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Una vita col senso del gol

Fabio Bertoldi ha girato diverse squadre, giocando in tutte le categorie dalla serie D alla Prima, segnando sempre tantissime reti e diventando l'incubo delle difese. Il suo obiettivo è superare quota 400 gol, ora è a quota 475 (!).
Fabio Bertoldi attaccante del Salorno
Foto: F.B.
  • E’ uno dei più forti attaccanti regionali degli ultimi 50 anni, capace di segnare gol a grappoli e di meritarsi la stima di compagni di squadra e avversari. Fabio Bertoldi, 36 anni di Salorno vuole arrivare a quota 400 reti in campionato e non ha nessuna intenzione di appendere gli scarpini al chiodo 

    SALTO: Fabio, quando ha iniziato a giocare a pallone e con che squadre lo ha fatto?

    Fabio Bertoldi: Ho cominciato all’ultimo anno d’ asilo quindi a 5 anni. Ho fatto tutto il settore giovanile al Salorno, poi una parentesi negli Allievi del Chievo. Poi con i “grandi”  Salorno, Merano, Caldaro, Fersina, Bozner, Levico, Trento, Weinstrasse e da due stagioni sono tornato al Salorno.

    A proposito di Salorno, ha mai giocato con Fabian Tait, capitano del Südtirol, recordman di presenze in maglia biancorossa e anche lui originario del paese della Bassa Atesina?

    Si. È successo proprio con il Salorno quando lui aveva 16 anni e giocava con gli Allievi io qualcuno in più (tra i due ci sono 5 anni di differenza ndr) ed ero in prima squadra. Mister Cortese l’ha portato con noi verso metà campionato e da quel momento non si è più mosso. Si vedeva che aveva grosse qualità e che era un soldatino, faceva, tutto quel che gli si chiedeva. Si capiva che avrebbe fatto strada, anche se non mi aspettavo arrivasse fino alla serie B. 

    L’esordio in prima squadra se lo ricorda ancora?

    Avevo 16 anni, prima giornata di campionato contro l’Alense e giocai un quarto d’ora. La prima da titolare invece è stata qualche settimana più tardi, in casa contro il Rovereto. Mentre il primo gol fu contro il Merano, a metà girone d’andata: segnai una doppietta ma perdemmo 3-2.

    Qual è stata la quadra più forte nella quale ha giocato?

    Senza dubbio la Fersina, una corazzata pazzesca, con la quale abbiamo fatto il record di punti, ben 78 in 30 partite. Tanta roba in tutti i reparti, e davanti in particolare è stato bravo l’allenatore, Cortese. A gestire 4-5 attaccanti abituati a fare, ognuno, 20 gol a stagione.

    Chi è stato Il difensore più difficile da superare?

    Tralasciando quelli incontrati in serie D tipo Contini, ex Napoli ed Espinal, ex Atalanta, a livello regionale dico senza dubbio Thomas Frendo e Bernardo Ceravolo (con entrambi Bertoldi ha anche giocato insieme ndr). Due giocatori con caratteristiche diverse ma che era meglio avere in squadra con sé e non di fronte.

    Quale allenatore le ha dato di più nel corso della carriera?

    Sono stati in tanti e da tutti ho imparato qualcosa. Ne cito due comunque: Toccoli è stato fondamentale, mi ha avvicinato molto di più alla porta e con lui in panchina ho segnato in un campionato più di 30 gol. E poi Zambiasi, il mio tecnico delle giovanile, con lui ho avuto una grande crescita. Io fino agli esordienti ho giocato in porta, poi lui mi ha cambiato ruolo dapprima in centrocampista e poi in attaccante.

  • Fabio Bertoldi, 375 gol in carriera in campionato Foto: F. B.
  • L’emozione sportiva più bella e il momento più delicato

    L’anno che ho giocato con il Levico in serie D, è stato senza dubbio il momento più bello della mia carriera assieme al periodo in Thailandia. Il momento più difficile quando ero al Trento: finchè c’era Rastelli tutto bene, con l’arrivo di De Paola sono finito fuori rosa.

    A proposito di Thailandia, com’è è andata quell’esperienza?

    Sono andato a provare con una squadra professionistica per 15 giorni, al termine dei quali ho ricevuto una buona offerta economica, ho preferito rinunciare però perché avevo appena avuto una figlia e logisticamente diventava difficile trasferirsi.

    È mai stato vicino al Südtirol?

    A livello di prima squadra mai. Mi avevano invece chiesto di provare nel settore giovanile nel mio primo anno di Eccellenza. Ma avevo altri programmi e non se ne fece nulla.

    Quante volte è stato capocannoniere?

    Otto volte tra Eccellenza e Promozione. Ogni anno ho sempre questo obiettivo, ma dopo averne vinti così tanti, non è un’ossessione.

    Quanti anni vuole ancora andare avanti a giocare?

    L’obiettivo principale è quello di riuscire ad arrivare a quota 400 gol in campionato (è a 375 ndr). Alla mia età è un qualcosa ambizioso, ma se non sarà quest’anno, sarà il prossimo. Per il resto vediamo di stagione in stagione, voglia di continuare ce n’è ancora tanta, bisogna però che anche il fisico mi sorregga.