La rinascita de Il Cristallo
Dopo due anni di sospensione e le recenti polemiche riguardo all'esiguo finanziamento provinciale, torna alle stampe una vecchia voce della cultura italiana in Sudtirolo: la rivista “il Cristallo – rassegna di varia umanità”, che ebbe tra i suoi fondatori Giuseppe Negri, Claudio Nolet, Lidia Menapace e Pier Luigi Siena, esce infatti con un numero doppio e dalla veste grafica rinnovata. Edita dalla casa editrice meranese alphabeta, verrà presentata venerdì 5 dicembre alle ore 11 al Circolo della Stampa e, al pubblico, mercoledì 10 dicembre alle ore 18.00 presso l'Archivio storico della Città di Bolzano. La rivista – promossa dal “Centro di Cultura dell'Alto Adige” da più di 50 anni – offre una panoramica sulla produzione culturale ed editoriale soprattutto in lingua italiana, spaziando dalla letteratura alla storia, ma concentrandosi pure sulla “questione sudtirolese”.
In questo numero di rilancio compaiono molte firme autorevoli. Riguardo alla “provincia difficile” cara allo scomparso direttore Claudio Nolet, lo storico Hannes Obermair lancia una provocazione (“Perché oggi dovremmo essere grati al Monumento alla Vittoria”) e il senatore Francesco Palermo fa il punto sulla riforma dello Statuto d'Autonomia (“Perché, come, quando. E cosa?”); i politologi Hermann Atz e Günther Pallaver analizzano lo scacchiere politico sudtirolese (“ethnische Wahlarenen”) e il giornalista Paolo Pagliaro (autore con Lilli Gruber del programma “Otto e mezzo”) rievoca l’“alta politica” di Alfons Benedikter.
Nella sezione “Dossier Bolzano: mutamenti nello spazio urbano”, tra gli altri, intervengono l'urbanista Peter Morello (“Bolzano e il suo rapporto con il territorio”) e Lidia Menapace (“Per una casa della cultura italiana”). Tra i saggi, “Mehrsprachigkeit und Schulpolitik” del professor Siegfried Baur e “La promessa della bellezza nell’Europa del disincanto” di Francesco Comina. Il segretario generale della UIL/SGK Toni Serafini interviene sul reddito minimo garantito, il direttore dell'Ökoinstitut Andreas Pichler con Francesco Vaninetti (collaboratore sempre dell'Ecoistituto) su “Expo 2015 e nutrizione come problema mondiale”, cui si aggiungono i contributi della direttrice del Museion, Letizia Ragaglia e della direttrice della biblioteca provinciale “Claudia Augusta” Valeria Trevisan.
Lo scrittore e insegnante del liceo Pascoli Giovanni Accardo presenta Valerio Magrelli dopo il recente incontro a Bolzano (“Dal silenzio del poeta al sangue amaro”), l'ex rettore della LUB Hans Drumbl ricorda il poeta bilingue Gerhard Kofler (“Ein Dichter aus Bozen”), mentre la giornalista Lucia Munaro interviene con un contributo dal titolo “Educazione alla sconfitta, ovvero come declinare la parola Heimat in italiano” e la collega Renate Mumelter, direttrice responsabile del Cristallo, indaga il rapporto tra cinema ed Euregio (“Sinergie tra i filmfestival internazionali in Trentino, Sudtirolo e Tirolo”).
Allegato alla rivista, un instant-book scritto da Marino Biondi sull'immagine del presidente del Consiglio Matteo Renzi nei primi mesi di governo: “Spietatamente giovane. Un sindaco al potere. Diario di un renzismo in corso d'opera”.
L'editoriale di presentazione del direttore de Il Cristallo, Carlo Bertorelle:
Nuovo Cristallo, eredità e rinnovamento
La sfida che abbiamo raccolto riprendendo un testimone ideale lasciato dai fondatori storici del Cristallo è una duplice sfida. Da una parte la volontà di non disperdere un patrimonio che ha onorato la cultura altoatesina e la ha fatta conoscere al resto del paese, da salvaguardare e portare avanti. Dall’altra parte un tentativo di aggiornare questa eredità, di aprirla a nuovi contenuti, nuovi linguaggi, nuovi interessi più legati alle dinamiche dei soggetti che vivono in questa terra e che implicano anche un cambiamento rispetto ai tradizionali paradigmi della realtà.
I lettori diranno se la strada intrapresa sia una strada giusta, noi ce lo auguriamo.
Nello scorso febbraio, presentando gli ultimi scritti di Claudio Nolet sulla “provincia difficile”, si è avuto un notevole riscontro di interesse da parte di un pubblico vecchio e nuovo che ha chiesto con forza di non abbandonare l’impresa del Cristallo. Dalle autorità preposte alla promozione della cultura è sembrato venire un analogo plauso ed incoraggiamento, col riconoscimento di un ruolo importante e “pubblico”di questa voce, ma è poi mancato purtroppo quel supporto economico forte e generoso per un pieno rilancio delle attività. Se ne può dedurre che la comunicazione non sia riuscita o che il nostro impegno non sia stato fin qui seriamente capito. Ciò può essere motivo di rammarico e di critica, in nome di un più ampio principio di libertà di espressione e di diritto alle condizioni e agli spazi per poterlo esercitare. Non ci stancheremo di ribadire questi principi e di insistere affinché sia riconosciuto il significato e il valore di questa attività nel panorama culturale provinciale. Fortunatamente questo non ci ha impedito di lavorare e di impostare i primi numeri di questa nuova serie, e siamo sicuri che con l’appoggio dei lettori e di sostenitori privati ce la faremo a proseguire senza scendere a compromessi.
