Culture | Giovani critici

L'euforia di Strauss e compagni

Grande concerto dell'Orchestra Haydn al primo appuntamento del 2018. Ospite d'onore la soprano Romana Amerling
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Foto: Romana Amerling

Termina con fragorosi applausi del pubblico il concerto di fine anno dell’orchestra Haydn.

La parola chiave? “Fuori programma”. I due tempi, intervallati dalla solita pausa, sono stati una sorpresa dietro l’altra e hanno piacevolmente colpito il pubblico.

È quindi con un programma “tutto classico” che il 2 gennaio 2018, anche a Bolzano, si inaugura il nuovo anno, con il primo concerto del 2018 presso l’Auditorium Haydn in via Dante.

Diretta dall’austriaco Erich Polz, fino a poco tempo fa direttore della “Wiener Konzertvereinigung” e fondatore della “Modus21”, l’Orchestra Haydn incanta tanto adulti quanto bambini, augurando a tutti un felice e sereno anno nuovo.

Come ospite il famoso soprano viennese Romana Amerling, premiata a “Prima la musica” e nel 2004 e 2006 al “Fidelio-Wettbewerb”. L'artista si è esibita in diversi brani di J.Strauss junior tra i quali “Il pipistrello: Spiel ich die Unschuld vom Lande”, “La danzatrice Fanny Elssler: Draußen in Sievering” e “Al Prater rifioriscono gli alberi” di Robert Stolz, compositore austriaco (1880-1975).

Presente sul palco in tutta la sua appassionata vivacità, la Amerling ha rubato l’attenzione del pubblico in sala distogliendola, in parte, dall’orchestra, attraverso una sorridente e divertente performance tanto cantata quanto recitata.

Dominano il concerto i violini della famiglia Strauss introdotti da l’Overture de “Lo zingaro barone” composta nel 1885 da Johann Strauss junior (1825-1899), figlio dell’omonimo compositore e fratello di Eduard e Josef Strauss.

L’austriaca gioventù Strauss è stata messa in luce anche quest’anno. Non poteva essere altrimenti e, in questa circostanza, la tradizione vince sulla voglia di novità lasciando tutti soddisfatti.

Sull’onda della Filarmonica di Vienna, anche a Bolzano vengono riprese polka, danza, valzer e mazurca, tipiche della tradizione popolare ma sempre piacevoli e d’effetto. Brani brevi per mantenere alta l’attenzione e incentivare il coinvolgimento del pubblico.

L’orchestra mette così da parte, provvisoriamente, gli azzardi della contemporaneità e le tensioni romantiche per concentrarsi sulla parte più “disimpegnata” del repertorio ottocentesco.

Semplice e leggero, ma dinamico e festoso il concerto ha raggiunto in pieno l’obiettivo: trasmettere la gioia e inaugurare un 2018 pieno di sorprese.

A dar corpo al primo tempo uno dei padri fondatori del Valzer Viennese, l’austriaco Joseph Lanner (1801-1843), amico e poi rivale di Johann Strauss (padre), che portò il Valzer, dall’essere una semplice danza contadina all’essere specchio di balli e concerti dell’alta società. Con “Galop di capodanno” e “Danze stiriane, op.165: Ländler” veniamo catapultati in un’atmosfera magica e sognante, quasi fiabesca, molto allegra e spensierata. L’orchestra si destreggia con abile maestria tra i vari crescendo e diminuendo, accelerando e rallentando, lasciando sempre largo spazio ai veri protagonisti: agli archi.

Dopo la pausa, nel secondo tempo, si affiancano le tre diverse personalità dei fratelli Strauss in brani molto simili tra loro; l’orchestra riconquista l’attenzione del pubblico con la carica di “Liberate la pista! Polka veloce, op.45” di Eduard Strauss, seguito dal Valzer, op.364 “Dove fioriscono i limoni” di Johann jr. per concludere con tre brani del fratello Josef: “La Libellula. Polka mazur, op. 204”, “Rondini d’Austria. Valzer op. 164”, e infine “Senza pensieri. Polka veloce, op. 271”.

Allegro, festoso e pieno di colpi di scena, questo Capodanno con l’orchestra, esibitasi inoltre in diversi “fuori programma”, tra i quali ha spiccato l’esecuzione del celebre brano di Johann Strauss junior “Sul bel Danubio Blu. Valzer op. 314”, uno dei più famosi brani di musica classica di tutti i tempi, che ha attratto anche il grande regista Kubrick per la colonna sonora di “2001 Odissea nello spazio” .

Volendo essere critici dal punto di vista della trasparenza degli strumenti, l'euforia ha giocato a sfavore di clarinetti e flauti, spesso sovrastati dal resto della massa orchestrale. Ma il piccolo difetto non ha compromesso il successo.

Il prossimo appuntamento con la Haydn è per martedì 30 gennaio, sempre alle ore 20:00, con il direttore John Axelrod e la violinista Anna Tifu alle prese con un programma originale tra le note di Mendelssohn, del meno noto Franz Schreker e di Kurt Weill.

Francesca Cavalli, Linard Vogt

Liceo Pascoli classe 5M - indirizzo musicale