Politics | Bressanone

L'affare Democratico

Dopo aver patteggiato per truffa ai danni della Provincia, il vicesindaco di Bressanone risulta a libro paga della cooperativa vincitrice di un bando comunale.

Quando ci si ritrova ad amministrare una città non è certo inusuale interfacciarsi con imprese private, soprattutto in materia di appalti, bandi e costruzioni. A Bressanone, un tema particolarmente sentito, è quello dei garage di pertinenza, reputati insufficienti in relazione al fabbisogno della popolazione residente. Non c’è quindi da stupirsi se le amministrazioni comunali che si sono alternate nella città vescovile hanno deciso di muoversi in tal senso. Nel dettaglio, nell’ultimo anno e mezzo sono state individuate due aree distinte da adibire a parcheggio sotterraneo, per un totale di 200 posti. L’una in pieno centro, sull'areale del convitto Maria Ward in via Tratten, la seconda nel rione Stuffles, in via Alta Angelo Custode.

 

La procedura non è immediata e gli attori in campo, ciascuno con i propri obiettivi, sembrano molti.  La zona tra via Fienili e via Tratten risulta inoltre di proprietà provinciale, il che ha dato il via a una serie di incontri finalizzati a trasmettere  il diritto di superficie dalla Provincia al comune di Bressanone che, una volta ottenuto, ha indetto due bandi per l'affidamento delle rispettive concessioni. Un privato, in questo caso una cooperativa, se le aggiudica entrambe: è la Park Bressanone/Brixen. Nulla di straordinario se non fosse per un piccolo dettaglio: il diretto coinvolgimento nella partita del vicesindaco Ferdinando Stablum.

 


Dalla truffa all’assessorato


Le vicende che hanno portato all’elezione del geometra Stablum da primo dei non eletti tra le file del Partito Democratico alla seconda carica più alta della Giunta di Bressanone rasentano l’incredibile. È la tornata elettorale del 2020. Il circolo locale del PD si è spaccato dopo la decisione del segretario Carlo Costa di candidare a sindaca la moglie Renate Prader, di madrelingua tedesca. I malumori sono molti. Il PD perderà poi il 30% dei voti rispetto alle elezioni precedenti. La SVP si aggiudica la maggioranza assoluta del Consiglio, con 16 consiglieri su 27, e la totale egemonia della Giunta, con la sola eccezione di Alberto Conci, l'unica rappresentanza di lingua italiana designata a ricoprire la carica di vicesindaco. A sollevarsi immediatamente è la questione dell’incompatibilità, dal momento che il rappresentante eletto del PD sta ricoprendo al contempo il ruolo di dirigente provinciale di una scuola professionale. Secondo l’articolo 12, comma 4 lett. b) del d.lgs. n. 39/2013 (c.d. Legge anticorruzione) “Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello provinciale o comunale sono incompatibili: con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, ricompresi nella stessa regione dell’amministrazione locale che ha conferito l’incarico”.

Non è mai stato chiarito come, al netto di tale incompatibilità con una carica elettiva, l’ex vicesindaco abbia potuto ricoprire dal 2015 al 2020 la vicepresidenza della Giunta comprensoriale della Valle Isarco


Il soggetto incaricato a giudicare le possibili cause di inconferibilità o incompatibilità del ruolo è Eros Magnago, responsabile per la prevenzione della corruzione e trasparenza della Provincia. Dopo solo un mese dalle elezioni, Conci si dimette: nulla a che vedere con l’incompatibilità, spiega alla stampa, ma una decisione dettata da motivi di salute, mentre non è mai stato chiarito come, al netto di tale incompatibilità con una carica elettiva, l’ex vicesindaco abbia potuto ricoprire dal 2015 al 2020 la vicepresidenza della Giunta comprensoriale della Valle Isarco e percepire la relativa indennità. A succedergli è Ferdinando Stablum, ma nemmeno questo passaggio è stato indolore. Il geometra brissinese è balzato alle cronache giudiziarie per una  truffa ai danni della Provincia Autonoma di Bolzano. Sono i primi anni 2000. L’allora comandante della Polfer di Bressanone, Luciano Giua ha beneficiato illecitamente di importanti sovvenzioni provinciali, pari a 240 milioni di lire, per la ristrutturazione della palestra Maxim Fitness Club, un’operazione resa possibile grazie alle perizie realizzate da Stablum. La vicenda si è conclusa definitivamente nel 2005 con la condanna di Giua e il patteggiamento per falso ideologico con concorso privato e truffa aggravata finalizzata al conseguimento di finanziamenti illeciti con concorso privato, nonché con la condanna della Corte dei Conti di restituire in solido alla Provincia una cifra pari a 94.193,85 euro. Essendo la vicenda antecedente la Legge Severino del 2012, che ha inasprito i divieti di ricoprire cariche elettive e di Governo a seguito di sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, Ferdinando Stablum ha potuto concorrere regolarmente alle elezioni. Nonostante i suoi precedenti gli vengono comunque affidate competenze importanti in materia di gestione del denaro pubblico, tra cui Finanze, Tributi e Patrimonio.
 

