaria Cgil/Agb.
I settori più colpiti sono quelli dell’agricoltura, del taglio della legna e l’edilizia, categorie in cui spesso viene impiegata manodopera irregolare e sfruttata, motivo per cui - si teme - gli infortuni potrebbero essere molti di più: “La retorica che prevale è quella che in Alto Adige si tende a denunciare di più. Ma non c’è nulla che possa giustificare così tanti infortuni - sottolinea Masera -. Nel caso del lavoro sommerso se l'incidente non è eclatante il lavoratore irregolare semplicemente è costretto a mentire in Pronto Soccorso. Purtroppo è difficile riuscire a quantificare l’entità del problema”.

 

Ad influenzare l’andamento degli infortuni è anche il contagio da Covid-19 sul posto di lavoro. Nel 2021 i lavoratori infettati sono diminuiti, mentre sono aumentati gli infortuni e casi mortali “tradizionali”.
A livello nazionale, l’incremento delle malattie professionali denunciate è pari al 22,8%, passando dalle circa 45.000 del 2020 alle 55.000 del 2021. Circa il 69% riguarda patologie inerenti l’apparato muscolo-scheletrico (38 mila casi). Tra le denunce protocollate spiccano anche quelle del sistema nervoso, (+22,6%), 7.000 sindromi del tunnel carpale, 4.000 ipoacusie (+22,1%) e 1.800 tumori (+5,9%). Le patologie respiratorie denunciate sono state circa 1.800, in lieve calo rispetto all’anno precedente.
A livello regionale gli aumenti più significativi hanno interessato il Molise (+60,9%), la Puglia (+48,3%), la Basilicata (+43,2%) e il Piemonte (41,2%), mentre nella Provincia autonoma di Bolzano la situazione è esplosa con un aumento del 75,4% delle denunce dei lavoratori e delle lavoratrici che si sono ammalate in un solo anno sul posto di lavoro.

 

Quattro anni per il primo passo

 

La Giunta Provinciale ha approvato ieri (2 agosto) la delibera per la ricostituzione del Comitato provinciale di coordinamento delle attività di prevenzione in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Per Masera potrà rivelarsi un importante strumento di coordinamento per tutelare la salute di chi lavora solamente se la collaborazione tra politica e parti sociali sarà conseguente: “Le categorie imprenditoriali devono capire che chi impiega manodopera in nero, la sottopaga e risparmia sulla sicurezza a discapito del lavoratore fa concorrenza sleale a chi, virtuosamente, rispetta le regole. A parole l’interesse è sempre stato assicurato da tutti, ma nei fatti le spinte provengono sempre dai sindacati che hanno impiegato quattro anni a ottenere questo tavolo di coordinamento. L’obiettivo - conclude Masera - è quello di creare una cultura della prevenzione che possa viaggiare accanto agli strumenti di repressione degli ispettorati del lavoro. Dovremo essere tutti dalla stessa parte”.