Sui migranti Roma chiama a rapporto Vienna. In un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt il ministro dell’Interno Marco Minniti (Pd) critica apertamente il cancelliere austriaco Sebastian Kurz: “Non è stato molto lungimirante arrivare con i carri armati al Brennero (piuttosto minacciare di farlo dal momento che i mezzi corazzati al confine non sono mai stati inviati, ndr), proprio mentre l’Italia aveva preso seriamente la politica sui profughi. Qual era il messaggio? Voleva essere un incoraggiamento? Direi allora che io non l’ho inteso come tale”. E ancora: “La differenza fra me e i populisti è che io intendo spazzare via le paure dei cittadini, mentre gli altri vogliono incatenare le persone a queste loro paure”. 

Il responsabile del dicastero degli Interni confida che in futuro la cooperazione europea sull’immigrazione diventi più facile. “Il 2017 ci ha insegnato che possiamo ridurre i flussi migratori senza costruire muri e mettere fili spinati, negli ultimi sei mesi il numero dei migranti in arrivo è diminuito del 68%”. 

Lo scorso 22 dicembre Minniti e il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, avevano “battezzato” il primo corridoio umanitario “legale”, accogliendo all’aeroporto dell'Aeronautica Militare di Pratica di Mare, a Pomezia (Roma), un gruppo di 162 migranti africani dalla Libia, individuati dagli operatori dell’Unhcr, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, tra coloro che erano in condizioni di massima fragilità, per ricevere la protezione internazionale. “È un giorno storico”, aveva detto allora il ministro dell’Interno.