 

Chi controlla i controllori?

 

Non appena stabilizzato il Comune, il neo vicesindaco decide di procedere con una mossa alquanto bizzarra, rimettendo, nonostante la sua delega al Patrimonio, la competenza dei soli garage di pertinenza nelle mani del primo cittadino, Peter Brunner. Il giorno stesso della sua nomina, il 2 dicembre 2020, l’ordine del giorno della Giunta, collegata in videoconferenza, riguarda proprio la questione dei garage. Stablum si disconnette subito. Secondo la deliberazione nr. 433, il vicesindaco sta ottemperando all’art. 65 del codice degli enti locali della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige per il quale “I componenti gli organi collegiali del comune devono astenersi dal prendere parte alle deliberazioni riguardanti enti privati, associazioni, comitati, societa' e imprese con le quali abbiano rapporto di amministrazione, vigilanza, dipendenza o prestazione d'opera”. 
L’interesse nella costruzione dei due parcheggi interrati è oramai evidente anche agli occhi della Giunta: la cessione a privati del diritto di superficie delle aree designate non può infatti prescindere dagli altri uffici sotto il controllo del vicesindaco, un po' come se si decidesse di abbandonare uno dei quattro lati del tavolo decisionale con la consapevolezza di occupare nel frattempo gli altri tre.
 

Un vicesindaco a libro paga

 

È il 26 ottobre del 2021. I lavori non sono ancora partiti. I soci della cooperativa Park Bressanone si riuniscono in assemblea. Qualcuno è preoccupato: l’improvviso innalzamento della falda acquifera ha costretto a rivedere i preventivi di spesa, facendo lievitare sensibilmente le spese di esecuzione del progetto edilizio di Via Tratten, portando il costo medio del singolo garage a 43.500,00 € al netto di iva. Aleggia inoltre l’ipotesi della possibile rinuncia di uno dei due piani interrati, con conseguente perdita di posti auto, la maggior parte già affidata ai 68 soci della cooperativa.
Qualcuno è più ottimista: “Non preoccupiamoci, il Comune è dalla nostra parte”. E a prendere parola, quella sera, nella sala Regensburg del Forum di Bressanone è proprio Ferdinando Stablum ma, questa volta, sotto altre inedite spoglie.

È lui che raccoglie i preventivi delle aziende interessate ed è lui che valuta, per conto della cooperativa, se un’offerta economica è conveniente o meno. È lui che in realtà sta progettando tutto


La cooperativa, una volta ottenuta la concessione dal Comune, ha infatti affidato allo stesso vicesindaco l’importante incarico di curare il capitolato e il computo metrico. È lui che raccoglie i preventivi delle aziende interessate ed è lui che valuta, per conto della cooperativa, se un’offerta economica è conveniente o meno. È lui che in realtà sta progettando tutto. Durante l’esposizione, Stablum spiega per filo e per segno le motivazioni che stanno dietro agli aumenti dei costi, rassicurando nel frattempo gli animi in merito alla fattibilità dell’opera. “Andrà tutto bene, il vicesindaco è con noi”, si sente ancora nel brusio della sala.


Con le carte in tavola oramai tutte scoperte rimane forse un unico dubbio ancora da chiarire: se il ruolo della cooperativa era di portare a casa le due concessioni al più basso prezzo possibile mentre, al contrario,  l’obiettivo dell’amministrazione era di elevare al massimo il loro valore, da quale parte Ferdinando Stablum, ha deciso di schierarsi? Dalla parte della cittadinanza che lo ha eletto e che sta rappresentando o per la Park Bressanone da cui ha ricevuto, grazie ai suoi servizi, un compenso di 67.666,00  euro?