“La normalità è sopravvalutata”
Scavalcare i muri del pregiudizio, scardinare i tabù. Quando si tratta il tema della salute mentale il rischio di scivolare nel perimetro invitante della retorica più stucchevole è tangibile, seppure gli intenti siano lodevoli. In Alto Adige, come noto, l’argomento, in termini di approccio al disagio psichico, è piuttosto controverso. L’occasione per tornare a discutere della questione è offerta dalla Giornata mondiale della salute mentale, ricorrenza che si celebra il prossimo 10 ottobre e da quel giorno fino al 15 dello stesso mese la città di Bolzano, in particolare il quartiere Firmian, offrirà un ricco programma, una serie di eventi culturali, cinematografici, sportivi e musicali per promuovere la conoscenza del fenomeno, spiega nella conferenza stampa odierna la psicologa Lidia Andreazza che ha partecipato all’organizzazione insieme al gruppo di lavoro “Up&down”, il quale riunisce rappresentanti del Servizio psichiatrico sanitario, dei servizi sociali territoriali, della Ripartizione provinciale politiche sociali, di associazioni, cooperative sociali e volontariato sociale.
Diverse le iniziative proposte, qualche esempio: info point con un gruppo di specialisti a disposizione per dare informazioni e consigli sulla complessità della malattia mentale nella terza età; testimonianze ed esperienze di guarigione come progetto di vita fra Trieste e Bolzano, con la presentazione di alcuni testi della Collana 180 della casa editrice Alpha Beta di Merano e accompagnamento musicale dal vivo; conferenza e dibattito sul tema della salute mentale sul posto di lavoro e sul disagio giovanile, un torneo sportivo; la proiezione, al Filmclub di via Streiter, di Nebbia in Agosto,diretto dal regista Kai Wessel e ambientato in un ospedale psichiatrico di Kaufbeuren, nella Germania dei primi anni ’40; una mostra fotografica allestita nel foyeur dell'ospedale di Bolzano intitolata “Dietro la fama” con testimonianze di attori, cantanti e sportivi che hanno affrontato il disturbo psichico. Gran finale a piazza Montessori con musica dal vivo, nel pomeriggio la stessa piazza sarà il punto di partenza e di arrivo di OrientaMente, percorso itinerante per il quartiere, alla scoperta di associazioni, enti e strutture del territorio che si occupano di salute mentale.
“È fondamentale sensibilizzare le persone sul tema, bussare alle porte dei malati, è giusto che la società li coinvolga e non solo i servizi specifici”, sottolineano il direttore del servizio psichiatrico del comprensorio sanitario di Bolzano Andreas Conca e la direttrice della Ripartizione provinciale sanità Laura Schrott. A far loro eco Luca Critelli, direttore della Ripartizione provinciale politiche sociali: “Le persone affette da disturbo mentale tendono a essere isolate e dimenticate. Siamo consapevoli che questa è solo un’iniziativa e che non pretende di essere una soluzione al problema, ma ha comunque il suo valore e va contestualizzata”. Citando Franco Basaglia, padre della legge 180 sulla chiusura dei manicomi, e l’abbattimento della barriera tra la comunità dei “malati” e quella dei “sani”, Matteo Faifer dell’Azienda dei servizi sociali di Bolzano invita la cittadinanza e gli addetti ai lavori a tenere viva l’attenzione sul tema, dovere di tutti.