Environment | trasporto pubblico

Bus autonomo e qualche dubbio

Il test meranese ha attirato molta attenzione politica e mediatica, ma le prospettive sono piuttosto incerte per gli sviluppi lenti della guida autonoma.
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Foto: Comune di Merano

Il grande battage mediatico che la navetta elettrica autonoma ha avuto a livello locale e nazionale, (spesso, a dirla francamente, non di rado esito di un gran lavoro di copia & incolla) mi ha incuriosito e sono andato un attimino a vedere se si trovava qualcosa in merito in rete.

Mi sono imbattuto in questo articolo del 28 luglio 2019, peraltro uno dei pochi disponibili assieme a questo in lingua inglese del 25 luglio, di analisi finanziaria, e la situazione appare ben meno rosea di quanto il “gran pavese” meranese abbia voluto trasmettere.

Alcune citazioni:

Dal forte impulso allo sviluppo e vendita di shuttle autonomi, sottoposti a progetti pilota in tutti i continenti (incluso un test a Roma che era parso suscitare se non l’interesse la curiosità della giunta capitolina) ... sembra voler cambiare obiettivi, alla luce del fatto ormai acclarato che la produzione di navette (del costo di circa €300.000 l’una) non decolla, anzi.

... i problemi pratici avevano da tempo iniziato a tradursi in cifre che hanno influenzato a fondo i bilanci: nel primo semestre 2019 ha venduto 18 navette contro le 36 dei primi sei mesi del 2018.

Ma è in linea generale il criterio che sembrano aver seguito i proponenti delle navette autonome a bassa velocità a suscitare ormai perplessità.

Non è certo quindi il numero di passeggeri a poterne decretare il successo. Un’iniziativa del genere ha il merito di aver dato una (possibile) finestra sul futuro, però...

Certo è che il costo delle navette oggi sarebbe affrontabile, se e quando mai saranno omologate su strada, solo con una massiccia iniezione di denaro pubblico. Il costo della navetta sopra evidenziato, infatti, è davvero proibitivo. La guida autonoma poi è in continua sperimentazione e tuttora non omologata su strada.

Forse, consentitemi questa punzecchiatura, fintanto che il trasporto pubblico non avrà una svolta veramente “green” (basterebbe e sarebbe bastato seguire quanto previsto per il 2025 per il tpl urbano dal "Piano Clima"… invece…) parlare di questi mezzi appare, a mio avviso, fin troppo ambizioso e forse anche un po’ pretenzioso. Vedere taluni loghi sulla navetta quindi mi fanno storcere un po' il naso perché piuttosto incoerenti con certe scelte fatte nell'ultimo decennio.

A proposito di guida autonoma e di veicoli autonomi, il sottostante recente video di Business Insider (“Gli esperti dicono che siamo lontani decenni da auto completamente autonome. Ecco perché.”, qui l’articolo in inglese) fa capire quanto siamo ancora poco vicini (purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista) dal vedere questi veicoli viaggiare sulle nostre strade.

Il video, seppur facendo riferimento alla situazione negli Usa, fa capire che per avere questi mezzi su strada servono infrastrutture, tecnologie, manti stradali e segnaletica perfetti.

Per “l’ultimo miglio” insomma bisognerà pensare ad altro per i prossimi anni o, addirittura, decenni.

Why Don't We Have Self-Driving Cars Yet? (Business Insider)

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Benno Kusstatscher Tue, 12/10/2019 - 08:14

“Gli esperti dicono che siamo lontani decenni da auto completamente autonome.”

Beh, dipende come i pessimisti fra di noi definiscano "completamente". Una navetta non bisogna essare autonoma al di là del suo ciclo quotidiano. Anche gli Uber e Alphabet guidano nel loro quartiere ben conosciuto. Guidare "completamente autonomo" sull'A22 sarà possibile fra pochi anni, ci scommetto. E poi, chi guida molto, in media viaggia il novanta per cento dei suoi km sulle autostrade. C'è chi anche in futuro dovrà usare il volante per far girare il SUV fuoristrada o per entrare il centro di Napoli. Cose, che neanche guidatori umani di patente B a volte non riescono a fare completamente autonomi.

"I passaggeri sono i viaggiatori che si fanno viaggiare" (L.Dalla). Sarò uno di loro.

Tue, 12/10/2019 - 08:14 Permalink