Cose da Razzi!

Per chi ancora pensa che il peggio abbia una fine.
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Il Senato della Repubblica è un'Istituzione strana. 
Per poterne eleggere i membri (definizione in taluni casi più azzeccata che in altri) bisogna attendere il venticinquesimo anno d'età e per potervi accedere, da eletti, bisogna avere almeno quarant'anni (unica circostanza che accomuna l'aspirante senatore all'aspirante lavoratore medio). 

L'"anzianità" di elettori ed eletti innalza il tasso di saggezza di ambo le categorie consentendo loro di dar vita a capolavori della democrazia altresì suscettibili di probabili imperfezioni. 

L'ultima delle opere concepite dal certosino impegno dell'elettorato attivo e passivo è senza dubbio il senatore Antonio Razzi, ossia l'uomo che tutti gli italiani esporrebbero con orgoglio al Louvre, al posto della Gioconda, per almeno due buoni motivi: allontanarlo dall'Italia, attaccarlo al muro (mettiamoci pure che magari, nella confusione, si riesce a riportare a casa la Monna Lisa ed il quadro - è il caso di dirlo - è completo). 

Portato alla Camera dei Deputati da Antonio Di Pietro (talent scout secondo solo a quello che sconsigliò all'Inter l'acquisto di Platini), l'ineffabile Razzi si è subito messo in luce per due grandi opere: il passaggio al Pdl e la candida confessione di attendere esclusivamente il vitalizio (memorabili le dichiarazioni carpite con telecamera nascosta da un suo allora collega dell'IDV: elegie pure con le quali, aulico, esortava l'interlocutore a badare un po' più a sé ed a fare attenzione a tutti gli altri parlamentari, poco inclini, a suo dire, all'uso di idrocarburi paraffinici). 

Visti gli exploit appena ricordati, è stato subito inserito nel listino bloccato del Pdl in Abbruzzo dove, grazie ad un elettorato strepitoso che ha garantito al "Partito degli onesti" (parole di Alfano, grande umorista contemporaneo) il premio di maggioranza su base regionale, è riuscito a guadagnarsi la giusta promozione, assicurandosi uno scranno nella camera alta

A causa del suo italiano incerto, è stato esiliato nella commissione Esteri, diventandone segretario e cominciando così a rappresentare l'Italia in giro per il mondo. Gasato dalla mansione, ha subito cominciato a bazzicare in Corea del Nord, riconoscendovi una splendida Svizzera e smentendo sia il possesso della bomba atomica ("Tranquillo Obama, li ho visti in faccia: non ce l'hanno!") sia la violazione dei diritti umani ("I coreani escono di casa come noi e stanno costruendo anche degli hotel!" Spero che questa fosse una dichiarazione in codice...). 

L'ultima sua perla è stata secreta ieri (4 novembre): il prode Senatore ha dichiarato che dodicimila euro al mese gli bastano giusto per vivere

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