Chronicle | La demoricostruzione

Si può evitare il peggio?

Dovrebbe ormai essere in dirittura d'arrivo il futuribile polo bibliotecario, anzi “centro bibliotecario”. La gara termina il 27 giugno e poi... ruspe o ripensamento?
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

Bene o male? Mi sono soffermato qualche mese fa sul tema (leggasi qui a destra) evidenziandone le contraddizioni. Il tutto pare instradato, dopo anni di tira e molla, fra scuole da ospitare provvisoriamente, associazioni da sfrattare, fondi più o meno mancanti e una struttura che da parecchi mesi è ormai vuota e abbandonata quale perfetto connubio con l'ex cinema Corso, dove solo un paio di piani sono occupati mentre il resto è desolatamente vuoto da quando gli uffici provinciali lì ospitati si sono trasferiti qualche anno fa ai Piani, a cui si è aggiunto anche il piano terra dopo la nota chiusura delle attività commerciali.

Appare certo curioso che nel bando di gara non si parli di “polo” bensì di “centro bibliotecario”, un caso?

Hotel Paradiso e complesso ex Pascoli-Longon, un parallelo azzardato oppure…?

Lo spunto di questo mio intervento è stata la mostra che la Fondazione provinciale degli architetti ha dedicato poco tempo fa all'Hotel Paradiso  in val Martello presso il palazzo provinciale ex Poste in via Renon. Ne parlai anche nel mio precedente intervento in merito all’iniziativa tenutasi nel 2013. Sono letteralmente sobbalzato sulla sedia a leggere nel titolo che si parla di "Un gioiello del modernismo italiano – Perle der italienischen Moderne im Verfall". Ma dov’era la “Fondazione Architettura Alto Adige” quando si è deciso, non prevedendone la conservazione, di radere al suolo il complesso ex Pascoli-Longon? A fare una gita in Val Martello?

L’incoerenza che ha permeato tutto il progetto

Ora, se quell'opera di chiara ispirazione di un ben preciso momento storico viene definita tale, come si può definire la Bolzano moderna, certo controversa, ma sotto gli occhi di tutti? Una mostra all'Università di Bolzano della Fabbrica del Tempo ne ha offerto una interessantissima rilettura e rivalutazione storica nella mostra “Razionalismi tenutasi presso l’università nel novembre 2015.

Ripeto, come si può essere quindi coerenti nel fare un'affermazione così forte e chiara per l'Hotel Paradiso mentre non si è mosso un dito per l'attuale complesso ex Pascoli-Longon? A me sembra una palese contraddizione in termini.

Non mi tolgo dalla testa l'opinione che l'aver scelto quella sede per il polo bibliotecario abbia avuto ragioni che fino adesso non si sia mai voluto esplicare. D'altronde quella tesi dell'ex Sovrintendente delle belle arti che riteneva meritevole di tutela solo la scalinata ma non l'intero edificio mi fece e mi fa scuotere la testa fino ad oggi perché pareva del tutto prodromico alla controversa gara fatta poi all'inizio di questo XXI secolo.

Una gara che non è certo stata un esempio di trasparenza per la cittadinanza – Partecipazione: non pervenuta eccetto il pessimo compromesso accettato

Sulla procedura è inutile soffermarsi sull'inizio, ormai una questione storica dove l'errore più evidente (voluto?) è stato quello di fare una gara senza prevedere di mantenere la struttura attuale. Solo dopo la gara, fatta (di proposito?) con non molta pubblicità per la popolazione, vi è stata la sollevazione popolare dopo la quale si è arrivati ad un compromesso che definire pessimo è ancora dire poco, della serie Pèso el tacòn del buso”. Attaccare solo una parte, monca dell'ala su via Longon, è stato un "compromesso al ribasso" che, purtroppo, è stato accettato. Qualsiasi rendering di tale soluzione compromissoria fa venire i capelli dritti, ma l'invito è sempre quello di andare lì di persona e rendersi conto di quello che s'intende fare.

