“Ascoltateci”
Hanno sfilato in migliaia per le vie del centro di Bolzano manifestando per attirare l’attenzione della politica sugli effetti del cambiamento climatico, ora gli studenti altoatesini interpellano vis-à-vis l’assessore Philipp Achammer.
Oggi, 5 marzo, 15 ragazzi, a nome di tutti i compagni che erano scesi in piazza lo scorso 15 febbraio, hanno sottoposto ad Achammer, nella cornice del palazzo provinciale 7 alla presenza dei rappresantanti delle consulte studentesche e del direttore del Servizio giovani di lingua tedesca, Klaus Nothdurfter, alcuni progetti ambientali. Qualche esempio: contenitori in plastica al bando nelle scuole, raccolta differenziata più minuziosa, maggiore impegno per l'efficienza energetica.
Oltre a illustrare all’assessore della Svp i motivi della loro protesta, che prende ispirazione da quella dell'attivista svedese Greta Thunberg, i ragazzi hanno evidenziato che i #fridaysforfuture sono riusciti a ridestare le coscienze collettive anche in Alto Adige, sul tema della tutela del clima e dell’ambiente.
È necessario il contributo concreto da parte di tutti i cittadini, hanno puntualizzato gli studenti che, per questo motivo, stanno lavorando a una serie di progetti. “La consapevolezza ambientale dei ragazzi deve essere sostenuta, e devono essere incentivate tutte le iniziative concrete che puntano su sostenibilità e tutela del clima. Ritengo inoltre fondamentale che i ragazzi riescano a lavorare in rete per migliorare e rendere più efficaci i loro progetti”, il commento di Achammer. Il 15 marzo è in programma nel capoluogo una nuova manifestazione in difesa del clima. Tutti invitati.
wehrt Euch !!! und danke !!!
Wehrt Euch !!!
und danke !!!
Tutto ciò è molto bello. Ma
Tutto ciò è molto bello. Ma non eravamo noi. Sono Presidente dell’anno Consulta degli Studenti che ha organizzato la manifestazione. Noi non c’eravamo. C’era un gruppo di ragazzi che non conosco e che non erano parte del gruppo (anche molto vasto) che ha organizzato l’evento. Achammer ha incontrato qualche ragazzo che magari ha anche partecipato (e qualcuno che non lo ha fatto) ma che non aveva certo alcun titolo per parlare a nostro nome. A pensar male vien naturale chiedersi se questa non sia stata in realtà un’operazione volta unicamente a raccogliere voti tra noi giovani. Che pensino a preoccuparsi realmente del tema, piuttosto che a fare bagni di folla ingiustificati in una piazza che non è certo lì per complimentarsi con loro.
Avrei gradito anche che uno di noi fosse contattato almeno per rispetto, prima di leggere questo articolo.