Culture | La polemica

Eva Dorme è un romanzo originale

Sulle pagine del Corriere dell'Alto Adige, il docente Alessandro Costazza interviene nella polemica sulla presunta scarsa originalità del romanzo di Francesca Melandri, Eva Dorme, confutando la tesi di Laiza Francato.

Alcune settimane fa il settimanale ff pubblicò un articolo di Georg Mair che riprendeva, accreditandola, una tesi molto netta: il romanzo Eva Dorme (Mondadori) di Francesca Melandri, fortunatissimo libro di ambientazione sudtirolese, tradotto anche in diverse lingue straniere, sarebbe stato in larga parte ispirato - fino ad includere passaggi addirittura trascritti o minimamente variati - da opere altrui. All'origine di questa opinione la tesi di laurea di una giovane donna bolzanina, Laiza Francato, che al romanzo di Francesca Melandri ha dedicato la quarta parte del suo lavoro ("I conflitti dell'appartenenza": Le immagini del territorio nella letteratura contemporanea dell'Alto Adige Südtirol), esplicitamente dedicata alla comparazione di autori quali la stessa Melandri, Claus Gatterer e Joseph Zoderer.

Oggi (3 novembre), sul Corriere dell'Alto Adige si segnala un importante intervento del professor Alessandro Costazza (docente presso il Dipartimento di Lingue e letterature straniere dell'Università Statale di Milano, nonché esperto di letteratura sudtirolese) che in pratica smonta completamente la tesi di Laiza Francato, ritenendola incomprensibilmente superficiale ("Secondo un modo di dire molto usato nell'area tedesca, a forza di guardare i singoli alberi si finisce per non vedere più il bosco") e non consapevole del significato dell'"intertestualità" (ovvero la teoria secondo la quale "ogni opera letteraria contiene citazioni più o meno nascoste, parafrasi, allusioni e comunque rinvii ad altri testi").

L'articolo di Costazza prende in esame Eva Dorme comparandolo alla struttura e al ductus letterario delle opere di Zoderer e Gatterer che, stando a quanto affermato da Francato, avrebbero dovuto fungere da modelli di riferimento per Melandri, fino al punto da toglierle ogni patente di originalità. Alla fine il giudizio di Costazza è altrettanto distruttivo: "Direi che solo l'accecamento provocato dalla ricerca delle somiglianze con altri libri può portare a una conclusione simile" e la critica si spinge fino a negare persino il senso della tesi che ha informato l'intera ricerca di Francato: "Ritengo che la stessa domanda centrale posta nella tesi in questione, che ricerca nell'opera della Melandri l'immagine della storia e della geografia dell'Alto Adige propria di una sudtirolese di madrelingua italiana, sia fondamentalmente sbagliata". Citando Franz Tumler e cercando così d'interpretare il punto di vista del tutto peculiare adottato da Melandri nella composizione del suo libro, Costazza conclude dunque così: "Non scrivo del Sudtirolo come qualcuno che conosce la regione perché vi è nato, bensì come qualcuno che la conosce attraverso visite e soggiorni. Ciò può essere uno svantaggio: qualcosa può sfuggirmi. Può essere però anche un vantaggio: distanza e libertà dello sguardo uniti a senso di appartenenza e amore".

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Gianluca Trotta Sun, 11/03/2013 - 13:45

Mah. Accusare un'opera di scarsa originalità perché avrebbe tratto ispirazioni da altre opere, mi pare un gesto critico molto ingenuo. Ovviamente non ho letto quella tesi di laurea e ne posso parlare solo per quanto ne leggo qui; ma se il punto è quello, mi pare piuttosto debole, e facile la difesa. Si tratterebbe poi di vedere se "Eva dorme" è un romanzo ben fatto, scritto bene, necessario, ecc.: ma questa è un'altra storia.

Sun, 11/03/2013 - 13:45 Permalink
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Esperanto-klub… Sun, 11/03/2013 - 21:50

Ĉiu verkisto inspiriĝas iamaniere al la de ŝi/li legitaj verkoj. Malgraŭ tio, la romano "Eva dorme" estas ne nur sufice origina, ĝi estas nepre leginda verko.
La historio de Sudtirolo estas priskribita en kompetenta, sentema maniero kaj la aŭtorino serĉas juste montri la realon de ambaŭ etnaj flankoj. Kiu legas la libron, multon lernas pri nia lando, sen penadi.

Sun, 11/03/2013 - 21:50 Permalink