Chronicle | Il caso

Sparkasse, la Lega e l’intercettazione

Il dialogo, fra due ex manager della Cassa di Risparmio, che inguaia il Carroccio sui 10 mln scomparsi. L’ex avvocato Aiello nel mirino per un fido concesso dalla Banca.
Sparkasse
Foto: Südtiroler Sparkasse

Sulla storia dei famosi 49 milioni che la Lega deve restituire spunta un’intercettazione che mette nei guai il partito di via Bellerio. A raccontare la vicenda è Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Marco Grasso e Stefano Vergine.
Il colloquio (rimasto inedito fino ad ora) avviene fra due ex manager di Sparkasse e viene captato da una registrazione ambientale dei carabinieri del Ros di Bolzano durante un incontro che ha luogo nell’estate del 2018 in un locale del centro del capoluogo altoatesino, quando i magistrati di Genova stanno indagando sui 49 milioni spariti.

Una parte del tesoro scomparso dalle casse del Carroccio, 10 milioni, sarebbe partito dalla Cassa di Risparmio, per essere investito in Lussemburgo e poi ritornare parzialmente in Italia. Questa è l’ipotesi dei magistrati liguri che indagano per riciclaggio, e di questo parlano Sergio Lovecchio, fino al maggio del 2016 responsabile finanziario della Cassa di risparmio di Bolzano, e Dario Bogni, svizzero, ex capo della tesoreria di Sparkasse.
La preoccupazione è per quanto i giornali stanno pubblicando in quei giorni. “È uscito fuori di tutto e di più. Il problema sono questi dieci milioni”. “Lui mi diceva che li c’è un manager che è un leghista, uno della Lega, all’interno di... come si chiama, la società...”.
Nel momento dell’intercettazione i due lavoravano fianco a fianco nella Euregio Plus Sgr Spa, società di gestione del risparmio controllata dalla provincia autonoma di Bolzano.

I militari in quel frangente stanno indagando sulle presunte malversazioni nella gestione della cassa di risparmio altoatesina. Molti accenni di quella conversazione interessano però la Procura di Genova, che a sua volta, con il coordinamento del procuratore aggiunto Francesco Pinto, sta cercando le prove del collegamento tra i 10 milioni di euro e la Lega. Per questo l’audio viene trasmesso ai magistrati liguri.

 

Coincidenze

 

Secondo la ricostruzione del Fatto ad accendere i fari sull’affare lussemburghese sono varie coincidenze. La prima è che il Carroccio, nel gennaio del 2013, aveva aperto un conto corrente alla Sparkasse depositando in tutto una decina di milioni di euro tra liquidità e titoli finanziari: quel deposito viene svuotato nel giro di sei mesi, fino ad essere chiuso. Nel 2016 su un conto deposito detenuto da Sparkasse in Lussemburgo, presso la banca privata Edmond de Rotschild Asset Management, viene accreditato un investimento di un ammontare molto simile: 10 milioni di euro. Soldi che Sparkasse ha sempre rivendicato come propri e non riconducibili alla Lega.

Sergio, Sergio - dice ancora Bogni - ma ti rendi conto che puoi dire che nel 2014, nel 2016, il bilancio della banca era falso? Tu quei fondi li hai messi dentro come fondi di proprietà. Se viene fuori che non lo sono vuol dire che il bilancio è falso”. “Ma no, sono di proprietà”, lo rassicura Lovecchio. E Bogni: “Per chiudere un po’ il cerchio quella roba qua è cresciuta su una serie di coincidenze strane, non c’è niente da nascondere, è un investimento normale. Almeno io per la parte della banca… perché alla fine mi è venuto un po’ il dubbio…”.

Nel 2018 la richiesta di rientro in Italia di 3 milioni di euro dell’investimento iniziale, proprio in prossimità del sequestro dei conti leghisti - che ammonta proprio a 3 milioni di euro e avviene nel settembre del 2017 - e delle elezioni politiche di marzo.

Il problema è questo… è uno… il collegamento… il collegamento è Brandstätter (attuale presidente di Sparkasse, ndr)” dice Bogni. Il “collegamento” che sembra impensierire il broker svizzero è quello con il socio con cui Brandstätter ha condiviso per anni uno studio legale a Milano: Domenico Aiello, avvocato di fiducia dell’allora segretario federale della Lega e poi presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.
Credo che sia ancora con Aiello, in quello studio a Milano... ”. I legami tra Aiello, Brandstätter, Sparkasse e la Lega sono parecchi. Nel 2013 il Carroccio era difeso dallo studio legale Aiello-Brandstätter. Lo stesso Aiello, fino all’inizio del 2015, ha presieduto l’organismo di vigilanza della banca altoatesina. E Maroni quando nel 2018 ha lasciato il Pirellone per tornare alla sua antica professione, l’avvocatura, ha ricominciato ad esercitare proprio nello studio di Aiello.
La banca - riferisce il Fatto - ha già fornito alla magistratura la propria posizione in proposito, per chiarire l’assenza di comportamenti illeciti o di connessioni con persone sottoposte ad indagini. L’operazione di investimento in Lussemburgo, di cui si sono occupati i media, è stata un’operazione svolta dalla banca per proprio conto, e non per conto di clienti, come normale investimento di tesoreria della banca stessa ed ha fornito ampie evidenze documentali in proposito alla magistratura”.

 

Il fido milionario

 

La Sparkasse, riporta in un altro articolo il Fatto, ha concesso un fido da un milione di euro all’ex avvocato della Lega Aiello, mentre quest’ultimo presiedeva l’organismo di vigilanza della banca stessa. Un mutuo fondiario ventennale per l’acquisto di “un immobile a La Villa (in Val Badia, ndr)”, “con un piano di ammortamento” che prevedeva “il rimborso solo a scadenza della metà dell’importo erogato”. A scriverlo è il perito della Procura di Bolzano Maurizio Silvi, alto funzionario della Banca d’Italia, incaricato dai pm di rilevare anomalie nella gestione della Cassa di risparmio altoatesina.
L’esperto fa notare che la pratica non è stata indicata come erogazione a “soggetto collegato”, dunque con potenziali conflitti d’interesse, “nonostante Aiello ricoprisse il ruolo di capo dell’Organismo di vigilanza”, e nonostante fino a pochi mesi prima fosse stato “socio dello studio legale di Gerhard Brandstätter, presidente di Sparkasse”. Più nel dettaglio, quest’ultimo ha lasciato la società con Aiello nel marzo del 2014, mentre la pratica del mutuo concesso al suo ex socio è stata avviata a novembre e conclusa a dicembre dello stesso anno.
Il mutuo - comunica Sparkasse - è stato concesso e, come accade in questi casi, è stato scrupolosamente seguito l’iter previsto dalla normativa sulle parti correlate. Come specifica tale normativa, il mutuo è stato concesso alle condizioni di mercato allora vigenti”.