Immaginate di trovarvi nel salotto di casa e voler ascoltare della musica in uno studio di registrazione oppure, ancora, immaginate di voler assistere ad un concerto che si svolge dall’altra parte del mondo, senza dover spendere i soldi del viaggio in aereo. Certo, poter vivere le emozioni di un concerto live non è equiparabile ad assistere allo stesso concerto attraverso la realtà virtuale, ma quest’ultima ha molti vantaggi, specie se la si considera un’esperienza aggiuntiva, un qualcosa in più che si può fare, e non necessariamente un’alternativa.
Ma prima di addentrarci nel progetto ideato da un team di Milano, che coinvolge artisti internazionali e un pubblico potenzialmente mondiale, facciamo un passo indietro per capire come 10 giovani siano arrivati a proporre un nuovo modo di vivere la musica.

Agli artisti offriamo un percorso completo: dalla prima nota alla pubblicazione e promozione di un prodotto musicale

“La nostra idea di partenza, nata ancora prima dello scoppio della pandemia, quando il mondo non aveva acquisito questo grado di digitalizzazione, era quella di creare una vera e propria piazza virtuale; da qui anche il nostro nome: La Plaza Global. Il concetto di base è sempre stato quello di creare una rete, una comunità tra musicisti, produttori, fonici e pubblico. E siamo partiti da una nostra necessità: cosa avremmo voluto avere quando ci siamo affacciati per la prima volta nel mondo della musica? Come poter far nascere più facilmente nuove collaborazioni?”, racconta Riccardo Brambati, in arte Ric de Large, produttore musicale, tecnico del suono ed ora anche imprenditore nel mondo della musica e della realtà virtuale. “Ad esempio avremmo potuto far incontrare persone con gli stessi interessi, dello stesso ambito. Quindi abbiamo creato un posto, una piazza, dove avere tutto: dalla prima nota alla pubblicazione e promozione di un prodotto musicale”, continua.

Da queste circostanze e impulsi iniziali, nasce poi la collaborazione con Milano Creative Lab, un altro team di content creator che ha ideato il progetto “Like City”, una enorme stanza virtuale che riproduce la realtà “come fosse una città”, e contiene vari distretti: dalla moda, al cibo, fino alla musica.

Concerto live in VR

“Noi, come LaPlazaGlobal, abbiamo ritrovato in questa iniziativa la nostra idea di partenza. È un po’ come se, dopo qualche anno di attività, l’integrazione della realtà virtuale avesse reso tutto più concreto. Ora – dice Brambati – è possibile accedere a questo spazio digitale sia tramite telefono, con il proprio browser, sia attraverso un visore, immergendosi a 360° nell’esperienza virtuale. Noi offriamo al pubblico la possibilità di accedere alla sala di registrazione, ascoltare nuova musica o pezzi inediti in anteprima. Abbiamo collaboratori da tutto il mondo, di diversi generi (dall’indie al pop), ma la maggior parte di loro è italiana, viste comunque le esigenze di registrare in presenza”. Come per l’importanza di registrare dal vivo, in una sede fisica, il team de LaPlazaGlobal non nasconde il valore di un concerto dal vivo: “La potenzialità della nostra idea è sicuramente quella di vivere una esperienza immersiva, diversa, e poter essere trasportati in uno spazio ovunque ci si trovi. Penso ad esempio alla possibilità per un artista di fare le live session e, per l’ascoltatore, di sentire musica quasi fosse dal vivo. Durante la pandemia questo genere di esperienze è stato sperimentato ad esempio da Katy Perry e, ovviamente, dopo i lockdown queste tecnologie hanno preso più valore. Andare ad un concerto live è una cosa che va fatta  per forza in presenza, ma – conclude Brambati – se una persona vuole andare assolutamente ad un concerto, evitandosi i costi dei trasporti, o stando a casa propria, con le esperienze immersive di realtà virtuale tutto ciò è possibile e possiede anche diversi comfort”.