"Ricandidarmi? Non a tutti i costi"
Se è vero che la vita in fondo è un viaggio, perché non utilizzarne anche una piccola per una tranquilla intervista estiva? Brigitte Foppa, nata a Bolzano e residente a Montagna, laurea in Lingue e letterature straniere, insegnante, traduttrice, dipendente provinciale nell’ambito dell’educazione permanente, consigliera provinciale e sempre più leader dei Verdi, inforca gli auricolari e risponde in videochiamata in una breve sosta mentre se ne va da qualche parte, in questa estate italiana che poi qui da noi estate mica tanto, tra temporali, rovesci, cieli neri eccetera, con la vicina Germania piegata nelle settimane scorse da un maltempo che definire estremo è poco.
salto.bz: Consigliera Foppa, i recenti episodi di emergenza climatica si moltiplicano, in Germania e altri Paesi europei abbiamo recentemente visto scene devastanti, anche in Alto Adige gli allarmi al riguardo non mancano. Ce ne sarebbe a sufficienza perché voi affermaste “Noi Verdi lo avevamo detto”. Eppure non lo dite. Perché non lo dite? Perché di fronte al sostanziale avverarsi delle vostre profezie l'impressione è che ve ne stiate un po' silenziosi?
Brigitte Foppa: Anzitutto per una scelta di comportamento. Ho sempre detestato quelli che arrivano col ditino alzato, noi dell'ecologismo facciamo una scelta di vita eppure tale scelta non può né deve essere stizzosa, escludente, elitaria, irritante, petulante. Ma anzi scelta profonda, quotidiana di cambiamento. Di fronte a tutti questi disastri dire 'l'avevamo detto' sarebbe un errore gravissimo, grossolano anzitutto in termini di stile e poi anche di intelligenza. Siamo Verdi, non abbiamo alcun bisogno di renderci antipatici e odiosi alla gente, ma di coinvolgere la gente nella positività delle nostre battaglie. Che non sono estremismo, sono pragmatismo. Perché da un mondo più attento all'ambiente abbiamo da guadagnare tutte e tutti, cosa peraltro sempre più evidente e che forse in parte spiega la crescita del nostro consenso.
Nell'ultimo sondaggio a livello provinciale il dato dei Verdi appare molto confortante. Sarà attendibile oppure, come spesso capita. i Verdi fanno il pieno più nei sondaggi che nei voti reali?
In parte la sua osservazione può essere vera perché il nostro elettorato è molto fidelizzato ed entusiasta, e nei sondaggi tende a nascondersi poco, a differenza forse di quanto magari avviene ad elettori di altri partiti, più 'timidi' o comunque meno convinti nel palesare un'appartenenza o una scelta. Tuttavia il dato numerico è così positivo da risultare oggettivamente confortante, ed è la dimostrazione che non siamo una forza elitaria, ma sempre più popolare e vicina alle persone.
In politica la fretta è sempre in agguato ed è molto bene fermarsi un attimo prima di fare le cose
Da poco a Bolzano è stato finalmente formalmente intitolato ad Alex Langer il ponte di legno. C'è molta soddisfazione per questo traguardo. Ma non le pare che forse ce ne sia troppa? Cioè: non è un po' poco solo un ponte, oltre la scuola? Non meriterebbe uno spazio ancora più visibile? Non è forse che da noi la sua figura sia un po' meno apprezzata che fuori dall'Alto Adige?
Che nessuno sia profeta in patria è in generale una grande verità, come altrettanto vero è che nel caso di Langer probabilmente la sua figura sia più apprezzata fuori che dentro la nostra provincia. Lei dice che il ponte è ancora poco? Certo, può essere, ma intanto è già un passo avanti, e le cose spesso nascono passo dopo passo, dal basso. Il ponte è intitolato a lui proprio perché il movimento è venuto dal basso, e la considero una cosa davvero molto bella. Ricordo, da ragazzina, che tante persone e politici, soprattutto di lingua tedesca, parlavano di Alex quasi come di un diavolo. Invece adesso le sue idee sono molto diffuse, al punto che spesso vengono citate anche da gente che non sa poi precisamente cosa Alex volesse dire davvero. Ma questo, a ben pensarci, è un bel segnale.
La piena integrazione tra le comunità linguisiche è un asset importante della vostra offerta politica. Lo sarà ancor più nella campagna per le prossime elezioni provinciali?
Certamente e non per calcolo politico, ma per convinzione. Veda, noi non abbiamo bisogno di elaborare grandi strategie comunicative. Siamo così, crediamo nei nostri valori, attorno ai quali cerchiamo di coinvolgere tante forze fresche, tanti giovani, quotidianamente. La gente sa sempre più che appariamo per quel che siamo. E in politica, come nella vita, secondo me puoi fingere fino a un certo punto, perché se fingi alla fine uno se ne accorge. L'integrazione sempre più piena tra le comunità linguistiche, assieme alle tematiche ambientali e sociali è in cima ai nostri pensieri. Qui da noi abbiamo una bellezza incredibile sullo zerbino di casa, ma bisogna imparare a coglierla pienamente, a valorizzarla davvero. La classe politica è molto indietro rispetto alla società civile, soprattutto ai giovani. Sarà come per il ponte. Piano piano, le vere rivoluzioni sono lunghe e arrivano del basso. Noi siamo parte di questo movimento prima di tutto nella società, e solo dopo nella politica.
