La nuova legge è da Salvare
La nuova legge sulla Democrazia diretta:
Il quorum del 25%
Entro fine luglio il Consiglio provinciale si appresta a discutere la nuova legge sulla Democrazia diretta preparata dal trio Amhof – Foppa – Noggler. Non sarà una strada in discesa, il gruppo consigliare SVP promette battaglia. Ci sono pressioni per cambiare i principali articoli come la soglia a 8.000 firme per accedere al referendum, che abbiamo visto in una mia precedente lettera, il quorum del 25%, il referendum sulle delibere di Giunta, il referendum confermativo ed in ultima analisi il processo partecipativo previsto,
Un'altra scusa per manomettere la legge riguarda la necessità di un equilibrio tra il numero di firme necessarie alla richiesta e il quorum cioè la percentuale di votanti necessari per validare il risultato referendario. Poche firme e un alto quorum o molte firme e un basso quorum. In effetti le due cose sono completamente diverse, è come mescolare vino e olio. Le firme servono a testare l'interesse popolare. Il quorum serve a validare il referendum stesso. È una regola che si comporta in modo particolare. Un basso quorum costringe la popolazione interessata al tema ad esprimere la propria opinione. La casistica dimostra che minore è il quorum maggiore è la partecipazione. Maggiore è la partecipazione e più chiaro sarà il pensiero popolare sul particolare tema. Per contro un alto quorum fa si che chi non intende votare perché contrario possa esonerarsi dal voto. In questo caso succede che tale non voto, viene contato con chi non è interessato ad esprimersi e insieme possono invalidare il referendum. Lo abbiamo visto spesso in Italia, il richiamo da parte di forze politiche al boicottaggio del referendum. E le statistiche ci dicono che funziona, con alti quorum, sopra il 25% si ha un bassa frequenza ai referendum. In effetti chi non intende votare delega ai votanti la decisione sul tema e non dovrebbe essere contato come un voto NO al quesito. Questo è un espediente usato dalle forze politiche per facilitarsi il lavoro informativo e mortificare lo strumento di partecipazione democratica. Il quorum al 25% previsto dalla nuova legge non è stato scelto a caso dai legislatori, è il limite oltre il quale aumentano le possibilità di usarlo come strumento di boicottaggio senza bisogno di informazione e dibattito. Un quorum pari a zero come previsto all'art. 47 dallo statuto d'autonomia per i referendum confermativi sarebbe auspicabile proprio perché obbligherebbe ogni interessato al tema ad esprimersi e gli astenuti sarebbero contati come tali e non come contrari. Restano incomprensibili le motivazioni del gruppo consigliare SVP a voler alzare il quorum, dal momento che nella loro legge approvata nel 2013 non era previsto alcun quorum. Ovviamente è la folle paura di veder diminuito il proprio potere a muovere i loro passi. Ma non ce ne sarebbe motivo, le buone leggi non vengono impugnate dai cittadini, e le cattive leggi non dovrebbero nemmeno essere pensate.