Quante poltrone nella prossima giunta provinciale?
La situazione politica nazionale è quanto meno fluida. E non è da meno il dibattito interno ai due partiti, Svp e Pd, che con oggi iniziano le trattative per il programma di governo e, soprattutto, per la composizione della nuova giunta provinciale altoatesina.
Già la composizione delle delegazioni è frutto di un'alchimia.
Per la Svp, oltre al presidente designato Kompatscher ed il segretario Theiner, prenderanno parte ai colloqui i più votati Schuler, Stocker, Achammer e Widmann, con l'integrazione del ladino Mussner e del bolzanino Steger.
Il Pd dal canto suo aggiunge a Frena e Costa i rieletti Tommasini e Bizzo, coinvolgendo anche i sindaci di Bolzano e Laives Spagnolli e Di Fede, l'alleato socialista Bertinazzo e la componente della segreteria Rosalba Leuzzi. Come dire: diamo peso a Spagnolli, ma lo relativizziamo coinvolgendo anche Di Fede e rafforzando tra l'altro la componente femminile.
A proposito, solo 1 donna su 8 trova invece spzio nella delegazione Svp. 1 a 0 per il Pd.
Esaurito il discorso sulle pedine delle delegazioni inizia quello, molto più complesso e importante, sulle pedine della prossima giunta. Non ci saranno pedoni, come avveniva nel feudo di Durnwalder, assicura Kompatscher. Ma ancora una volta è sui numeri che si gioca gran parte della prima fase della partita. Una giunta a 7 consentirebbe a Kompatscher di avere una forte giustificazione in più nella scelta di una squadra futuri assessori più confacente alla sua "idea" di governo della provincia.
Ed una giunta a 7 sarebbe anche la soluzione ideale per far pesare numericamente di più in giunta l'unico assessore del Pd, con l'ovvia controindicazione che presupporrebbe l'esclusione di uno dei due tra Tommasini e Bizzo.
7 sono pochi e 9 sono troppi. Un'eventuale giunta a 9 con due assessori italiani vedrebbe invece eccessivamente premiato il Pd rispetto rispetto agli equilibri etnici in consiglio. Costringendo Kompatscher ad integrare in giunta qualche collega meno gradito.
Per il momento dunque si parla di numeri e si gioca con il pallottoliere. Ma i politici, Kompatscher in testa, sono perfettamente consapevoli che gli elettori si aspettano a breve notizie utili sul programma di giunta e sulla strategia che il nuovo esecutivo provinciale saprà elaborare per portare il Sudtirolo al passo con i (difficili) tempi.
La riconferma dell'alleanza della precedente legislatura è stata letta da molti come una scelta di basso profilo. Quali saranno i forti punti programmatici in grado di rialzarlo?