Society | Più ricchi, più poveri.

Un dilemma irrisolto

Il feticcio del reddito condiziona il nostro Stato Sociale. Giusto così?
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

“Riconosciamole almeno 100 euro mensili di aumento di paga, se li merita tutti, dice il direttore della piccola azienda riferendosi ad una dipendente brava e volonterosa”. “D’accordo”, dice il Consiglio di amministrazione, senza rendersi conto che, a causa di quei 100 euro di aumento, la dipendente perde gli “80 euro di Renzi” perchè va a superare il relativo limite di reddito. Più o meno guadagnerà come prima. Il mondo del lavoro altoatesino è costellato di questi casi. Guadagnare di più lavorando vuol dire spesso perdere diritti a prestazioni dello Stato Sociale. Figurarsi in provincia di Bolzano dove la vita dei cittadini è disseminata di interventi sociali anche generosi, ma condizionati al reddito dei richiedenti.

Dall’asilo nido all’università, dall’assistenza alle tasse scolastiche, dal ticket sanitario all’edilizia agevolata, tutto è correlato ai limiti di reddito. Superarli, come succede normalmente alle coppie con due redditi, significa essere esclusi quasi totalmente dalle prestazioni sociali della Provincia e dello Stato. Ma allora conviene lavorare di più, qualificarsi, progredire professionalmente ed aumentare il proprio reddito da lavoro? Pare di no, se tanti altoatesini sono tentati di ridurre o contenere una parte delle retribuzioni familiari per “stare sotto i limiti” previsti in questa o quella legge. Se il nostro Stato Sociale funziona da disincentivo all’impegno ed al merito all’interno del mondo del lavoro, allora veramente c’è qualcosa che non va.
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Oskar Egger Tue, 11/10/2015 - 08:08

Sono d' accordissimo ed anche un paragone con chi invece gode dei contributi e perché lascia perplessi sull' intento della politica sociale.

Tue, 11/10/2015 - 08:08 Permalink