Culture | Dal Blog di Rosanna Oliveri

Il Cristallo. Il tramonto di una storica rivista?

Dopo la morte di Negri e Nolet, i due fondatori de "Il Cristallo", la storica rivista altoatesina si trova al bivio tra chiusura e continuazione in veste nuova, ma quale?
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Il Cristallo, rivista storica e punto di riferimento per la cultura di lingua italiana dal secondo dopo-guerra ad oggi in questa provincia, si trova a un bivio. Dopo la morte di Claudio Nolet che ne era direttore, infatti i soci devono decidere il da farsi. Da una parte chi come la figlia dello stesso Nolet Maria dichiara che la rivista muore insieme ai suoi due direttori, Giuseppe Negri e suo padre appunto, scomparsi a distanza di poco tempo l'uno dall'altro all'inizio di quest'anno; dall'altra c'è chi, facendo parte del comitato di redazione come Giorgio Delle Donne, sta invece pensando a dei possibili sviluppi futuri del progetto editoriale.

La rivista era nata nel 1958, due anni dopo la fondazione del Centro Cultura Alto Adige, per iniziativa di Giuseppe Negri, presidente del centro, con la collaborazione di Stelio Danese, Giulio Debiasi, Giuseppe Farias, Carlo Lazzerini, Renato Maturi, Claudio Nolet, Luigi Serravalli e Pier Luigi Siena.

Era una rivista di provincia, ma di una provincia difficile, di confine. Di lingua italiana in una terra prevalentemente tedesca. Il gruppo italiano, formatosi soprattutto a seguito delle correnti migratorie doveva confrontarsi sia con la forte tradizione del gruppo tedesco che con le macerie lasciate da fascismo e nazismo.

Quando il Centro di Cultura dell’Alto Adige, per iniziativa del prof. Giuseppe Negri, decise di dare vita a questa rivista, la situazione politica locale era caratterizzata da forti tensioni dovute allo statuto di autonomia del 1948 che veniva ritenuto inadeguato a tutelare efficacemente le minoranze linguistiche. Era senza dubbio un momento difficile che richiedeva al gruppo linguistico italiano un grande sforzo di riflessione sul senso della propria presenza, sul significato dall’appartenenza alla cultura nazionale e sulla necessità di stabilire un rapporto costruttivo con la cultura tedesca.

Ora la rivista si trova in una situazione di stallo. Giorgio Delle Donne però ci rassicura dicendoci che Nolet, prima di lasciarci, era riuscito a raccogliere degli articoli sufficienti a far uscire ancora almeno un altro numero, anche se purtroppo lui non teneva il computer in ordine e perciò questi articoli bisognerebbe cercarli. Un altro progetto che si profila sarà la realizzazione del quarto volume della raccolta degli articoli de “la provincia difficile, rubrica fissa dello stesso Nolet su Il Cristallo.

Gli editoriali de La provincia difficile sono già stati raccolti in tre volumi, ognuno dei quali raccoglie un decennio di scritti.

Il punto più importante della questione però riguarda il futuro della rivista stessa. “Uno dei nostri problemi saranno i fondi - spiega in tono polemico Delle Donne -. Noi ne abbiamo pochi, circa 7.000 euro all'anno. Bastano solo per la pubblicazione, un'inezia se si pensa che una rivista di nicchia che esce tre volte all'anno come Storia e Regione riceve dai vari enti pubblici e associazioni circa 140.000 euro all'anno. A questo si deve aggiungere che a loro viene data la sede, ovvero l'Archivio storico e inoltre c'è una persona, anche brava e preparata, che lavora a tempo pieno per la rivista che è assunta presso l'Archivio storico, quindi pagata con i soldi pubblici”.

Delle Donne però trova anche degli elementi positivi nella mancanza di fondi. “Il fatto di non essere pagati da nessuno,- sostiene infatti lo storico – comporta il fatto di essere più liberi. Possiamo fare ricerca in modo più libero. La storia condivisa non esiste. È solo la realizzazione a livello storico di ciò che avviene sul piano politico, cioè che l'SVP afferma qualcosa e tutti gli altri si assimilano”.