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“È assurdo farmi la guerra”

Olfa Sassi risponde alle polemiche legate alla sua elezione in quanto ‘italiana’ nella Convenzione per l'Autonomia: “non cadete nella provocazione della destra tedesca”.

Sabato scorso il Forum dei 100 ha provveduto all’elezione dei suoi rappresentanti in seno alla Convenzione per il rinnovo dello Statuto d’Autonomia. L’elezione dei rappresentanti ‘italiani’ ha però fatto discutere perché, tenendo conto di proporzionale linguistica e quote di genere alla fine i due eletti (su 8) sono risultati una nuova cittadina di origine tunisina (la mediatrice culturale Olfa Sassi) e un residente nella Bassa Atesina (Walter Eccli). 
Il dibattito a cui facciamo riferimento ha già avuto riscontri nel weekend appena trascorso anche su Salto, attraverso gli interventi di altri due membri del gruppo dei 100 (Max Benedikter e Nadia Mazzardis) e la presa di posizione di Stefania Pulcini, rilanciata da Elena Artioli. Quest’ultima ha parlato senza mezzi termini di “fallimento oggettivo della democrazia partecipata e Waterloo per i sudtirolesi del gruppo linguistico italiano”, bollando la procedura per la selezione degli ‘otto’ come “ridicola e ingiusta”. 

Ma cosa ne pensa l’eletta Olfa Sassi? L’abbiamo sentita ed abbiamo girato direttamente a lei le perplessità emerse in queste ultime ore. 

salto.bz: Senta, su di le la pressione in questo momento è duplice. Da una parte che chi dice che lei non è abbastanza ‘italiana’ per rappresentare le idee (gli interessi) degli italiani, soprattutto dei bolzanini. Dall’altra c’è chi dice che lei invece non è abbastanza sudtirolese, facendo riferimento alle sue conoscenze della lingua tedesca. Come si sta vivendo questa situazione?
Olfa Sassi - In un primo momento quando ho saputo di essere stata eletta nel gruppo degli 8 sono stata contenta. Per aver avuto finalmente un po’ di visibilità per essere stata trattata come una vera e propria cittadina, senza discriminazioni. Subito dopo però, ancora dentro al Forum, nel gruppo a me più vicino - e cioè quello che avrebbe dovuto sostenermi visto che sono abbastanza di sinistra - hanno cominciato a dire che io non avrei potuto rappresentarli. L’incarico in sostanza per me sarebbe stato troppo gravoso dovendo io rappresentare sia i nuovi cittadini che gli ’italiani’ che hanno sempre vissuto qua. 
Devo dire che questa cosa mi scoccia un po’. Sono di fatto una cittadina come tutti e gli altri 7 eletti a mio avviso non hanno capacità in più rispetto alle mie. Ho saputo che non sono contenti neanche dell’altro ‘italiano’ eletto nel gruppo degli 8, Walter Eccli della Bassa Atesina. Ma lui però non lo attaccano e invece se la prendono con me che sono nella posizione più debole. Questa è proprio una discriminazione. 

Sta di fatto che Olfa Sassi si è candidata in quanto italiana e in quanto donna.
Sì, ma loro si aspettavano l’elezione di Alessandro Bertinazzo e Nadia Mazzardis. Hanno iniziato a lamentarsi quando hanno visto che invece ho vinto io. 

Prima del voto ogni candidato per il gruppo degli 8 ha avuto 2 minuti per autopresentarsi. Lei cosa ha detto?
Ho detto che sono originaria della Tunisia e che vivo a Bolzano da 15 anni. Ho parlato dei due lavori che svolgo nel mondo sociale e sociosanitario. Ho detto come vorrei l’Alto Adige. Ma mi hanno dato poco tempo e allora ho potuto dire molto poco. 

Lei fa parte di una minoranza linguistica e culturale non formalmente prevista dall’attuale autonomia. E per poter prendere parte al processo partecipativo della Convenzione lei si è dovuta incasellare in una delle ‘identità’ formalmente presenti nello statuto. Questa cosa come se l’è vissuta?
Da quando ho avuto la cittadinanza e mi sono dichiarata appartenente al gruppo linguistico italiano io mi sento a tutti gli effetti italiana. Quindi per me questo non era  non è un problema. 

I bolzanini di madrelingua italiana finora hanno sostanzialmente disertato i lavori preparatori per il rinnovo dello Statuto di Autonomia. Però poi si lamentano perché non sono rappresentati. 
Gli italiani probabilmente non volevano dare troppa importanza agli open space. Io invece ci sono andata. Li ho criticati, ma ci sono andata. 

Si dice che negli open space la destra di lingua tedesca abbia strumentalizzato i lavori con i propri contenuti nazionalistici. 
Sì, e questa cosa c’è stata anche nel gruppo dei 100. Ci sono state polemiche ed è stato un peccato che non ci fossero giornalisti dentro per raccontare come stavano andando le cose. In una società civile servono molto di più il dialogo che le contrapposizioni. 

Secondo lei percorso di riforma dell’autonomia porterà buoni frutti?
Dipende dalle intenzioni e dalla buona volontà di tutti. Il gruppo linguistico tedesco ha inviato un messaggio al gruppo linguistico italiano. Ora tocca agli italiani accogliere questa provocazione, ma girandola in positivo. Se le invece ci cascano e fanno la guerra contro di me, allora a vincere comunque sarà il gruppo tedesco. 

Qual è il motivo per cui Olfa Sassi si è candidata per entrare a far parte del gruppo dei 100?
Innanzitutto perché è un mio diritto come cittadina e altoatesina. E poi per far vedere che noi immigrati siamo disposti ad integrarci ed a partecipare alla vita del territorio. In quanto donna che crede nella parità dei generi ho voluto anche dimostrare che noi donne ce la possiamo fare. 

Un’altra polemica questi giorni riguarda il fatto che molti rappresentanti del gruppo dei 100 siano di fatto dei politici. Che ne pensa? E’ un problema reale?
Il problema c’è: quasi tutti i membri del gruppo dei 100 hanno a che fare in un modo o nell’altro con la politica. Alcuni lo hanno dichiarato e altri l’hanno tenuto nascosto. 

Lei in passato si è candidata per i Verdi e per Sel. Si si sente più una politica o una cittadina?
Io mi sento a tutti gli effetti una cittadina. L’ho detto anche nel Forum: ho sempre svolto attività politica ma non mai avuto nessun incarico vero e proprio.