La comunicazione sul polo bibliotecario: centellinata ad arte e parziale

Molto sarebbe da discutere sulla comunicazione fatta fino ad oggi. Per anni chi era contrario è stato praticamente ignorato, se non sbeffeggiato. Lunghi silenzi (probabilmente voluti), qualche notizia qua e là (con una certa curiosa "esclusiva" per qualche tempo su di un media locale), centellinata quasi scientificamente per non fare troppo rumore. Attualmente, se non sbaglio, i soldi non ci sono e quindi s'è affermato che si dovrà fare un mutuo per i lavori banditi da 40 milioni di Euro per un progetto che, come si legge nella pagina dedicata sul sito web della Provincia, dovrebbe costare complessivamente 67,8 milioni di Euro.

Tra l'altro, alla chetichella, pare sia stata riesumata pure quell'orrenda protuberanza del quarto piano, inizialmente previsto, poi cassato per motivo di costo, ma ora di nuovo presente, giusto a dimostrazione che magari si sarebbe potuto comunicare meglio e in modo più dettagliato su questo mega progetto, che la città pare accettare con totale inerzia o, forse, con semplice rassegnazione.

Le alternative mai valutate: avanti come dei bulldozer, che arriveranno sul serio ed una politica obnubilata dalla fretta, sempre cattiva consigliera

Quello che rimane è la assai sgradevole sensazione che si poteva fare qualcosa di alternativo ma che quel progetto, per motivi sconosciuti (o forse neanche tanto) è stato trasformato in un totem fortemente caratterizzato politicamente nonché ideologicamente. Tanto che anche qualche opposizione qualche anno fa è rimasta sterile e peraltro con scarsa convinzione. L'errore, seppur col senno di poi, fu quello che ci fu una battaglia ideologica che, alla fine, ha fatto il gioco di chi vuole la ruspa.

Lo schieramento dell'attuale sindaco e del suo contendente, come di altri, sostenitori a forza del progetto, mi sembra frutto di un atteggiamento di non voler di nuovo mettere mano al tutto forse nella, per me errata, convinzione di creare chissà quale contraccolpo.

L’incapacità di ragionare sul progetto

Certo, ci sarebbe, ma forse chiedersi se oggi quel progetto di allora sia oggi ancora attuale, beh ce lo si potrebbe anche chiedere. Non c'è mica da cospargersi il capo di cenere, ma magari riflettere per arrivare ad un progetto che vada a preservare l'attuale struttura dopo il disastro dell'abbattimento dell'ex cinema Corso, oggi (pare) riconosciuto madornale errore, colpa in primis dell'Azienda di Soggiorno di Bolzano che avrebbe avuto una sede propria nell'ex cinema Corso, ma che preferì fare cassa e starsene in affitto nel salotto di piazza Walther e continuerà a stare in affitto in via Alto Adige. Se va bene così...

Mai nessuna presentazione… paura di contestazioni? Bibliofili: non pervenuti?

Un altro aspetto mi lascia perplesso. Non si è mai provveduto a presentare questo progetto pubblicamente, salvo che non mi sia perso qualcosa nel passato. So che ne fece una in modo carbonaro il progettista, per il resto mai nulla.

E i bibliofili, coloro che dovrebbero poi “invadere” il polo bibliotecario, che fine hanno fatto? E’ un aspetto non secondario perché se vi fosse stato in passato un “movimento” reale, consistente, vero di amanti dei libri, forse si potrebbe capire, ma, salvo che la memoria non m’inganni, nulla di tutto questo negli ultimi anni.

