Mansplaining…
Poi arriva lui! Il maschio che ti spiega… ti spiega finalmente (come, non ne sei grata??) come stanno le cose, ti spiega come dovresti fare e ti spiega anche che qualunque cosa tu stia pensando o facendo, stai sbagliando e lui sa perché! Poco importa che tu non abbia chiesto opinioni a nessuno, che si tratta della tua vita personale e che hai delle idee chiarissime a riguardo. Poco importa che tu sia una professionista con anni di esperienza e formazioni sull’argomento del caso. Poco importa che il suo intervento prevaricante e condiscendente sia fuori luogo e magari anche infondato. La sola appartenenza al genere maschile gli dona un’aura di superiorità e gli permette di spiegarti la vita – a te, rappresentante del sesso debole, che dovrebbe ringraziare sorridendo per la sua magnanimità.
Vi sembra di aver già fatto conoscenza con questo fenomeno? Signore e Signori, sono lieta di presentarvi MANSPLAINING, un fenomeno talmente diffuso da essersi guadagnato addirittura un termine tutto suo: Mansplaining è un neologismo anglofono con cui viene definito quell'atteggiamento paternalistico di alcuni uomini che tendono a commentare o a spiegare a una donna, in un modo condiscendente, troppo semplificato e troppo sicuro di sé "qualcosa di ovvio, oppure qualcosa di cui lei è esperta, perché pensano di saperne sempre e comunque più di lei oppure che lei non capisca davvero" [Il Post, 21 novembre 2016], talvolta anche supponendo che, quando un uomo parla, la donna "deve fermarsi ad ascoltare, magari pure quando ne sa di più" [Sara Gandolfi, Sapete cos’è il mansplaining? Guardate quest'uomo tra le donne, in Corriere della Sera, 3 luglio 2018].
Volete esempi concreti? Bene, eccone alcuni nei quali sono incappata recentemente:
- Un conoscente che in un incontro casuale dopo mesi per prima cosa mi spiega che il colore dei miei capelli non si può proprio più vedere e che mi invita a sorridere di più, perché così sarei più bella.
- Alla mi richiesta di chiarimento per una richiesta d’amicizia su FB da parte di uno sconosciuto con nickname non identificabile: un trattato su tutti i diversi motivi dell’umanità per stringere amicizie su FB e sulla volatilità del mondo social con veemente condanna del mio amletico bisogno di chiedere chiarimenti e il suggerimento di limitarmi a dare o rifiutare l’amicizia.
- Le parole rivolte alla presidente del Centro Antiviolenza e Casa delle Donne da parte di un noto rappresentante politico sicuramente competente in molte materie ma ignorante riguardo al fenomeno della violenza maschile sulle donne: Bisogna insegnare ai giovani che la vita è bella, dovete coinvolgerli di più. Se volete cambiare le cose, dovete passare agli uomini un messaggio positivo!
- I commenti sotto kalasnikov&valeriana: spesso riflessi quasi incondizionati e per la maggior parte maschili, soprattutto quando si parla di un linguaggio inclusivo (non sia mai che il maschile sovra-esteso venga rimpiazzato da un linguaggio più inclusivo! Sarebbe come a dire che il maschile non è rappresentativo!)
Suppongo che molte delle lettrici abbiano una sfilza di altri esempi da condividere ;-)
Certo, non sono “le cose veramente importanti della vita”, ma vi garantisco che la loro frequenza e quantità rende gli episodi di Mansplaining davvero impattanti e stucchevoli. Forse dovrei sentirmi rasserenata dal sapermi circondata da una tale moltitudine di portatori di testosterone che mi spiegano il mondo e la mia vita. Forse dovrei affidarmi al loro knowhow (*ironia off).
Con l’occasione vi segnalo la pagina FB L’uomo che non deve chiedere mai (mi regala tante amare risate fra uno spiegone e l’altro).