Culture | Bolzano. Frontiera d’Europa, PROFUGHI, MIGRANTI, CONFINI SPINATI

We are not going back!

Sulle parole della canzone di Têtes de Bois ripercorriamo la giornata di ieri, sabato 3 ottobre, secondo anniversario del naufragio di Lampedusa.

Presso le officine FS di via Macello si è tenuto l'evento Bolzano frontiera d'Europa che è stato occasione per rilanciare il dibattito sui migranti e presentare la Carta di Bolzano (una legislazione europea per l'asilo, oltre il regolamento di Dublino, ammissione umanitaria e re-insediamento, una più intelligente politica per l'ingresso).

 

Il cantante Andrea Satta ci racconta che per raggiungere i migranti, bloccati al confine tra Italia e Francia nei caldi giorni dello scorso giugno, sbaglia uscita dell'autostrada e senza accorgersene si ritrova in Francia. Il suo telefono cellulare già alcuni chilometri prima era passato all'operatore francese, solo i migranti rimangono fermi, intrappolati al confine. Spontaneamente intonano un gospel: We are not going back, non torniamo indietro.

Bolzano. Dal primo gennaio 2015 circa 21 mila migranti sono passati dalla nostra stazione, anch'essa confine d'Europa, sono in media 100-150 al giorno. A loro sostegno operano diverse realtà del mondo dell'associazionismo e del volontariato. Per questo motivo la commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, ieri rappresentata dal presidente Luigi Manconi e dal senatore Francesco Palermo, ha scelto di organizzare l'evento nella nostra città.

 

Musica, letteratura, prosa. In mattinata Paolo Fresu intona le note della sua tromba accompagnate da arrangiamenti di musiche provenienti dalle due sponde del Mediterraneo. Si accommiata con un'avemaria sarda rivisitata, tutta incentrata su ciò che accomuna i popoli, non su quello che li divide. Dopo il dibattito Têtes de Bois e Paolo Rossi ci commuovono, ci fanno riflettere. Moni Ovadia conclude la serata con un monologo in cui cita il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: non tutti scelgono dove nascere, ma ognuno dovrebbe avere il diritto di scegliere dove sopravvivere.

Ogni nome è una storia. Con queste parole lo scrittore Maurizio Maggiani ricorda Aylan, il bambino il cui tragico destino si è arenato sulla spiaggia di Bodrum. Ma un solo nome non basta, vuole conoscere tutti i nomi. Solo in questo modo la narrazione di quello che sta accadendo può essere completa. Esorta ognuno di noi a ricordare un pugno di nomi. Passo il testimone ai lettori di questo blog, preserviamo la memoria dei nomi, ricordiamo le storie.

 

Il coro ardadioungo conclude la parte musicale della serata. É composto dai richiedenti asilo ospitati in via Alto Adige a Bolzano. In occasione di Transart 2015 sono stati coinvolti dal maestro Eduard Demetz in un progetto musicale. Gli organizzatori di Transart avevano notato che i ragazzi passavano gran parte delle loro giornate davanti al Museion. Più che all'arte contemporanea erano interessati alla connessione wifi gratuita, unico legame con i loro cari rimasti nei paesi d'origine. Ne è scaturito un insieme di pezzi musicali e di danze. Sul placo, finalmente, i protagonisti sono loro, i migranti stessi, peccato che alcune delle autorità locali presenti al dibattito abbiano già lasciato la sala. Dopo lo spettacolo il maestro Demetz ci ricorda che su 10 richiedenti asilo in media solo 2 o 3 lo ottengono, gli altri devono tornare a casa. Sent back.

 

L'unico modo per fronteggiare questa triste realtà è l'impegno per cambiare le regole vigenti, come propongono sia i senatori Manconi e Palermo nella Carta di Bolzano, sia Monika Weissensteiner della fondazione Langer.

A questo scopo cito liberamente le parole di Paolo Rossi: solo il mediocre é razzista, i talentuosi, quelli che vanno al fondo delle cose, purtroppo sono afflitti da problemi esistenziali, si svegliano due ore in ritardo, lasciando ai mediocri la gestione delle cose.

É giunto il momento di alzarci due ore prima.

 

Associazioni ed enti che lavorano o hanno all'attivo progetti con i migranti sul nostro territorio:

 

Binario1

Volontarius

Fondazione Langer

Transart

Scioglilingua

Caritas