Polo bibliotecario… delle biblioteche separate per piano e con il quarto rispuntato... fuori dal cilindro

Certo, la situazione della biblioteca civica era ed è precaria da anni (le colpe politiche municipali di molti decenni sono evidenti come non mai), ma sul come si è arrivato a questo polo bibliotecario, che sarebbe più opportuno ribattezzare palazzo delle biblioteche, visto che rimarranno comunque separate per piano (più il quarto destinato ad uffici "giustamente" con ampio panorama sugli edifici circostanti... come se in zona non ce ne fossero di locali da adibire ad uffici, ex Corso in testa...), l'immancabile bar (in una zona che n'è piena...) ed un auditorium (ce n'è davvero bisogno?) e con ingressi rigorosamente separati (leggasi l'articolo su Turris Babel), insomma lascia perplessi, ma si sa che di fronte ad un appalto da ca. 40 milioni più altri 20 per gli arredi gli “appetiti”, beninteso quelli assolutamente legittimi, saranno numerosi, oltre per questo che fu definito da qualcuno, se la memoria non m'inganna, il "Guggenheim" bolzanino, anche se a me sembra tanto un centro commerciale à la Interspar.

Domande ormai retoriche?

Personalmente, oltre a constatare che chi poteva fare ricorso non l'ha fatto, annoto in modo un po' retorico, che:

  • mai c'è stata un'assemblea/incontro/discussione pubblica dove si sia presentato questo progetto (salvo una con l'autore di questo progetto)

  • non si capisce come per anni non si siano riservati fondi per la costruzione arrivando al fatto che si dovrà accendere un mutuo che peserà per decenni sulle casse provinciali

  • perché in questi anni, ed questo un punto focale, non si sia tranquillamente potuti mettere attorno ad un tavolo e ridiscutere il tutto

  • non si capisce come mai si sia arrivati ad un appalto integrato (la progettazione esecutiva in questi anni non è stata fatta, era prevista nel corso del 2014, come dal sottostante screenshot della pagina web provinciale, perché?)

Un progetto vecchio di 15 anni e figlio di ricchi bilanci ma oggi...

L'ultimo punto appare fondamentale in questa personale analisi. Si sta portando avanti un progetto "vecchio" di oltre quindici anni, in tre lustri molte cose sono cambiate, soprattutto le disponibilità economiche. L'analisi che di recente ha fatto il Movimento 5 Stelle andrebbe presa molto sul serio.

Non ho notato, invece, reazioni. Chi tace acconsente? Parrebbe di sì ma è chiaro che questo "totem" intoccabile del polo pare essere qualcosa di indiscutibile, calato dall'alto su chissà qualche compromesso politico di allora (che pare ci sia stato ma non m'addentro) tanto che sono più parti che nel passato hanno reclamato la primogenitura di questo colosso di cemento e di vetro.

Il termine della gara incombe: 27 giugno 2016

Un dato è certo: se la gara si chiuderà nel termine e poi si arriverà ad assegnare i lavori, il de profundis per il complesso ex Pascoli-Longon può già essere preparato. Una città insomma capace solo di salvare solo un ponte (Ponte Talvera), di fare un referendum per il progetto Benko con l'aggiunta del prossimo referendum per l'aeroporto. Sul polo, no?

Aspetto solo le lacrime di coccodrillo al primo colpo di ruspa... ma non si dica poi che si sarebbe dovuto fare diversamente allora. Perché, a mio avviso, oggi si sarebbe ancora in tempo – tremendamente in extremis - per sospendere o revocare la gara in corso. Dopo sarà troppo tardi a pena di risarcimenti milionari che sarebbero davvero una beffa per la collettività.

La sparizione dei posti auto: danno fastidio all’immagine del “centro bibliotecario”?

Forse un dettaglio marginale, ma dal rendering si capisce che sparirà via Longon (per far spazio alla “piazza del sapere”, una cosa che si commenta da sé e preferisco non utilizzare aggettivi… urticanti) e, per la “immensa gioia” di residenti, studi e attività commerciali, saranno eliminati tutti i parcheggi della via, circa una quarantina in una zona che da sempre ne è ultra-carente. Curioso che di questo aspetto, ripeto marginale ma “ficcante” per non pochi, non se ne sia praticamente mai parlato. Un altro aspetto della “trasparenza” “à la polo”.

