Environment | Psicologia dell'emergenza

Alluvione: un sostegno senza confini

La Caritas dell'Alto Adige a sostegno delle zone alluvionate, non solo attraverso la raccolta di donazioni.
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.
William Friedkin
Foto: Friedkin

Le immagini dell'alluvione in Austria, Germania e Repubblica Ceca le hanno viste tutti. Centinaia di persone si sono ritrovate letteralmente con l'acqua alla gola: case distrutte, macchine da buttare, strade da ricostruire. Il territorio colpito dalle recenti alluvioni è vasto, e numerosi sono i centri abitati che ne hanno subito le conseguenze.

In un momento di bisogno come questo il sostegno da parte degli enti è immediato, ma non è comune che si guardi oltre il confine territoriale. Al contrario la Caritas altoatesina è corsa in appoggio ai cugini austriaci, e ha offerto il proprio supporto e aiuto agli sfollati del Tirolo e del Salisburghese. Sostegno che si traduce da un lato in contributo monetario, trasferito alle popolazioni colpite tramite la Caritas austriaca, ma anche attraverso aiuti di ordine pratico e psicologico. Già dal 2009, infatti, è attivo in Alto Adige un servizio di assistenza alle persone colpite da disastri ambientali voluto dall'assessore Richard Theiner. Come evidenziano i direttori della Caritas altoatesina, Pio Fontana e Heiner Schweigkofler, “da una parte bisogna naturalmente fare fronte ai danni materiali provocati dagli allagamenti; dall’altra l’acqua non ha solo distrutto cose ma ha anche messo in crisi l’esistenza di molte persone che avranno bisogno di accompagnamento psicologico e conforto nell’emergenza”.

La psicologia dell'emergenza, riconosciuta in Italia solo dopo il terremoto che colpì Marche e Umbria nel 1997, ha dato ottimi risultati nell'assistenza delle persone, ad esempio a Genova dopo l'alluvione di due anni fa.