Society | Presentati i risultati dei test per l'Alto Adige

PISA: i migliori sono i ladini

Dati confortanti per l'Alto Adige, che nella rilevazione relativa al 2012 si colloca complessivamente al di sopra della media Ocse. Non devono tuttavia essere trascurati i margini di miglioramento, soprattutto per la scuola in lingua italiana, finora la più esposta all'impatto degli allievi con retroterra migratorio.

Si potrebbe semplificare così: bene la scuola altoatesina nel complesso, bene – nello specifico – quella tedesca, benissimo quella ladina, con qualche difficoltà quella italiana. Ma sarebbe, per l'appunto, una semplificazione.

Il dott. Roberto Ricci – responsabile nazionale delle prove Invalsi – cerca di dirlo chiaro e tondo: "questi risultati esprimono linee di tendenza che vanno poi interpretate in modo dettagliato, forniscono spunti di riflessione in vista del miglioramento della nostra offerta didattica, non possono essere quindi usate come meri strumenti per stilare classifiche e poi amen". Eppure, ovviamente, le classifiche vengono fatte. Anche perché la cosiddetta "media Ocse" – che in un certo senso fissa gli standard di qualità di un sistema scolastico rispetto agli altri (i paesi fotografati dalle prove del test PISA sono più di cinquanta) – segna un confine abbastanza preciso tra chi può ritenersi soddisfatto e chi invece deve (o almeno dovrebbe) cominciare a preoccuparsi.

L'assessore Christian Tommasini non perde l'aplomb: "Ci aspettavamo un dato sostanzialmente critico, anche perchè il 2012 è stato un anno particolarmente difficile (cfr. i risultati del test Invalsi, ndr) però è opportuno prendere in considerazione i fattori che l'hanno determinato". Il più macroscopico: il forte impatto che sulla scuola in lingua italiana hanno gli studenti con retroterra migratorio, decisamente più numerosi rispetto a quelli presenti nelle scuole tedesche e ladine. "Anche se abbassano la media – chiosa Tommasini -, questo non ci dà un quadro scoraggiante, e soprattutto ci indica che gli sforzi compiuti e ancora da compiere sul piano dell'integrazione devono essere sostenuti con maggiore forza". Ulteriori finanziamenti in tal senso e un più specifico coinvolgimento dell'università sono gli elementi richiamati come apportatori di soluzioni futuribili.

Sabine Kasslatter Mur, al contrario, si dichiara soddisfatta e mette in luce come nei segmenti tematici testati – le prove in questione concernono le competenze matematiche, focus specifico dei test del 2012, nelle scienze naturali e nella lettura – i risultati delle scuole in lingua tedesca sono assolutamente in linea con quelli registrati dagli altri paesi di lingua tedesca, collocandosi in qualche caso al di sopra dei vicini austriaci.

Altra parola chiave, citata da tutti: complessità. La situazione altoatesina, è stato rimarcato anche per fronteggiare il confronto con Trento, classificatosi in una zona di eccellenza, ha un'articolazione più complessa anche a causa dei tre gruppi linguistici residenti, dunque impegnati in un'opera di apprendimento linguistico che potrebbe in teoria togliere tempo all'evoluzione delle competenze misurate effettivamente dal test. Ma qui c'è una sorpresa: se a risultare più "bravi" sono stati in definitiva gli studenti ladini – i quali, per esempio, per quanto riguarda la lettura raggiungono il ragguardevole livello di 513 punti (la media Ocse è di 496, superata quindi anche dagli studenti tedeschi, con 503 punti, ma non dagli italiani, che si fermano a 474, dunque al di sotto della media nazionale, che è di 490), ciò vuol dire che il tanto temuto modello a "immersione", che i ladini adottano, non produce i danni paventati dai suoi detrattori.

Nei prossimi giorni ci sarà comunque modo di scendere ulteriormente nel dettaglio. Intanto, chi volesse consultare autonomamente i dati e cominciare a sviluppare ulteriori riflessioni, può farlo passeggiando nei seguenti siti:

http://www.oecd.org/pisa/

http://www.invalsi.it/invalsi/index.php