Culture | FARE CITTÀ

Die Esso-Häuser

Il caso Esso-Häuser ad Amburgo: una storia da raccontare
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2017 Paloma Viertel, vista da Spielbudenplatz
Foto: PlanBude

In Zusammenarbeit mit der Architekturstiftung Südtirol / in collaborazione con la Fondazione Architettura Alto Adige.

 

Gli edifici denominati Esso-Häuser (le case Esso) costruiti negli anni ’60 occupavano una superficie di 6.200 mq nel cuore del quartiere di St. Pauli ad Amburgo tra la Spielbudenplatz, la Kastanienallee e la Taubenstrasse, a poca distanza dalla famosa Reeperbahn, la strada a luci rosse.

Le case Esso, a poca distanza dalla famosa Reeperbahn...

Sviluppatosi in prossimità del porto di Amburgo, St.Pauli è un quartiere popolare con una lunga tradizione di luogo di eccessi e divertimento. Gli abitanti si sono sempre contraddistinti per il forte radicamento ai loro spazi e per uno stile di vita libero da convenzioni.

 

Qui, dove il costo della vita è minore e gli affitti economici

Qui, dove il costo della vita è minore e gli affitti economici, sono confluiti nel corso degli anni studenti, giovani coppie, migranti, artisti, liberi professionisti e ricercatori universitari. Un’umanità variegata e creativa si è saldata alla rude ossatura sociale degli ex operai dei cantieri navali, dei marinai in pensione, dei gestori di pub, dei disoccupati che occupano i condomini di edilizia sociale. Nonostante le criticità St. Pauli racchiude un nocciolo esuberante di vita ed identità al punto che il quartiere, con i suoi locali, piccoli negozi, teatri, night club ed attività autogestite, è diventato un punto di riferimento della cultura suburbana di Amburgo.

 

 

Nel 2009 l’area Esso è stata acquistata da una grande società immobiliare, la Bayerische Hausbau GmbH&Co.KG, con l’obiettivo di riqualificare l’intero comparto. L’operazione urbanistica ha scatenato un intenso conflitto pubblico in quanto è stata considerata dagli abitanti un caso esemplare di “gentrificazione”, un fenomeno che avrebbe portato alla perdita del carattere peculiare del quartiere e della sua compagine sociale. Nel maggio 2014 in  seguito a verifiche tecniche sulla sicurezza i condomini Esso vengono demoliti e, nonostante le proteste, le famiglie evacuate e trasferite altrove.

 

 

Gli ex-abitanti tuttavia non si rassegnano alla perdita di quel “patrimonio” rappresentato dalle relazioni sociali, dai luoghi e dalle attività che costituiscono l’anima di St.Pauli.

Cosa fare per non disperdere il capitale sociale di cui loro stessi sono “traccia vivente” e per traghettarlo in una nuova e concreta forma architettonica?

 

 

La risposta è stata la creazione da parte di alcuni ex-residenti, coadiuvati da architetti, artisti, esperti di discipline sociali e culturali, di un ampio processo partecipativo sostenuto dal distretto Hamburg-Mitte e della stessa Bayerische Hausbau.

 

Nel 2014 l’istituzione del PlanBude ha accompagnato un processo di pianificazione unico nel suo genere che ha consentito ai cittadini di apportare contributi complessi allo sviluppo del progetto. Con lo scopo di “organizzare la produzione del desiderio” Plan Bude ha collezionato oltre 2.300 proposte che sono confluite in due concorsi internazionali di progettazione uno urbanistico, l’altro architettonico.

Attualmente PlanBude sovrintende alla realizzazione del “St. Pauli Codes” sviluppato dai residenti assieme ai quattro team di architetti incaricati dalla città di Amburgo all’esecuzione del progetto (NL Architects, Amsterdam+ BeL, Köln; IFAU/Jesko Fezer, Berlino; Lacaton & Vassal, Parigi; feld72, Vienna).

 

 

Nel corso dell’incontro dell’8 ottobre presso l’Università di Bolzano cercheremo di comprendere gli aspetti salienti di questa esperienza urbana, civile ed architettonica attraverso la testimonianza diretta dei suoi protagonisti:

 

Bodo Hafke, direttore del Dipartimento Economia, Costruzioni e Ambiente del distretto Hamburg-Mitte;

Bernhard Taubenberger, Leiter Kommunikation & Strategisches Marketing di Bayerische Hausbau GmbH&Co.KG

Renée Tribble, Dipl. Ing.; dal 2014 co-fondatrice e socia di PlanBude Hamburg

Jörg Leeser, BeL Bernhardt und Leeser , Sozietät für Architektur BDA, Köln (vincitore con NL architects del progetto urbanistico)

 

Il caso di Amburgo apre riflessioni quanto mai attuali sulla gestione di pianificazioni complesse, sull’efficacia/attualità delle normative urbanistiche, sul ruolo e responsabilità dei privati quando intervengono in rilevanti parti di città, sulle procedure concorsuali, sul rapporto tra cittadini e amministrazioni. Questioni in gran parte aperte e di non facile soluzione ma urgenti da affrontare per le loro conseguenze, oltre che sull’architettura e il design urbano, sulla vita e il futuro di ogni abitante.

 

ASCOLTARE DESIDERI, FARE CITTÀ | STÄDTEBAU ALS WUNSCHWERKSTATT

Una iniziativa della Fondazione architettura e della Libera Università di Bolzano

Lunedì 8 ottobre ore 18:30 | Aula Magna unibz