Society | Disabilità

La lunga strada dei diritti

3 dicembre: Giornata mondiale delle persone con disabilità. In Alto Adige sono 50mila. Aichner (ANMIC): “Troppe barriere burocratiche”. Le soluzioni Verdi per la mobilità
Sedia a rotelle
Foto: Pixabay

Cosa s’intende per “persone con disabilità”? A rispondere è Thomas Aichner, presidente ANMIC (L’Associazione Invalidi Civili) Alto Adige: “In sostanza tutti coloro che, a causa di una minorazione, non sono più in grado di svolgere autonomamente le loro attività quotidiane. I dati più recenti mostrano che in Alto Adige si tratta di circa il 10,7% della popolazione”. In occasione della giornata mondiale della disabilità che si celebra oggi, 3 dicembre, Aichner ricorda che sono molti i diritti delle persone disabili che ancora devono essere sviluppati, specie nell’ambito lavorativo: “Le aziende devono capire che una persona con disabilità può fare un lavoro almeno altrettanto bene di una persona senza disabilità. A condizione che si trovi un lavoro adeguato per lei. Purtroppo, incontriamo spesso barriere sociali e istituzionali, come le condizioni di accesso al mercato del lavoro o al sistema scolastico. Il primo passo nella giusta direzione è senza dubbio quello di fornire informazioni giuste alle aziende e ai decisori”. Per quel che riguarda Bolzano nello specifico, nonostante il fatto che molte persone disabili siano in grado di lavorare, un numero significativo di loro abbandona il lavoro prematuramente per diversi motivi - fa notare Ulrich Seitz, referente del consiglio comunale per le problematiche dei disabili -: reale disabilità fisica, frettolosa decisione di un datore di lavoro disinformato, valutazione non realistica del proprio stato da parte della persona stessa. “Pertanto, servono ancora tante iniziative pratiche per affermare e rendere Bolzano una città aperta per i fabbisogni delle persone disabili e di essere accogliente anche per gli ospiti che ci vengono trovare. Come obiettivo centrale risulta comunque lo sforzo continuo di aumentare le occasioni di lavoro per le persone con disabilità”, così Seitz.

Ci sono poi altri problemi che rendono difficile la vita quotidiana per migliaia di persone diversamente abili, 50.000 in Alto Adige, di cui 11.500 affette da una forma grave di disabilità. Una di queste criticità riguarda la circolazione nelle zone a traffico limitato, che si sta rivelando molto difficile a causa di barriere burocratiche perché la guida in queste specifiche zone non solo richiede il cosiddetto contrassegno di parcheggio per disabili europeo, ma anche un permesso della polizia municipale responsabile. Quest’autorizzazione, tuttavia, si applica solo alle zone a traffico limitato della città in cui è stata presentata la domanda. Se l’interessato viaggia in un'altra città italiana, il permesso deve essere richiesto nuovamente. Inoltre, il metodo di documentazione e il periodo di rilascio del contrassegno di parcheggio per disabili europeo variano da comune a comune. La compagine di senatori altoatesini a Roma, riferisce Aichner, sta per proporre un emendamento a questa barriera puramente burocratica. Al momento bisogna attendere per successivi passi in avanti, poiché il Parlamento non ha ancora nominato un deputato responsabile per le questioni relative alle persone con disabilità. 

Molto può essere fatto a livello locale, i consiglieri provinciali Verdi Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler, ad esempio, propongono la mozione “Mobilità semplice. Per un trasporto pubblico facilmente accessibile!”, incaricando la Giunta provinciale:

  1. di convertire tutti gli autobus e tutti i treni che assicurano il servizio di trasporto pubblico locale nonché le stazioni ferroviarie e le fermate degli autobus applicando il principio per cui tutta la segnaletica deve sollecitare almeno due dei tre sensi “udito”, “vista” e “tatto”. In questo modo si riesce a informare in modo sicuro un gran numero di persone per quanto riguarda le fermate, i ritardi ecc.;
  2. di aumentare gli sforzi per consentire un utilizzo senza barriere dei mezzi pubblici di trasporto, attrezzando tutti gli autobus con pedane di accesso e rendendo tutte le stazioni ferroviarie accessibili senza barriere; a tal fine è necessario trattare con Trenitalia e RFI; di avviare trattative con Trenitalia per rendere possibile l’accesso ai treni e alle stazioni senza la necessità di un preavviso;
  3. di avviare trattative con Trenitalia per rendere possibile l’accesso ai treni e alle stazioni senza la necessità di un preavviso;
  4. di sensibilizzare maggiormente le autiste e gli autisti del trasporto pubblico locale per quanto riguarda le esigenze delle persone con diverse disabilità quando hanno a che fare con queste persone, fornendo loro anche un’adeguata formazione in tal senso;
  5. di intervenire con un sostegno affinché vi sia un servizio di trasporto privato a prezzi accessibili (sull’esempio della buona pratica del servizio di trasporto e accompagnamento MuoverSi a Trento);
  6. di fornire in lingua facile gli orari e tutte le informazioni concernenti il trasporto pubblico locale;
  7. di sviluppare inoltre un’applicazione che fornisca, in lingua facile, le informazioni sulla mobilità e sia adeguata alle esigenze delle persone ipovedenti;
  8. di sviluppare un sistema che dia la possibilità ai non udenti di comunicare con il servizio centrale per la mobilità usando il linguaggio dei segni. Un modello da seguire potrebbe essere il servizio “SQAT” del Ministero federale tedesco dei trasporti e dell’infrastruttura digitale, che consente a utenti non udenti di registrare, con l’ausilio di una webcam, un video contente una richiesta usando il linguaggio dei segni e poi ricevere risposta sempre nel linguaggio dei segni;
  9. di mettere a disposizione la “eurokey” nelle toilette delle stazioni e delle fermate. Si tratta di un sistema di chiusura, già introdotto in molti Paesi, che con l’ausilio di una chiave universale consente alle persone con disabilità fisiche di accedere, autonomamente e senza dover pagare nulla, a impianti sanitari a misura di disabili, per esempio nelle toilette delle autostrade e delle stazioni, ma anche quelle pubbliche nelle zone pedonali. In tutta Europa è compatibile con 12.000 serrature.