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L'Unione boccia Aspiag

L'associazione dei commercianti non spiega cosa fare del Twenty, ma boccia la proposta di Aspiag di ritirare i ricorsi in cambio dell'ok al suo "parco commerciale".
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Foto: Salto.bz

Senza dire nulla su come comportarsi con le ripetute sentenze che hanno decretato il centro commerciale Twenty come illegale e annullato la gara avviata dalla Provincia con 13 anni di ritardo, l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige, da sempre contraria ad ogni ipotesi di centro commerciale, prende posizione relativamente al recente caso legato al centro commerciale “Twenty” nella zona produttiva di Bolzano Sud. “Già una nuova gara d’appalto non appare sensata, figuriamoci lo scambio quale soluzione di compromesso, come proposto in questi giorni da una delle due parti in causa come possibile via d’uscita”, afferma con determinazione il presidente dell’Unione Philipp Moser, riferendosi all’ipotesi avanzata in un’intervista al quotidiano Alto Adige da Diego Andolfato di Aspiag. er Moser "è ora di finirla con le speculazioni, le concessioni e i giochini per ottenere altre superfici commerciali in zona produttiva". 

Per ricapitolare: una delle due parti in causa, ricorda l'Unione, ha proposto di ritirare tutti i propri ricorsi in cambio della possibilità di realizzare un "parco commerciale" accanto all'Interspar con una decina di negozi. “Tutto questo, alla fine, non potrà che avere solo effetti negativi sull’intero paesaggio commerciale in Alto Adige, a svantaggio dell’attrattività e vitalità dei nostri centri urbani”, ricorda Moser.

L’Unione mette in discussione il centro commerciale provinciale, in merito al quale sarebbe invece il momento giusto per un ripensamento. Dopo tutti questi anni le circostanze sono profondamente cambiate. “Non serve una nuova gara d’appalto”, aggiunge il presidente dell’Unione, senza però dire che cosa fare con il Twenty e l’ipotesi di abbattimento di tutta la nuova “ala” verso Ponte Palermo priva di concessione urbanistica.

Il tono dell’Unione si fa poi ancora più duro. “E, affinché non si pensi ad autorizzare nuove superfici commerciali, vale la pena ricordare che l’Alto Adige, a livello nazionale, vanta già il numero massimo di metri quadrati di superficie commerciale per abitante: 1,93 mq di superficie commerciale per abitante contro una media italiana di 1,03 mq. La media altoatesina è addirittura più elevata anche di quelle in Austria (1,65 mq per abitante) e in Germania (1,44 mq per abitante). E poi negli ultimi anni sono stati realizzati altri centri commerciali come, per esempio, a Lagundo o il già pianificato Waltherpark a Bolzano”.

Nella sola città di Bolzano, inoltre, secondo l'Unione già oggi il numero di locali sfitti è impressionante e deve far riflettere: a marzo 2023 risultano sfitti 211 immobili produttivi al piano terra utilizzabili per il settore commercio, gastronomia e servizi. La maggior parte di essi (93) nel quartiere Europa – Novacella – Casanova, seguito dal Centro storico (58). Si tratta di un totale di 14.073 metri quadrati. “I numeri rendono evidente il fatto che l’idea di realizzare nuove e ulteriori superfici commerciali è assolutamente superata”, conclude Moser.

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Massimo Mollica Mon, 06/05/2023 - 16:24

E se facessimo un bel referendum? Dove sono le associazioni di democrazia diretta? Cosa dicono i politici locali, tanto zelanti a chiedermi il voto? Cosa farà il Presidente Kompatscher? (Il museo, a spese nostre, è già stato deciso)
Almeno internet non si può bloccare.

Mon, 06/05/2023 - 16:24 Permalink