Culture | La scuola del Papa

Arruolare il Papa

Non è stata una grande idea tirare il Papa per la tonaca
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  • Egr. Direttore dell’Adige,

    iscrivere un Papa, ancor prima che sia inumato, fra i sostenitori della propria fede socio-politica è cosa che non si era mai vista. I primi sono stati i politici, a ruota i sindacati, da ultimi i pedagogisti. Basterebbe il fatto in sé per capire in quale débâcle educativa è precipitato il Paese. 

    Veniamo dunque a sapere da uno di questi pedagogisti, il Vicepresidente del Consiglio del Sistema educativo provinciale, Maurizio Freschi (“La lezione di Francesco per una scuola inclusiva”, l’Adige, 24/4), che anche il Papa considerava la scuola la grande ammalata del nostro tempo e ne aveva addirittura azzardato una diagnosi: “È malata di selettività, è malata di ideologia, è malata di rigidità”. Guarda caso, l’esatta fotocopia di quella propagandata dal pedagogismo progressista nostrano: non sarà che qualcuno gliel’ha suggerita? 

    Ma analizziamola questa trimurti di mali.

    Basterebbe il grido di dolore che il giornalista P. Angela affidò al suo “Premi & punizioni” (“L’Italia è un paese morto, non ci sono punizioni per chi sbaglia e non ci sono premi per chi merita”) o l’ultima esternazione dello psichiatra Crepet (“Il 99,5% degli studenti italiani è promosso: sintomo preoccupante di un sistema scolastico anestetizzato, incapace di svolgere la sua funzione formativa e selettiva”) per capire che, se la “selettività” è un male, la nostra scuola è sana come un pesce!

    Non dissimile è il giudizio attribuibile agli altri due mali, l’ideologia e la rigidità, due facce della stessa medaglia. Anche in questo caso, è evidente che il Papa è stato tratto in inganno: non c’è in Occidente una scuola più attenta alle esigenze degli svantaggiati della nostra! 

    Sono stati talmente solerti a curare i disturbi dell’apprendimento che, come ha affermato il filosofo Galimberti, “l’aumento esponenziale di certificazioni mediche Dsa sta trasformando la scuola elementare in una sorta di clinica psichiatrica, con i genitori che le usano come espediente per giustificare la negligenza dei figli”.

    Pur di promuovere l’inclusione senza se e senza ma, hanno abbassato a tal punto il livello medio di preparazione dei laureati che, come ha affermato l’ex-ministra della giustizia Cartabia, “i concorsi per l’accesso alla magistratura non riescono a selezionare neppure un numero sufficiente di candidati a ricoprire tutte le posizioni messe al bando”.

    Non è stata una grande idea tirare per la tonaca Papa Francesco! Da dove si trova ora le cose si vedono lucidamente e potrebbe vendicarsi aiutando il ministro del Merito a realizzare la sua riforma.

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