“Il nostro è un disagio vero”
Com’è nata la petizione per l’abolizione della settimana Sharm?
L’idea ci è venuta su internet ed in particolare nella pagina Facebook ‘Mamme di Bolzano e dintorni’ che oggi ha quasi 3mila aderenti. Volevamo esprimere il nostro disappunto per dover fare i salti mortali in questa settimana di vacanza forzata. Un grosso problema è il costo delle iniziative che vengono proposte ai genitori che non possono prendere ferie e che devono riuscire a sistemare i bambini. Essendo autunno e quindi freddo si tratta di iniziative che possono essere fatte solo all’interno e quindi….
Gli spazi sono pochi…
Sì. E poi ad esempio una settimana di circomotricità costa 115 euro e ci sono mamme che hanno due figli e che non ce la fanno a sostenere la spesa.
Tra l’altro oggi sulla stampa proprio l’associazione che promuove la circomotricità ha fatto presente che non è riuscita a trovare a Bolzano nemmeno una palestra libera…
Io ho un bambino di 4 anni che praticamente è fuori da tutto. La maggior parte delle iniziative sono rivolte infatti a bambini dai 6 anni in su. I nonni fanno quello che possono, ma io ad esempio ho dovuto richiamare la mia collega dalla maternità per chiederle un aiuto altrimenti non avrei saputo come fare. Il disagio lo vivono anche tante altre mamme. Questo è un periodo in cui non possiamo portarli al parco per farli giocare. L’alternativa è spendere centinaia di euro in baby sitter.
Nel mondo di lingua tedesca si dice che i bambini dopo 2 mesi di scuola sono stanchi e quindi a loro staccare per una settimana fa bene.
Io lavoro in Bassa Atesina e vedo che il disagio lo vivono anche le persone di lingua tedesca. Tant’è vero che ci sono anche persone di madrelingua tedesca che hanno firmato la nostra petizione. Io sinceramente tutta questa stanchezza nel mio bambino non la vedo.
Secondo voi il disagio è vissuto dalla maggioranza delle famiglie?
Io posso dire solo quello che ho visto sulla nostra pagina Facebook e nelle motivazioni di quelli che finora hanno firmato la petizione. E cioè che molti preferirebbero cominciare invece la scuola una settimana dopo a settembre. La prima settimana di settembre i prezzi delle vacanze sono decisamente più abbordabili e da quello che ho capito molti ne approfitterebbero volentieri.
La vostra idea è quella di raccogliere il maggior numero di firme e poi mettervi in contatto con i politici?
Mah. Ho visto che Tommasini si è già tirato fuori dicendo che il problema c’è ma che lui non farà guerre di religione. Siccome non sapevamo chi era il referente in Provincia per questa cosa, alla fine il testo della petizione l’abbiamo mandato a tutti in modo che si sentano responsabili sia per il gruppo linguistico italiano che per quello tedesco. Poi decideranno loro.
Siete solo mamme? Non siete politicizzati in nessun modo?
Lavoriamo e abbiamo i bambini piccoli. Non abbiamo nemmeno il tempo di vedere il telegiornale. Politica zero, vogliamo solo esprimere un nostro disagio vero. Il mio bambino all’asilo era appena riuscito a farsi un amichetto. Ora con la sua mamma cerchiamo di trovarci mentre l’asilo è chiuso ma è molto difficile perché entrambe lavoriamo. A lamentarsi sono anche molte maestre che dicono che erano appena riuscite a trovare il modo per gestire le classi. E non è una questione di italiani e tedeschi.
In che senso?
Non è vero che si tratta di un problema ‘degli italiani’. Si tratta invece di una difficoltà che vivono tanti genitori e non solo in città. Lo vedo anche nel paese dove lavoro dove non ci sono iniziative per i bambini in questa settimana, niente di niente. I contadini stanno finendo la raccolta delle mele e dell’uva e anche loro impazziscono per capire dove tenere i bambini. Per fortuna ci sono forme di solidarietà tra mamme che raggruppano i bambini e si organizzano per gestirli.
Das verstehe wer will:
Das verstehe wer will: Weihnachtsferien, Winterferien, Osterferien und vor allem drei Monate Sommerferien sind logistisch (auch für arbeitende Eltern) kein Problem, aber diese eine Woche im Herbst soll ein unlösbares Problem darstellen? Ich find's zumindest merkwürdig...
Was sagen die Gewerkschaften
Was sagen die Gewerkschaften dazu ?
Ich kann dieses Unbehagen voll und ganz bestätigen, es erweckt immer mehr das Gefühl die Unterrichtszeiten werden den Bedürfnissen der Lehrer angepasst und nicht den Bedürfnissen von kindern und Familien.