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Ussa in via Parma: si tratta

L'associazione bolzanina potrebbe perdere la gestione della struttura in favore della Scuola di Varese già dal 2 maggio ma avere un pacchetto di ore "d'uso".
ussa tennis via parma
Foto: Centro Tennis Ussa

Teoricamente, in applicazione della recente sentenza del Consiglio di Stato, Il Centro Tennis Ussa dovrà lasciare, dopo 25 anni di “onorata attività” la gestione della struttura di via Parma entro il 2 maggio. Lasciare la gestione non significa però automaticamente “sparire”. Ieri mattina si è tenuto il primo incontro tra il Comune, presenti gli assessori allo sport Juri Andriollo, e al patrimonio, Stefano Fattor, e l’associazione. Nelle prossime settimane, cioè, le decine di associati e di ragazzi che fanno  potranno scoprire se tutte le rassicurazioni date nell’ultimo anno rispetto alla non coincidenza tra gestione e uso della struttura, troveranno conferma nella realtà.

In origine l’Ussa riteneva che il Comune sbagliasse a fare un bando,  quando avrebbe potuto concedere una proroga della concessione fino al 2025 in base al “Decreto aiuti”, cosa poi confermata dal Tar in “primo grado”.  Ma partecipando alla gara, poi vinta da Varese offrendosi di gestire i campi per 1 cent all’anno (non è uno scherzo!), l’associazione bolzanina ha involontariamente legittimato l’espletamento della gara stessa. Ed è per questo che il Consiglio di Stato le ha dato torto.

 

“Restiamo convinti – dice Giovanni Romano, presidente del Centro Ussa – che la gara non andasse fatta, ma ora dobbiamo guardare avanti, e lasciar perdere le questioni legali. Siamo sul territorio da 25 anni, di questo il Comune è cosciente, abbiamo perso la gestione della struttura, ma siamo pronti a sederci ad un tavolo. Ci è stato garantito che le ore di tennis saranno gestite come le ore ghiaccio al Palasport. Noi avevamo in programma tutte le attività estive, presenteremo il nostro calendario e vedremo se sarà compatibile con quello della scuola di Varese. La differenza sostanziale è che questo monte ore lo dovremo pagare e che questo costo temo si ripercuoterà nei costi per le famiglie”. Fino alla fine dell’estate l’associazione aveva in calendario qualcosa come 6200 ore di occupazione dei campi, fra attività estive, corsi di vario livello e preparazione degli agonisti. Nell’ambiente si dice che i nuovi gestori non avrebbero interesse a portare avanti le attività agonistiche, perché meno redditizie. “Non sappiamo se sarà così – replica Romano – ma, ecco, posso dire che la preparazione degli agonisti è al centro dei nostri pensieri. E’ vero che è meno redditizia, ma noi siamo un’associazione senza scopo di lucro, per cui la nostra priorità è avere un movimento tennistico forte anche in città”. “Il calendario per l’uso della struttura – conferma l’assessore al patrimonio Fattor – verrà fatto in accordo con il nostro Ufficio sport. Io sono fiducioso che si possa trovare un accordo per consentire all’associazione di portare avanti la propria attività, come del resto avviene in gran parte delle strutture, che non sono gestite direttamente dalle società. O, se sono gestite dalle società, poi queste devono consentire l’uso per un certo numero di ore ad altre società che svolgono la stessa attività sportiva”.