Non aspettare il piano e la legge clima
Ci attendiamo che la Giunta provinciale di Bolzano dia finalmente seguito all'impegno per la sostenibilità, mettendo immediatamente in pratica i drastici passi richiesti dal segretario generale delle Nazioni Unite Guterres contro il riscaldamento globale, in accordo e in collaborazione con la popolazione. Gli ultimi dati sull'andamento della temperatura globale confermano la tendenza al surriscaldamento. Quest’anno il cosiddetto World Overshoot Day è stato il 2 agosto. In tutto il mondo, i mezzi di sussistenza che ricrescono in un anno sono esauriti già ora (2019/22.07; 2020/22.08; 2021/29.07). Il consumo europeo supera le due terre e mezzo. Questo sfruttamento dei nostri beni di sussistenza significa distruzione del suolo, sfruttamento dei mari, deforestazione, perdita di biodiversità e intensificazione dell'effetto serra. Questi impatti stanno diventando ogni giorno più evidenti in tutto il mondo, con ondate di calore e incendi senza precedenti, siccità e inondazioni che intensificano la competizione per questi beni di sussistenza.
Tutti coloro che da decenni si battono contro l'eccessivo sfruttamento delle nostre risorse naturali e della bellezza della nostra provincia hanno visto le loro battaglie tristemente confermate: contro lo sviluppo tentacolare dei trasporti e del turismo, contro un'economia e un'agricoltura industrializzate e orientate al consumo. Sono rimasti inascoltati dal maggiore partito al governo provinciale e non hanno mai potuto far decidere gli elettori sulle loro proposte in maniera democratica diretta.
Vogliamo finalmente vedere un'inversione di tendenza! Tutti i progetti che continuano a portare avanti questo sviluppo catastrofico devono essere fermati immediatamente: ad esempio tutti i progetti assolutamente inutili legati alle olimpiadi invernali, come richiesto da tempo dalla popolazione colpita.
- La limitazione generale del traffico automobilistico, chiesta da decenni, va attuata subito e non solo tra qualche anno, non solo con incentivi, ma anche con restrizioni.
- Alle persone che ne hanno bisogno, devono essere forniti i mezzi finanziari per misure di risparmio energetico e opzioni per la mobilità alternativa e il bisogno di mobilità in generale deve essere ridotto.
- È ora di corrispondere alla richiesta della stragrande maggioranza della popolazione altoatesina di chiudere l'aeroporto di Bolzano.
- Ogni ulteriore promozione del turismo deve essere interrotta.
- Bisogna favorire la conversione all'agricoltura biologica.
- Bisogna aumentare continuamente le zone di tutela della biodiversità.
- Bisogna evitare di creare ulteriori aree edificabili e si potrebbe continuare.
I tentativi dei cittadini di aiutarsi da se con la democrazia diretta sono stati bloccati.
È ora di finirla coi tentativi di tranquillizzare l’opinione pubblica, come è stato fatto negli ultimi trent’anni sotto la copertina della “sostenibilità” e, nascondendosi dietro ad essa, continuare ad operare come prima e come se niente fosse. Va finalmente riconosciuto pubblicamente che decisioni politiche sbagliate ci hanno portato in questa situazione catastrofica, qui e altrove, e che almeno ora, letteralmente all'ultimo momento, come ci dice la scienza, dobbiamo cambiare radicalmente rotta. E non aspettare che siano gli altri a fare quel passo.
La decisione su come procedere non può più e non deve essere presa da pochi. Il diritto di decidere loro stessi riconosciuto ai cittadini della provincia di Bolzano dallo Statuto di autonomia deve finalmente essere reso facilmente disponibile ai cittadini.
La democrazia parlamentare deve essere convertita da improduttiva concorrenziale, com’è ora, a concordante, senza maggioranze prestabilite, ma con la quale le maggioranze vadano ricercate ex novo e più ampie possibili di volta in volta. La democrazia parlamentare deve essere sviluppata e completata:
- con strumenti facilmente applicabili ed efficaci di democrazia diretta, con i quali le persone della provincia possano prendere esse stesse decisioni politiche,
- con metodi di democrazia partecipativa, con i quali le persone possano partecipare alla ricerca di una soluzione e
- con la democrazia digitale consultiva, con la quale si possono individuare l’orientamento generale e stabilire il quadro entro il quale sono da ricercare le soluzioni.
Ci sarà ancora speranza solo se tutte le persone colpite - e siamo ormai colpiti tutti quanti come comunità globale - avranno la possibilità di decidere il loro destino comune. Anche e soprattutto insieme a tutti coloro che soffrono maggiormente gli effetti di questo sviluppo e che temono di più il cambiamento, anche se respingerlo li spingerà ancora di più nella povertà e nella sofferenza.