Chronicle | Ordine pubblico

Sicurezza, reati e vacanze romane

Il Sap denuncia un aumento della criminalità. Milano, Bologna e Trento le più colpite. Intanto a Roma l’83% dei vigili la notte di capodanno era a casa per malattia.

Non è stato un anno particolarmente virtuoso quello appena concluso; secondo i dati ufficiali del Viminale e delle altre forze dell'ordine, infatti, un aumento sintomatico dei reati ha interessato piccoli centri e grandi città. A Milano le denuncie per scippi ed estorsioni sono cresciute rispettivamente del 16,7% e del 9,1%; a Bologna le rapine sono aumentate del 10% e nella morigerata Trento i furti hanno raggiunto il 15% in più rispetto al 2013. Non se la passano meglio le città più piccole, come Arezzo che ha registrato nello scorso anno una rapina ogni quattro giorni, mentre a Cuneo sempre le rapine segnano un + 42%.

Colpa soprattutto della legge di stabilità – come afferma Gianni Tonelli, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap) – che ha approvato tagli pesanti nell’organico (meno 40mila operatori delle forze dell’ordine), nei mezzi e nelle strutture oltre la chiusura di 251 presidi di polizia. “Senza un'inversione di tendenza, il quadro negativo relativo alla sicurezza nel nostro Paese non potrà che aggravarsi nel 2015”, dice Tonelli.

Non proprio edificante quello che invece è successo nella capitale l’ultimo dell’anno: l’83% dei vigili urbani (per un totale di 835 assenze dell'ultima ora) non ha prestato servizio per malattia malgrado ci fosse più di mezzo milione di persone riversate per strada a festeggiare la notte di San Silvestro. All’origine del selvaggio assenteismo ci sarebbero questioni contrattuali che tuttavia non giustificherebbero il comportamento degli agenti, contestati via Twitter dal premier Renzi: “leggo di 83 vigili su 100 a Roma che non lavorano 'per malattia' il 31dic. Ecco perché nel 2015 cambiamo regole pubblico impiego” e dal ministro Madia: “avanti con la riforma della Pubblica Amministrazione per premiare le eccellenze che ci sono e punire gli irresponsabili”. Il Garante degli scioperi, nel frattempo, ha avviato un “procedimento di valutazione” perché “non è accettabile che a subire gli effetti della protesta siano i cittadini-utenti”.