Grandi opere, il regista è Rebecchi
“Sono molto contento. Per il resto, no comment”. Non nega la soddisfazione Stefano Rebecchi, architetto, dipendente comunale distaccato a Seab, che da oggi - 7 aprile 2020 - torna nell’amministrazione di provenienza, dov’è stato dirigente all’urbanistica, con un ruolo che ha a che fare con i progetti più importanti per Bolzano. Il sindaco Renzo Caramaschi e la giunta lo hanno scelto, dopo un balletto di nomi in cui è finito anche Paolo Bellenzier, attuale capo dell’urbanistica, come responsabile dell’unità intersettoriale del municipio che seguirà tutte le grandi opere sulla città, a cominciare dall’Areale ferroviario.
Ritorno eccellente
Per Rebecchi, figura conosciuta nel mondo politico e dei tecnici a Bolzano e in Alto Adige, è un ritorno che sa di rivincita. Per capire il tenore di questa nomina andare indietro di qualche anno. Era il 2017 e all’epoca quale assessore comunale all’urbanistica c’era Christoph Baur, poi un anno fa allontanatosi in polemica con il resto della giunta e il suo stesso partito, l’Svp, sulle scelte per l’Areale.
Sono molto contento. Per il resto, no comment (Stefano Rebecchi)
Rebecchi, già responsabile della Ripartizione urbanistica del capoluogo dal 2010 - come ricorda il quotidiano Alto Adige il 31 marzo 2017 - si allontana dal Comune, pur rimanendone dipendente, e approda alla municipalizzata Seab. Rupert Rosanelli, in carica come presidente, precisa in una nota che il funzionario “non ha ruoli direttivi” e che per due anni e mezzo viene associato alla direzione competente su acquedotto e fognatura, affidata a Roberto Trevisson.
La mancata conferma, un caso tra Pd e Svp
Di lì a poco scoppia il “caso”. Nel giugno 2017 viene ufficializzata la nomina di Paolo Bellenzier, proveniente dalla Ripartizione edilizia della Provincia, a responsabile della Ripartizione pianificazione e sviluppo del territorio del municipio. L’avvicendamento amministrativo provoca reazioni a livello politico. A dare fuoco alle polveri è il Pd, di cui Rebecchi è considerato un tecnico “di area”. In diversi, fra cui Chiara Pasquali, che da assessora all’urbanistica aveva collaborato con il funzionario, pongono l’attenzione sulla sostituzione eccellente nel palazzo del municipio. Carlo Bassetti arriva a specificare il motivo presunto del cambio: “Lui e Baur - dichiara all’Alto Adige - non si sarebbero mai presi”.
A capo delle grandi opere, fino al 2023
Ora lo scenario appare cambiato. Nella grande tornata di delibere per gli incarichi dirigenziali che ha approvato la giunta Caramaschi in queste ultime settimane - per lo più appunto riconferme - arriva la decisione per la task force intersettoriale rivolta alle grandi opere.
L’architetto è il prescelto alla guida “dell’unità speciale intersettoriale per gli interventi strategici di infrastrutturazione e trasformazione del territorio”. La durata dell’incarico va dal 7 aprile 2020 al 31 gennaio 2023, ben oltre l’orizzonte delle prossime elezioni comunali che saranno fissate non appena rientrerà l’emergenza coronavirus. La spesa complessiva per il contratto dirigenziale, da firmare entro il 20 aprile, è di 77.838 euro. Per un compenso ulteriore rispetto a quello già goduto da dipendente di 14.640 euro l’anno nel 2020 e 20.104 nel 2021 e 2022.