Di fronte a tutti questi disastri dire 'l'avevamo detto' sarebbe un errore gravissimo, grossolano anzitutto in termini di stile e poi anche di intelligenza
A proposito di estremismo o pragmatismo, cosa ci dice del Virgolo? Una collina già da secoli antropizzata ridotta adesso a incuria e macerie. Non è estremismo ambientalista, questo?
Vorrei ben chiarire che l'attuale situazione del Virgolo non è certo l'effetto di una politica ambientale! L'incuria è tutt’altro che politica ambientale! Ma tra la situazione attuale e pensare di costruirci sopra attrazioni di ogni tipo esiste a mio avviso la ragionevolezza di una strada intermedia, ad esempio un biotopo ben curato sarebbe una scelta felicissima.
Sempre sul tema estremismo-pragmatismo: lei si è vaccinata contro il Covid?
Ho messo il mio vestito migliore e sono andata convintamente a vaccinarmi. Ho subito critiche per questo, ma la mia scelta è chiara. Aggiungo che noto molta contrapposizione e risentimento nella sociertà al riguardo, ed è un clima che non ci fa bene. Rivendico come detto con convinzione la mia scelta, ma credo che con chi la pensa diversamente si debba dialogare, persuadere, non imporre. E nemmeno dobbiamo giudicare con alterigia e sarcasmo, perché così facendo arriviamo soltanto a una radicazzazione delle posizioni contrarie: ed è un grave, rovinoso errore.
Perché i Verdi altoatesini vanno a gonfie vele e nel resto d'Italia no?
Il discorso è doloroso e non è semplice, forse nel resto d'Italia ha pesato qualche divisione di troppo, stratificatasi negli anni. Devo dire che però il discorso varia soprattutto a seconda delle macro-aree geografiche europee. Nell'Europa del Nord il tema ambientale è molto presente, e i Verdi sono forti. Nell'Europa meridionale e dell'Est no, è prevalente la tematica sociale, che probabilmente tende ad assorbire al proprio interno l'ambientalismo.
Voi Verdi altoatesini siete nei Verdi europei. Nelle prossime elezioni in Germania vi presenterete con la candidata cancelliera, Baerbock. Come vede questa sfida?
Molto bene. Una candidata cancelliera giovane verde, capace, di questa generazione di donne premier. Donne forti e belle persone. Incrociamo le dita.
Parliamo delle esperienze amministrative nei Comuni. Con Caramaschi a Bolzano governate bene?
A questa domanda potrebbero più efficacemente rispondere i nostri consiglieri e portavoce comunali. Troverei più corretto così, oltre che più rispettoso della nostra impostazione come partito.
Una parola su Merano alla vigilia di nuove elezioni magari però può dirla. Il fatto che Rösch abbia perduto l'appoggio del Team K come lo vede?
Paul viene da un'esperienza da sindaco in cui è stato molto amato dalla gente. Non so in termini di consensi quanti voti la scelta autonoma del Team K toglierà alla nostra alleanza, anche se comprendo le esigenze di visibilità del Team che all'interno della coalizione riteneva di perdere appeal. Questo lo vedremo. Non nego comunque che questa partita elettorale sarà complessa.
Ho messo il mio vestito migliore e sono andata convintamente a vaccinarmi
Avevo dimenticato una domanda e grazie per averla accettata last minute. La domanda è questa: nella sua carriera politica c'è un errore che le dispiace particolarmente aver commesso e che si rimprovera? Se sì, quale?
Agli inizi, quando ero una giovane co-portavoce provinciale dei Verdi e lo facevo a titolo volontario avevo mandato delle e-mail al Dolomiten dal posto di lavoro in Provincia. La cosa fu notata e ha portato a un discreto scandalo mediatico per un bel po' di tempo. Io ho capito in quella occasione che ero molto meno insignificante di quel che credevo, e il mondo ha capito che non ero perfetta. Meglio che lo abbia capito all'inizio della mia carriera politica, e non dopo. Aggiungo che l'esperienza mi è servita anche per capire quanto sia importante stare ben attenti e pensare scrupolosamente prima di ogni passo, e moderare anche il proprio istinto alla velocità. In politica la fretta è sempre in agguato ed è molto bene fermarsi un attimo prima di fare le cose. Anche se comunque l'errore da me commesso è stato un brutto errore.
Si ricandiderà alle prossime provinciali del 2023?
Solo se serve, e se ne sono realmente convinta. Non a tutti i costi.