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Viale Druso ancora nel mirino

Traffico: il maltempo dei giorni scorsi rinfocola le polemiche. Della Ratta: “Bloccare i pendolari”. Bianchi: “Politica trasporti sbagliata”. Le soluzioni di Caramaschi.
Metrobus
Foto: Comune di Bolzano

Negli ultimi giorni di pioggia Bolzano imbottigliata nel traffico ha riacceso le polemiche sulla viabilità cittadina con molti cittadini che hanno affidato ai social le proprie lamentele. Il sindaco Renzo Caramaschi corre ai ripari e pensa a misure come blocchi automatici, in entrata, in caso di sforamenti (relativamente all'inquinamento atmosferico) e, se questo non dovesse bastare, a blocchi orari stabili e, ultima ratio, ai ticket per i non residenti. Ma l’invito resta sempre lo stesso: cari bolzanini, rinunciate alla macchina e utilizzate di più i mezzi pubblici.

E torna nel mirino viale Druso, in particolare il tratto da piazza Adriano a via Marconi, recentemente nell’occhio del ciclone dopo i lavori per le corsie preferenziali del Metrobus. E c'è l’inizio delle scuole che preoccupa i residenti.

Prova a fare qualche conto intervenendo sulal questione il consigliere comunale socialista Claudio Della Ratta annunciando di aver verificato a quale percentuale ammonta l’utenza trasportata dalle linee SASA in viale Druso, rispetto al resto delle linee SASA a Bolzano. “È evidente, dalle percentuali emerse - afferma Della Ratta -, che sarebbero state prioritarie corsie preferenziali in altri tratti cittadini molto più frequentati, rispetto a viale Druso, utilizzata per il trasporto pubblico in prevalenza da mezzi extraurbani”. 

Scendendo in dettaglio Della Ratta sottolinea che delle linee che passano in parte in viale Druso la 6 fa circa 50 fermate di cui 12 in viale Druso con una percentuale di trasportati per linea urbana pari a 2,6%. La linea 8 (in parte extraurbana) circa 67 fermate di cui 21 in viale Druso con una percentuale di trasportati per linea urbana pari a 8,4%. La linea 9 circa 44 fermate di cui 14 in viale Druso con una percentuale di trasportati per linea urbana pari a 2,1%.

O i bolzanini possono beneficiare dei dichiarati vantaggi dati dalle corsie preferenziali in viale Druso, anche se necessario stoppando i flussi di traffico in entrata in città, oppure ci ridiano le 4 corsie (Claudio Della Ratta)

“Tenendo conto che circa un terzo delle fermate sono posizionate in viale Druso e considerando che almeno la metà dei trasportati della linea 6 e 9 viaggi lungo la via Druso, così come almeno un terzo dei trasportati della linea 8 (molti si recano da Cornedo al centro città), stimiamo che le corsie preferenziali su viale Druso servano il 5% dell’utenza trasportata (circa 600 mila persone l’anno su 12 milioni di passeggeri)”, osserva il consigliere socialista che poi aggiunge: “Quando si afferma quindi che il beneficio lo avrà il trasporto pubblico locale si esagera, considerato ad esempio che la sola linea 3 trasporta tre volte (14,4%) i passeggeri totali trasportati da SASA in viale Druso e considerato soprattutto che i bus extraurbani che giungono dall’Oltradige o da Merano presentano ben altri e più significativi numeri”.

La conclusione a cui giunge Della Ratta è che se i pendolari non iniziano ad utilizzare il mezzo pubblico, dal momento che è per un loro beneficio soprattutto che sono state realizzate le corsie per il Metrobus, allora “sarebbe doveroso ripristinare le 4 corsie in viale Druso, considerato che 2 sono inadeguate. In sintesi, o i bolzanini possono beneficiare dei dichiarati vantaggi dati dalle corsie preferenziali in viale Druso, anche se necessario stoppando i flussi di traffico in entrata in città, oppure ci ridiano le 4 corsie”.

 Le soluzioni non possono prescindere da grossi investimenti in strutture (Christian Bianchi)

Tranchant il giudizio del sindaco di Laives Christian Bianchi secondo cui la politica dei trasporti a Bolzano città, concordata con la Provincia, è profondamente sbagliata. Le soluzioni, “per fantasiose che possano essere” - sostiene il primo cittadino annunciando un prossimo incontro con il presidente Arno Kompatscher - non possono prescindere da grossi investimenti in strutture, che permettano di spostare le masse di traffico fuori dalla città”. “La provincia di Bolzano in questi ultimi 20 anni ha investito somme ingentissime per creare varianti, gallerie, strade alternative, in tutti i centri dell’Alto Adige, tranne che a Bolzano”. E ancora: “Bolzano non ha bisogno di spendere un miliardo di euro per spostare l’A22 o comprare autobus a idrogeno da 1 milione di euro ciascuno. Né si può chiudere la città a tutti i pendolari, o rendere la vita impossibile a chi la deve bypassare, se non ci sono alternative, se i soldi li si spende per opere futuristiche o forse, addirittura, irrealizzabili”.

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Massimo Mollica Mon, 09/03/2018 - 10:11

Non mi è chiaro perché un lavesotto debba mettere becco sulle questioni della Capitale. Lo spostamento della A22 è sacrosanto! Non vedo perché un figlio nato a Bolzano Bozen debba respirare il particolato emesso dai camion dell'autostrada, a differenza dei suoi coetanei che vivono nei paesi!

Mon, 09/03/2018 - 10:11 Permalink