Politics | Co-housing

Co-abitare, una nuova proposta per i più giovani che fa discutere

Ha un forte sapore di campagna elettorale la proposta di Christian Tommasini, che vorrebbe realizzare per i giovani degli spazi di condivisione di vita e lavoro. Qualche perplessità la esprime Alberto Stenico, ex presidente di Lega Coop.
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.
ia3.jpg
Foto: Salto.bz

La proposta

"Non è facile per i giovani rendersi indipendenti in un momento di crisi come questo" ha affermato l'assessore Tommasini "ed è perciò che abbiamo pensato di facilitare loro le cose offrendo la possibilità di affittare a prezzi agevolati appartamenti in strutture con spazi comuni". Un po' come avviene negli studentati, ma questa volta la proposta è rivolta ai giovani lavoratori. Il progetto di Christian Tommasini si struttura sul modello delle WG (Wohn Gemeinschaft), molto frequenti in Germania e negli altri paesi al di là delle Alpi. Il prossimo passo è quello di individuare delle strutture abbandonate o dismesse, dove realizzare spazi coabitativi. "Abbiamo già puntato gli occhi su due realtà: una in Maso della Pieve, vicino al cimitero, e l'altra la Casa del Giovane Lavoratore ad Aslago. Ma non è ancora stato deciso nulla: stiamo appena lanciando il progetto" ha affermato Tommasini.

Nei prossimi mesi potrebbero essere pubblicati i primi bandi; chi vi parteciperà dovrà realizzare e gestire queste strutture, non senza un sostegno economico della provincia. Si tratterà di un'offerta per una generazione, quella dei 25-35enni, che al momento non ha certezze. "Se una volta la casa poteva rappresentare la sicurezza, ora non è più così. Gli affitti sono troppo alti e i tempi richiedono una flessibilità mentale e lavorativa incompatibile con l'idea della casa di proprietà" ha continuato l'assessore. Ma davvero i giovani nel loro privato sarebbero disposti a condividere con altri degli spazi comuni? "Visto che siamo ancora in una fase embrionale del progetto abbiamo tutta l'intenzione di aprire un dialogo con loro" ha dichiarato Tommasini, che però sembra essere piuttosto sicuro della validità della proposta: "Penso che quella cui ci rivolgiamo sia una generazione aperta, che ha vissuto o vuole vivere esperienze nuove. Una generazione che attende progetti come questi e non potrà che coglierli".

Criticità

Alberto Stenico, già presidente di Lega Coop nonché nome di punta di Lista Civica, ha studiato per anni i modelli di co-housing, cercando di capire come potessero essere integrati nella realtà sudtirolese. "Stiamo pagando la pessima politica abitativa che è scaturita dal primo Statuto d'Autonomia, e che ha fatto della casa di proprietà il modello abitativo unico per gli altoatesini". Secondo Stenico "adesso non sarà semplice introdurre nuovi modelli, che tra l'altro hanno alcuni punti d'ombra". Sostanzialmente si tratta di problematiche economiche. Realizzare strutture come queste è costoso, caratteristica che male si adatta al concetto di "affitto agevolato". "Quale impresa investirebbe in un progetto che poi non gli permetterebbe di rientrare dei costi?" si domanda critico l'ex presidente della Lega delle Cooperative, che intravede la necessità di un intervento solido da parte della Provincia, se il progetto vuole essere portato a compimento.

Affinché questo modello veda la luce, deve essere coinvolta tutta la popolazione che potrebbe usufruirne e che però potrebbe non essere pronta a un tale cambiamento. "Il nostro è un sistema rigido e la mentalità abitativa va cambiata, assieme alle priorità. Tommasini lo sta facendo e, secondo me, lo sta facendo bene" ha commentato Stenico che parla di un'emergenza non rinviabile per una generazione che rischia di andare perduta. Stenico vorrebbe anche partecipare al dialogo in merito a questo progetto: "Dopo anni di studio e attività siamo esperti di co-housing e housing sociale: come Lega Coop siamo interessati a dialogare assieme a tutte le parti in causa".