Elezioni della Consulta degli Immigrati: le posizioni di Spagnolli e Gallo

"Approvato un nuovo modello di rappresentanza dei cittadini stranieri non Ue e apolidi della Consulta Immigrati del Comune di Bolzano, non più tramite elezione, ma sulla base di proposte da parte delle associazioni, che la Giunta comunale poi nominerà, sentita la Commissione consiliare competente. Questo diverso metodo permetterà il risparmio di 41.000 Euro".
E' così che martedì 2 luglio il Comune di Bolzano ha reso note quelle che sarebbero le nuove modalità scelte dalla giunta comunale del capoluogo per eleggere la consulta degli immigrati. La decisione ha scatenato numerose critiche, anche e soprattutto all'interno della stessa maggioranza. Fortemente critici si sono detti Guido Margheri di Sel, Claudio della Ratta del Psi ma anche diversi esponenti del PD, partito del sindaco Spagnolli che invece ha promosso le nuove modalità di elezione per i componenti della consulta. Tra essi il più critico è Primo Schönsberg, ma non le mandano a dire anche Franca Berti da Bolzano e Vanda Carbone da Merano.
L'assessore competente in materia è Mauro Randi, il quale - ci ha riferito il sindaco Spagnolli - si è preso l'incarico di "fare una valutazione insieme alle forze politiche, forse anche un incontro di maggioranza".
"Non si andrà avanti automaticamente contro tutto e contro tutti" ha comunque chiarito il sindaco, ribadendo che l'intenzione è quella "di individuare un modo più preciso e più adatto i rappresentanti delle comunità straniere a Bolzano, utilizzando magari un metodo alternativo a quello attuale, in uso in numerose città italiane". Il sindaco non ha mancato di ribadirci le sue perplessità in merito ad un'istituzione "rappresentativa solo formalmente, visto lo scarso numero di coloro che concorrono alla sua elezione", ma ha anche manifestato la sua apertura a "proposte alternative, che seguano il normale iter coinvolgendo le commissioni ed il consiglio comunale". In conclusione il primo cittadino di Bolzano ha ribadito la sua intenzione a "valorizzare la consulta la consulta degli immigrati, nonostante i meccanismi dell'amministrazione pubblica italiana che non aiutano in questo senso".
L'assessore Luigi Gallo, assente martedì 2 alla riunione di giunta "incriminata", da noi raggiunto ha espresso forti perplessità in merito all'idea di sospendere l'elezione dei membri della consulta degli immigrati.
"Sono radicalmente contrario a questa ipotesi e comunque ritengo sia necessario anche un passaggio consiliare per l'eventuale variazione dello statuto della consulta", ci ha detto aggiungendo quindi che "al 95% non si tratta di una decisione definitiva ma dell'avvio di un percorso".
Sul diritto di voto agli immigrati è tutto fermo e per quanto riguarda il diritto di cittadinanza se ne parla di questi tempi solo per i minori quindi, sostiene Gallo, "restano le consulte che certo hanno anche loro le loro criticità". Per l'assessore i nodi della consulta sono soprattutto legati alla necessità di avere un adeguato supporto politico. "La nostra analisi critica deve essere poi per lo meno in parte autocritica" aggiunge Gallo, "perché finora abbiamo fatto ben poco per supportare l'organismo della consulta degli immigrati".
Insomma: una consulta che è stata poco consultata e quindi non adeguatamente riconosciuta nel suo ruolo, per essere poi anche riconosciuta da chi l'ha votata.
"Se la proposta attuale serve a riaprire al discussione sul ruolo e il funzionamento della consulta ben venga, ma la decisione di abolire l'elezione diretta dei membri della consulta non risolve le criticità ed è un brutto segnale da un punto di vista dei principi" ha quindi aggiunto Gallo dicendo anche che "in una fase di crisi della rappresentanza politica come questa andare a fare le pulci agli immigrati che vanno a votare poco è piuttosto discutibile".
E la questione del risparmio di 40 mila euro?
"Mi pare sia la risposta sbagliata ad alcune problemi reali, tra l'altro in gran parte condivisi dagli stessi consigli di quartiere. I poteri di questi organismi sono quelli, scarsi, definiti dalla legge. Il punto è allora la considerazione politica che viene data questi a questi organi. In sostanza a Bolzano istituendo la consulta degli immigrati abbiamo fatto una bella politica, ma poi non dandole la considerazione che meritava, tollerandola e non valorizzandola, ne abbiamo vanificato le potenzialità".