 

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Massimo Mollica Sat, 06/04/2016 - 08:21

Guardi, si può essere favorevoli o contrari alla riqualificazione di una zona che preveda un centro commerciale. Ma essere contrari alla realizzazione di un centro bibliotecario degno di questa città, che è notoriamente povera di cultura, lo trovo stucchevole! Come mi irritano parecchio le persone che si fanno sentire in difesa di un qualcosa solo quando c'è la possibilità di un cambiamento! (si veda il parco della stazione, non considerato da anni e ora difeso a spada tratta!).
MANCA CULTURA IN QUESTA CITTA', manca un posto degno per i libri, e l'occasione di creare un centro multiculturale la trovo ottima. Ottimo anche il posto perché vicino alle 3 biblioteche che dovrebbe riunire. Questo dovrebbe essere il luogo più frequentato della città e tutti noi dobbiamo fare sì che questo avvenga. Perché a Bolzano Bozen c'è tanta ma tanta ignoranza! DOBBIAMO SMETTERLA DI QUESTA POETICA VISIONE DELLA DECRESCITA! Se lei utilizza internet per poter esprimere le sue idee lo deve al progresso! E anche alle tantissime persone che hanno dedicato il loro tempo per creare gli strumenti perché tutto questo avvenga!
Non mi piace chiaramente l'idea che le biblioteche rimangano separate, ma sono certo che in futuro tutto questo sparirà! Ci vuole tempo e avere fiducia!
Fosse per lei e quelli che contestano ogni cambiamento Parigi non avrebbe mai avuto la Torre Effeil e il centro Pompidou!
Infine l' aspetto economico. Il fatto di spendere soldi per un progetto significa, in sostanza, dare soldi a imprese locali. Si crea economia, che tradotto significa dare soldi a operai, manovali e tecnici. Ma questo, chi ha la pancia piena, spesso non lo capisce!

Sat, 06/04/2016 - 08:21 Permalink
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Michele De Luca Sat, 06/04/2016 - 20:47

In reply to by Massimo Mollica

Lei può esprimere qualsiasi idea e vedo che, da tuttologo, ne spande ovunque qui su salto.bz. Ad ogni buon conto, "manca cultura in questa città"? Non credo proprio, stante a quanto affermano i vertici provinciali pare sia esattamente il contrario. Mi limito a registrarlo."Poetica visione della decrescita?" E chi l'ha mai affermato nell'articolo in questione? "Manca un posto degno per i libri?" ... lo vada a dire a chi per quasi mezzo secolo se ne è bellamente sbattuto della sede della Civica... "Dovrebbe essere il luogo più frequentato...", internet e progresso, ecc. Belle affermazioni, piene di fascino. Peccato che l'analisi, assai concreta, fatta dal M5S, e in passato da altri, ma allora praticamente mai giunti sui media, dicano ben altro. I dati - come successo per la funivia di San Genesio - sono frutto di aspirazioni e di prospettive (oserei dire quasi campati per aria) ma senza alcuna certezza in un periodo, fra l'altro, di sempre più spiccata digitalizzazione che fa del progetto approvato un qualcosa di vecchio, d'altronde sono passati circa tre lustri dalla vittoria del progetto Mayr-Fingerle (allora contestatissima, se ne è scordato?), e già questo dovrebbe essere un motivo di fermarsi e di riflettere. Mica sono poi contro all'idea in sé, come Lei ha ampiamente equivocato e come immaginavo avvenisse con una lettura del tutto superficiale del mio intervento. C'è una profonda contraddizione di fondo da parte dei "tecnici" e che sono di una contraddizione più unica che rara. Il progetto può anche essere realizzato lì, c'era un progetto alternativo mai considerato di sopraelevazione dell'attuale struttura, come pure c'è il progetto secondo classificato che avrebbe meritato, quello sì, di vincere, per arrivare ad una ristrutturazione che non demolisse (quasi) tutto, come fatto, ad esempio in modo conservativo per la sede dell'Eurac (anche se le opinioni sono anche qui divergenti) e, di recente, per il Lido. Quindi il tanto da Lei auspicato "spendere i soldi" (che non ci sono a bilancio...) ci sarebbe comunque, anche se avverrebbe in maniera, a mio avviso, più razionale e consona ai tempi e soprattutto in modo partecipato, visto che si parla tanto di partecipazione. Mi spieghi poi a chi si riferisce "chi ha la pancia piena". Quest'offesa gliela restituisco virtualmente nelle sue mani. E poi, perché non c'è mai stato un dibattito pubblico de visu con i responsabili pubblici su quest'opera cementificatoria? Di dubbi su "questo progetto" (che, ripeto, Lei proprio non ha compreso) ce ne sono a iosa mentre l'idea di base (dare una nuova sede soprattutto e innanzitutto alla Civica) non può che essere condivisa. Quindi, cortesemente, non mi metta in bocca cose che NON ho detto, nemmeno fra le righe.

