Centro benessere al Laurin
“Nella città di Bolzano nascono nuovi alberghi e noi dobbiamo attrezzarci per una maggior qualificazione dell’offerta”. Franz Staffler, titolare del Parkhotel Laurin, spiega le ragioni dell’investimento pianificato per la sua prestigiosa e centralissima struttura ricettiva, situata all’ingresso del centro storico del capoluogo. L’edificio del 1910 in stile Jugendstil, risalente all’epoca dell’impero austro-ungarico e tutelato come bene storico-artistico, si doterà di uno dei servizi che ormai in Alto Adige sono considerati standard per le attività moderne: il centro spa e benessere, che nel caso del Laurin verrà collocato nel sottosuolo del complesso storico, sotto il parco interno. “Nessun albero verrà toccato” promette l’imprenditore. La giunta comunale ha dato il primo ok di tipo urbanistico, ora toccherà all’elaborazione del progetto per un intervento da circa 4 milioni, che sarà completato se tutto va bene nel 2022.
Dopo la gara per il Città, la richiesta del Laurin
A poche settimane dall’approvazione della gara per l’affidamento in concessione del vicino Hotel Città-Stadthotel di piazza Walther, il più prestigioso immobile di proprietà comunale che verrà ristrutturato e riaffidato al privato, la giunta Caramaschi ha dato luce verde alla richiesta giunta dal Laurin. Via libera alla modifica al piano paesaggistico, nonché alla rettifica della perimetrazione del parco privato tutelato dell’albergo 4 stelle superior, tra via Laurino e viale della Stazione, per consentire la realizzazione del centro benessere e per i servizi medici soft, come spiega lo stesso Staffler. L’idea progettuale viene dall’architetto Boris Podrecca.
Il comparto spa serve all’Hotel Laurin per mantenere il livello di qualità acquisito. Visto che mancano gli spazi adeguati si prevede di creare un nuovo volume ipogeo sotto il parco, per il collegamento con la piscina e volendo l’accesso ai clienti esterni. Gli alberi saranno salvati (Renzo Caramaschi)
Vincolo posto dall’amministrazione, la promessa di non toccare gli alberi situati nell’ampio parco privato che ospita già la piscina dell’albergo. “Anche in provincia dì Bolzano negli ultimi anni il comparto alberghiero ha alzato notevolmente gli standard qualitativi - afferma il sindaco spiegando le ragioni dell’approvazione -. La creazione di un comparto spa costituisce quindi anche per l’Hotel Laurin una necessità per il consolidamento economico e per mantenere il livello di qualità acquisito. I limiti dovuti alla tutela storico-artistica, motivi di ordine statico e funzionale nonché considerazioni sull’accessibilità hanno reso però impraticabile l’ipotesi di collocare il nuovo comparto all’interno della struttura esistente e non risultano del resto disponibili altri volumi adeguati. Si prevede pertanto di creare un nuovo volume ipogeo sotto il parco che permetterà un collegamento diretto del nuovo comparto con la zona ricreativa del parco (la piscina) nonché l’integrazione dello stesso nei percorsi verticali dell’hotel, dando la possibilità di utilizzo del comparto anche a clienti esterni”.
Dalla spa alla dieta
A spiegare i contorni dell’investimento è proprio il suo titolare, che possiede anche l’hotel Greif-Grifone di piazza Walther. “In questa fase - afferma Staffler - abbiamo ottenuto l’ok alla richiesta urbanistica, mentre il progetto è di là da venire. L’obiettivo è realizzare un wellness sotterraneo che con l’uscita in piscina ne permetta l’utilizzo anche in inverno. Altri locali del piano interrato, separati, saranno dedicati ad attività mediche soft, non massaggi che appartengono alla sfera benessere quanto piuttosto analisi, consulenze dietologiche, diversi trattamenti non invasivi”.
L’obiettivo è realizzare un wellness sotterraneo che con l’uscita in piscina ne permetta l’utilizzo anche in inverno. Altri locali saranno dedicati ad attività mediche soft: analisi, consulenze dietologiche, diversi trattamenti non invasivi (Franz Staffler, titolare del Parkhotel Laurin)
Modello Chenot anche a Bolzano?
Non è il settore che ha reso famoso il Palace di Merano nell’era (finita) di Henri Chenot? Staffler risponde: “In quel caso l’hotel è tutto dedicato alla salute, il nostro non sarà così. Sarà un’offerta in più: un albergo di città con una maggiore qualificazione dei servizi. In città infatti nasceranno altre attività e dobbiamo attrezzarci”. Il pensiero forse va al Città che potrebbe interessare a molti fra cui, si vocifera, non si esclude la famiglia Ebner.
Non è il modello del Palace di Merano dell’era Chenot, un albergo tutto dedicato alla salute. Il nostro è un albergo di città che offrirà una qualità maggiore. Nasceranno altre strutture in città e dobbiamo attrezzarci
A livello finanziario l’operazione vale circa 4 milioni di euro, per un’attività che vanta 50.000 pernottamenti l’anno su 100 stanze (prezzo minimo 139 euro a notte), 110 dipendenti (compreso il Greif e considerati ristorante e bar del Laurin) e un fatturato annuo tra i 7 e i 9 milioni di euro.
Wellness pronto a metà 2022
I tempi sono una scommessa, come per tutti i lavori. “Abbiamo fatto il primo passo, contiamo nell’autunno del 2020 di fare la palificazione, ovvero lo scavo - prosegue l’imprenditore -. Poi ci sarà ancora un anno per la realizzazione. Il parco sarà come oggi, non saranno toccati alberi di dimensione, solo arbusti che saranno ripiantati, e fuori non si noterà nulla, salvo qualche presa di luce. A metà 2022 se tutto va bene dovrebbe essere aperto il nuovo centro”.
Ancora da decidere se l’area spa sarà aperta anche ai non clienti dell’hotel. “Vedremo, non sarà certamente accessibile una tantum ma potrebbe esserlo tramite club o abbonamento. Studieremo la formula migliore”, conclude Staffler.