Nel testo sottoscritto da molte personalità abbiamo già tracciato, con queste parole, l’immagine del nuovo Cristallo: «La rivista vuole continuare a vivere, conservando l’apertura e l’indipendenza che sempre la ha caratterizzata, ma modernizzando la propria comunicazione e i propri campi di interesse e allargando anche a nuovi lettori il proprio pubblico. Ci sembra che le problematiche odierne, sempre più complesse, possano rendere la rivista, con la sua impostazione di critica ragionata e di confronto civile, una risorsa necessaria, utile a tutti coloro che credono nello sviluppo di una società matura e consapevole. E questo evitando di cadere nel rischio da una parte di espressioni culturali autoreferenziali e di élite e dall’altra di annegare nel flusso del consumo culturale di puro intrattenimento».
Il radicamento nella realtà locale rappresenta per noi lo scenario nel quale mettere alla prova le analisi e i principi su cui lavoriamo e con cui concorriamo al costante intervento in tale società, nell’ambito del dibattito delle idee e delle proposte. Il tema dell’identità e del confronto nella prospettiva della convivenza basata sul rispetto reciproco, sulla conoscenza e sull’autonomia condivisa sarà quindi un asse portante della nostra ricerca, senza ossessioni, ma come dato da rielaborare serenamente, in continua evoluzione, e che non è possibile né utile rimuovere. Questa attenzione sarà bilanciata anche dallo sguardo lungo e globale che viene oggi dalla consapevolezza di vivere, anche qui, immersi in un mondo assai più ampio e composito, fatto di nuovi orizzonti, nuovi soggetti e nuove componenti sociali, fonte anche essi di continue trasformazioni e confronti.
I campi nuovi non sostituiscono ma si affiancano a quelli tradizionali: analisi della vita culturale in tutte le sue forme e dello sviluppo delle istituzioni culturali: arte, letteratura, teatro, musica, cinema, filosofia, storia, recensioni ecc. Ma anche nuovi percorsi di indagine indirizzati alla analisi dei media e della cultura digitale. Inoltre: mondo del lavoro ed economia, scienze ed epistemologia, politica internazionale, scienze politiche, pedagogia e psicologia, architettura all’insegna del dialogo tra le culture umanistiche e scientifiche. Si tratta comunque di un punto di partenza, nel quale alcune ipotesi dovranno essere verificate anche alla prova dei fatti e della risposta dei lettori. Questa impostazione ancora in parte sperimentale chiede anzi l’apporto e il confronto con una collaborazione aperta a tutti coloro che vogliono partecipare.
Se i mezzi lo consentiranno, vorremmo inoltre offrire ai lettori, in ogni numero, un opuscolo monografico, un libretto agile e possibilmente sapido, del quale consigliamo la lettura data la rilevanza o la curiosità sull’argomento. La piccola monografia farà da contrappunto al carattere variegato e miscellaneo che mantiene la rivista.
Vanno ricordate con gratitudine le diverse persone che sia in provincia che fuori hanno fin da subito caldeggiato la ripresa dell’attività e sono intervenute agli incontri organizzati per tracciare le nuove linee di lavoro. La redazione che si è ricostituita attorno all’appello lanciato dal Centro di Cultura dell’Alto Adige, storico editore della rivista, dopo la scomparsa del fondatore Giuseppe Negri e dell’ultimo direttore Claudio Nolet, è largamente rinnovata nei suoi componenti e, di riflesso, nelle idee basilari. Ad un comitato redazionale stabile, composto anche dai responsabili di ciascuna sezione in cui l’indice della rivista si suddivide, si affianca una redazione aperta assai più ampia, costituita dai molti autori che collaborano di numero in numero. Anche il supporto offerto dalla sede e dalla struttura di segreteria dello studio legale di Giorgio Negri, presidente del Centro di Cultura, merita un sentito ringraziamento. E la veste grafica nuova con cui si presenta la rivista è nata dalle idee e dalla fantasia di una classe del liceo artistico “Pascoli” di Bolzano, e del suo insegnante prof. Gianluca Turatti, che meritano un forte grazie. Pur con modesti mezzi, abbiamo quindi cercato di fare del nostro meglio: per ora, dentro un formato rimasto immutato, una nuova grafica, una presenza di immagini, il colore; una nuova strutturazione dell’indice e una dimensione molto più snella degli articoli che, salvo eccezioni, saranno di dimensioni tali da favorire un’ agile lettura. Appena possibile, apriremo una nuova pagina web interattiva, di dialogo coi lettori, potenziando tutto il sito che comunque, fin da ora, continua ad operare col vecchio indirizzo e le ultime novità, curate dalla dott.ssa Francesca Chiarelli e sul quale si possono leggere e scaricare tutti i numeri del Cristallo, compreso il presente, nell’edizione on-line: www.altoadigecultura.org
Il numero che presentiamo esce col sostegno e per i tipi della casa editrice Alphabeta, da anni nota e specializzata in pubblicazioni legate al tema dello scambio interculturale e linguistico e ai temi della convivenza e dell’identità “di frontiera”. Il consiglio del suo direttore Aldo Mazza e dei suoi collaboratori è per noi prezioso perché ricco di esperienza nel rapporto con un pubblico vasto e aperto. Grazie al supporto editoriale nuovo, la rivista potrà essere presente anche nella vendita diretta nelle librerie e sarà ricercato il sostegno diretto dei lettori attraverso gli abbonamenti, anche come prova del gradimento del pubblico e garanzia, almeno parziale, della sopravvivenza e dell’autonomia.