Sat, 06/04/2016 - 20:47 Permalink
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Massimo Mollica Sun, 06/05/2016 - 22:09

In reply to by Michele De Luca

Non perdo tempo a rispondere ai suoi insulti! Mi limito solo a postare 3 articoli qui su SALTO, sono più che sufficienti!
Intervista all'architetto Christoph Mayr Fingerle
http://salto.bz/article/18062015/was-wird-aus-dem-bibliothekenzentrum
e due interessanti post di Guido Margheri (non propriamente un rappresentante della mia parte politica):
http://salto.bz/node/3483
e
http://salto.bz/article/01082013/polo-bibliotecario-perche-stanotte-vot…

p.s. in relazione alle sue opinioni sono fiero di essere un tuttologo

Sun, 06/05/2016 - 22:09 Permalink
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Michele De Luca Mon, 06/06/2016 - 00:25

In reply to by Massimo Mollica

Insulti? Le ho dimostrato la contraddittorietà delle Sue tesi e che proprio non ha centrato il tema che ho affrontato cercando di farmi dire ciò che non ho detto. Poi mette i link all'autore del progetto e su di un ex consigliere comunale a favore... se questo vuol dire argomentare... P.S. Continui pure tranquillamente a fare il tuttologo, ci riesce benissimo.

Mon, 06/06/2016 - 00:25 Permalink
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Massimo Mollica Mon, 06/06/2016 - 07:31

In reply to by Michele De Luca

SOLO PER I LETTORI DI QUESTA STUCCHEVOLE DIATRIBA: i link che ho postato dimostrano che oltre al VERBO dell'autore vi sono altre visioni. E quindi le opinioni sopra espresse sono solo opinioni! E quindi sono opinabili! Non è la verità scientifica! Per di più faccio notare le date degli articoli che arrivano al 2013! Ovvero 3 anni fa! Vi rendete conto che si discute di cose di 3 anni fa? (tempi biblici della pubblica amministrazione).
SEMPRE E SOLO PER I LETTORI DI QUESTA STUCCHEVOLE DIATRIBA: meglio passare per tuttologo, anche se in realtà si cerca sempre e comunque il confronto, perché non si crede al pensiero unico, il confronto è FONDAMENTALE,piuttosto che dimostrare di non sapere leggere le ragioni altrui, il non sapersi confrontare!

Mon, 06/06/2016 - 07:31 Permalink
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Michele De Luca Mon, 06/06/2016 - 19:20

In reply to by Massimo Mollica

Beh, se vuole farmi proprio ridere c'è proprio riuscito. Infatti, questa "stucchevole diatriba" l'ha iniziata proprio Lei, dimostrando praticamente di non aver capito un bel nulla del mio intervento. Giusto un sunto: sto criticando il progetto, non l'idea. Quanto ho scritto è condiviso da molti. Se non l'ha compreso, sono questioni Sue come lo sono la circostanza che non accetta che qualcuno controbatta alle "sue idee". Faccia pure il troll su salto, ci pensa Lei a screditarsi da solo. Ma, ripeto per la terza volta, non mi metta in bocca cose che NON ho detto visto che è semplicemente "partito per la tangente". Affari Suoi, beninteso.

Mon, 06/06/2016 - 19:20 Permalink