“No a Dugin: ispira i neofascisti”
Che l’appuntamento si svolga in collaborazione con la Libera università di Bolzano è un elemento che campeggia sul programma dell’evento, organizzato dall’istituto “Antonio Rosmini” di Bolzano. Titolo, “L’idea di Europa nelle culture politiche non egemoni: proposte, progetti, problemi”. A far discutere è però la presenza tra gli ospiti del convegno - sostenuto sempre stando al programma da Regione, Provincia di Bolzano e Fondazione Sparkasse - di Aleksandr Dugin, filosofo, ritenuto vicino a Putin e ispiratore dei movimenti popolisti in giro per l’Europa. Nonché frequentatore ad esempio di Heinz Christian Strache, il leader dell’ultradestra austriaca che ha lasciato la politica dopo il video compromettente girato a Ibiza.
Presenza divisiva
Dugin, quindi, fiero avversario del “mondialismo atlantista” assieme a tutta la galassia fatta di siti internet, associazioni culturali e contatti - da verificare - con i partiti strutturati. È la sua partecipazione (da confermare, a questo punto, come lo stesso proseguimento del convegno nella sala C3.06 della sede centrale della Lub) che sta facendo discutere.
In realtà il seminario è partito in sordina. Dopo l’avvio ieri con i saluti del rettore Paolo Lugli e dei vertici dell’istituto - il presidente Michael Rainer, docente universitario a Salisburgo, e il direttore Giovanni Cordini, professore ordinario di diritto pubblico comparato a Pavia - è sorta però la polemica circa l’arrivo del filosofo, atteso per parlare nel giorno conclusivo di “La Russia e l’Europa: confini aperti o divisivi?”.
Dugin è un noto sovranista, putiniano della prima ora, animatore del Partito nazionale bolscevico che, tra le altre cose, riprendeva nel proprio simbolo la svastica (Bozen solidale)
Il messaggio veicolato dall’ospite russo non piace ad una associazione come Bozen solidale, che definisce Dugin “noto sovranista, putiniano della prima ora, animatore del Partito nazionale bolscevico che, tra le altre cose, riprendeva nel proprio simbolo la svastica”. In Italia, prosegue il gruppo, è “ricordato per aver alzato al cielo, a Gavirate, una lampada delle Ss”.
“È scandaloso - continua Bozen solidale - che istituzioni democratiche che si rifanno alla Costituzione antifascista lascino spazio e supportino un razzista, grande amico e ideologo di fascisti e nazisti italiani. Per questo chiediamo che le istituzioni stesse prendano posizione togliendo il sostegno al convegno e, di rimando, alla presenza di personaggi come Dugin”.
Inoltre, è pur vero che bisogna far parlare tutti, che ogni idea è legittima in democrazia. Tuttavia, siamo stati presi alla sprovvista: il programma fino ad oggi era neutrale (Stefania Baroncelli, prorettrice)
Di fronte al programma completo è stata presa alla sprovvista la stessa università. Stefania Baroncelli, che questa mattina era attesa per la relazione “L’Europa delle Regioni: un’idea di Europa ancora attuale?”, alle 9.30, ha deciso d’intesa con il rettore di non partecipare. Dalla Lub trapela un certo imbarazzo dovuto al fatto di non aver saputo prima dell’ospite controverso. “Premetto che non parlo a nome dell’intera università, visto che è la presidente deputata a farlo - afferma la prorettrice -. L’istituto Rosmini fa convegni a Bolzano da più di 50 anni ed è diretto da un docente ordinario di diritto pubblico comparato, all’università di Pavia. Inoltre, è pur vero che bisogna far parlare tutti, che ogni idea è legittima in democrazia. Tuttavia, siamo stati presi alla sprovvista: il programma fino ad oggi era neutrale”. Stamattina la decisione di non partecipare, mentre in queste ore la presidente dell’ateneo Ulrike Tappeiner sta valutando se revocare la disponibilità della sala.
A chi considera Dugin un normale ‘filosofo’ è il caso di ricordare che è punto di riferimento delle destre neofasciste di tutta Europa e ha costituito i nazionalbolscevichi con simboli ispirati al nazismo (Anpi Alto Adige)
Anche l’Anpi, l’associazione nazionale partigiani, esprime dall’Alto Adige “il suo sdegno e ferma protesta per la presenza all’università di Bolzano di Aleksandr Dugin. “È necessario che qualsiasi sostegno pubblico ad una simile presenza sia revocato” intima l’associazione. “A chi considera Dugin un normale ‘filosofo’ è il caso di ricordare che si tratta di un personaggio inquietante, punto di riferimento delle destre neofasciste di tutta Europa che, tra l’altro, si richiama apertamente al filosofo razzista e fascista italiano Julius Evola (ispiratore tra l’altro della famigerata organizzazione neofascista Ordine nuovo) e in Russia ha costituito gruppi politici denominati ‘nazionalbolscevichi’, con simboli ispirati apertamente alla bandiera nazista. Recentemente in situazioni analoghe, le istituzioni pubbliche, come ad esempio l’università di Messina hanno revocato sostegno e autorizzazioni”.
Sarebbe da intimare comune,
Sarebbe da intimare comune, provincia, università e Fondazione Cassa di risparmio di togliere il patrocinio.
In reply to Sarebbe da intimare comune, by Filippo Badolato
Die Frage sollte sein, warum
Die Frage sollte sein, warum sie sie überhaupt gewährt haben.
Nicht zu vergessen neben den Genannten: die Region.