Culture | Fino al 20 novembre

Relazioni paradigmatiche

L’ultimo progetto di Julia Bornefeld alla galleria Antonella Cattani contemporary art.
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

Il profondo senso dello spazio con cui le opere tessono profonde relazioni e la magia della raffinata manipolazione dei materiali spesso poveri e inaspettati, sono tratti caratteristici del lavoro di Julia Bornefeld, artista da sempre attenta alle potenzialità dei linguaggi, cui ricorre - spaziando tra fotografia, performance, installazione e pittura – per generare il tipico tenore emotivo che aleggia sulle sue opere. E, che siano composti di tessuto finissimo, gomma di pneumatico o metallo, i suoi lavori sono sempre permeati da un raffinato rapporto con lo spazio,  verso il quale si pongono sempre – a prescindere dalla forma – come strutture aperte. Alla galleria Antonella Cattani contemporary art di Bolzano, la mostra “Paradigma”, presenta una selezione di 18 opere inedite, realizzate per l’evento, che permette di apprezzare i passi più recenti compiuti da Julia Bornefeld lungo il proprio percorso artistico.

 

                                   

                                                       

La mostra nasce come movente per un’indagine e rappresentazione del mondo complesso e mutevole delle relazioni interpersonali, dinamiche in continua evoluzione, nelle quali intervengono fattori che possono essere di natura storica, economica, tecnologica, ambientale, personale. Come sempre l’uso del colore da parte dell’artista nata a Kiel è rigorosissimo, in questo caso è senz’altro il nero a farla da padrone, sia nelle tele dipinte con l’inchiostro, che nelle sculture caratterizzate dall’esile ma ferma struttura in metallo, sulla quale si intrecciano i fili di gomma, e la scelta di ricorrere a un materiale tanto duttile come quello recuperato da pneumatici e camere d’aria (Bornefeld da sempre attinge a piene mani dal vastissimo campionario di materie offerte dall’industria contemporanea), ne permette una elaborata manipolazione. Il materiale utilizzato in questo caso si presta ad una lavorazione di tipo processuale, con l’artista impegnata nella realizzazione di intrecci che avvolgono la struttura metallica, generando pattern dal carattere irripetibile. I supporti vengono letteralmente invasi da una serie di intrecci ritmici che ne scandiscono l’area, tracciando linee rette, nodi, intrecci di trame oggettive e altamente simboliche allo stesso tempo, le relazioni cui il progetto è dedicato, appaiono in tutta la loro complessità, frutto di un lavoro che rimanda, nel proprio svolgimento, alle pratiche concettuali.  

 

                                      

Altra caratteristica ricorrente nella sua ricerca, è il generare opere dal carattere fortemente tattile, nelle quali, emerge tutta la magia dei materiali utilizzati e – come avviene in questa mostra – la memoria della loro esistenza precedente.  Anche il movimento occupa un posto centrale all’interno dei lavori di quest’artista. Il moto potenziale della tensione delle strisce di gomma, si somma a quello ripetuto e controllato della realizzazione degli intrecci, mentre torna anche la tendenza all’introspezione tipica di Bornefeld, con la messa in gioco del proprio vissuto attraverso la ricerca artistica, generando opere dal carattere fortemente tattile e sensuale. L’artista che vive e lavora tra Berlino e Brunico, coinvolge l’osservatore nel proprio percorso, con raffinato senso spaziale, attraverso opere che si relazionano ad esso in modo profondo, strutture aperte - a prescindere dalla forma esterna – ad ogni elemento dell’ambiente che le contiene.